VENETO Iniziative 2010
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COORDINAMENTO PRECARI SCUOLA :: COORDINAMENTI PRECARI SCUOLA - FORUM UFFICIALE DEL CPS :: Le azioni sul territorio
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VENETO Iniziative 2010
UNA SOLITUDINE TROPPO RUMOROSA
.
Il titolo del libro del premio nobel Bohumil Hrabal indica bene la situazione di noi precari della scuola di ogni ordine e grado: notizie, leggi, decreti, manovre che ci tagliano e ci schiacciano. Ma che tagliano e schiacciano solo quei precari che non insegnano religione.
Eh sì questi sono zona protetta: non si tagliano, non si riordinano ed anzi, come ricorda alla Curia lo scorso 28 dicembre il ministro Tremonti, folgorato sulla via di Damasco, il ministero dell'Economia, scrive: "A seguito degli approfondimenti effettuati in merito all'oggetto, si comunica che questa Direzione ha programmato, sulla mensilità di maggio 2010, le necessarie implementazioni alle procedure per il calcolo degli aumenti biennali spettanti agli insegnanti di religione anche sulla voce IIS (Indennità integrativa speciale, ndr) a decorrere dal 1 gennaio 2003" (informativa n. 166 del 28.12.2009).
L'aumento biennale del 2,5 per cento è stato introdotto con la legge n. 831/1961 che in realtà riguardava tutti gli insegnanti precari, a prescindere dalla materia. Ma nel corso degli anni una serie di circolari ministeriali ha ristretto lo scatto automatico solo a quelli di religione.
E noi semplici precari che non abbiamo l’onore di insegnare religione chiediamo:
PERCHE’ a loro sì e a noi no? Perché questo nonostante la revisione del concordato del 1985 all’articolo 1 non consideri più in vigore il principio della religione cattolica come sola religione dello Stato italiano?
PERCHE’ anche questo privilegio oltre a quelli di accesso alla cattedra su segnalazione dell'ordinario diocesano, assunzione sulla base di un successivo concorso riservato?
PERCHE’ può toccarli solo la stessa Curia revocandone l'idoneità all'insegnamento ed anche in quel caso, si è stabilito qualche anno fa, l'insegnante di religione immesso in ruolo non perde il posto, ma può far valere i suoi titoli per insegnare altre materie scavalcando altri precari con meno santi in paradiso?
PERCHE’ questononostante l’articolo 2del decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297 riconosca l’applicazione agli insegnanti di religione cattolica le stesse norme giuridiche e lo stesso trattamento economico previsti per gli altri insegnanti?
PERCHE’ i precari di religione hanno sempre incarichi dal 1 settembre al 31 agosto con l’estate pagata a stipendio intero mentre la maggior parte degli altri precari vive con la disoccupazione?
PERCHE’ anche se precari restano sempre nelle stesse sedi assicurando così quella continuità didattica che non vale per tutti gli altri docenti nemmeno quelli di sostegno?
PERCHE’ tutto questo ignorando la Costituzione Italiana, la Costituzione Europea, le sentenze della Corte Europea e la Carta dei Diritti dell’uomo?
A fare i conti in tasca alla spesa della scuola pubblica per gli insegnanti di religione si trova qualche sorpresa. A partire dal numero complessivo: in aumento costante, per le massicce immissioni in ruolo fatte negli ultimi anni. Tra il 2004 e il 2007 sono stati assunti oltre 15mila tra maestri e professori di religione. Adesso sono all’incirca 40.000 con gli incarichi annuali e cifra più cifra meno costano 800 milioni all'anno. Ottocento milioni pagati da tutti, incomprimibili e insindacabili. E non solo perché oggetto di un accordo sottoscritto con uno Stato estero: non è che nei patti col Vaticano siano stati scritti anche i dettagli organizzativi e burocratici, e spesso sono questi a fare la differenza. Un esempio: mentre da tutte le parti ci si affanna per razionalizzare, accorpare, risparmiare, l'insegnante di religione è attribuito rigidamente per classe. Questo vuol dire che c'è sempre, anche se solo uno studente di quella classe opta per l'insegnamento della religione. Oppure, senza andare al caso estremo, se ci sono due classi con dieci studenti ciascuna che scelgono la religione, queste non si possono accorpare per quell'ora. Un meccanismo che moltiplica le ore e le cattedre. Diventa interessante, a questo punto, sapere quanti studenti scelgono l'ora di religione, per capire perché il numero degli insegnanti è cresciuto e se potrebbero essere utilizzati meglio: però la Pubblica Istruzione questa informazione non la fornisce. È un dato che gli uffici statistici del ministero hanno, ma non è a disposizione del pubblico. E mentre dal 2000 gli studenti che si avvalgono dell’ora di religione sono in costante calo, paradossalmente da allora aumenta il numero di maestri e prof di religione (dati CEI).
Riassunto:
1. Tagli al personale docente ed ATA della scuola pubblica di circa 130.000 mila unità in tre anni.
2. Taglio del 25% al contratto per le pulizie scolastiche imposto dal MIUR con la nota 9537 del 22 dicembre (l’USR dell’Emilia Romagna ha proposto di pulire bagni e classi ogni due giorni). Il risparmio ottenuto può servire a pagare i supplenti.
3. Taglio del FIS ai minimi storici: non ci sono soldi nemmeno per comprare colori e carta per fotocopie. E tantomeno per assicurare l’ora di alternativa a chi non fa religione.
4. Classi sovraffollate e fuori norma.
In questo scenario apocalittico gli insegnanti di religione, compresi i supplenti, non solo non vengono ottimizzati come risorsa ma si vedono riconosciuti scatti di anzianità che porteranno nelle loro buste paghe, a partire da maggio, circa 220 euro in più.
Domanda: ma questi fondi per gli scatti di anzianità DA DOVE VENGONO FUORI?
Perché la scuola pubblica e la maggior parte del suo personale deve penare per sopravvivere e qualche privilegiato no?
Perché nessuno esprime parere contrario? Dove sono le forze sindacali? E tutti quei partiti che ribadiscono la laicità dello Stato?
Duemila anni fa un certo Gesù professava che TUTTI GLI UOMINI SONO UGUALI.
Ma la sua, come la nostra, ci sembra tanto una voce nel deserto.
Coordinamento Precari Scuola Veneto
.
Il titolo del libro del premio nobel Bohumil Hrabal indica bene la situazione di noi precari della scuola di ogni ordine e grado: notizie, leggi, decreti, manovre che ci tagliano e ci schiacciano. Ma che tagliano e schiacciano solo quei precari che non insegnano religione.
Eh sì questi sono zona protetta: non si tagliano, non si riordinano ed anzi, come ricorda alla Curia lo scorso 28 dicembre il ministro Tremonti, folgorato sulla via di Damasco, il ministero dell'Economia, scrive: "A seguito degli approfondimenti effettuati in merito all'oggetto, si comunica che questa Direzione ha programmato, sulla mensilità di maggio 2010, le necessarie implementazioni alle procedure per il calcolo degli aumenti biennali spettanti agli insegnanti di religione anche sulla voce IIS (Indennità integrativa speciale, ndr) a decorrere dal 1 gennaio 2003" (informativa n. 166 del 28.12.2009).
L'aumento biennale del 2,5 per cento è stato introdotto con la legge n. 831/1961 che in realtà riguardava tutti gli insegnanti precari, a prescindere dalla materia. Ma nel corso degli anni una serie di circolari ministeriali ha ristretto lo scatto automatico solo a quelli di religione.
E noi semplici precari che non abbiamo l’onore di insegnare religione chiediamo:
PERCHE’ a loro sì e a noi no? Perché questo nonostante la revisione del concordato del 1985 all’articolo 1 non consideri più in vigore il principio della religione cattolica come sola religione dello Stato italiano?
PERCHE’ anche questo privilegio oltre a quelli di accesso alla cattedra su segnalazione dell'ordinario diocesano, assunzione sulla base di un successivo concorso riservato?
PERCHE’ può toccarli solo la stessa Curia revocandone l'idoneità all'insegnamento ed anche in quel caso, si è stabilito qualche anno fa, l'insegnante di religione immesso in ruolo non perde il posto, ma può far valere i suoi titoli per insegnare altre materie scavalcando altri precari con meno santi in paradiso?
PERCHE’ questononostante l’articolo 2del decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297 riconosca l’applicazione agli insegnanti di religione cattolica le stesse norme giuridiche e lo stesso trattamento economico previsti per gli altri insegnanti?
PERCHE’ i precari di religione hanno sempre incarichi dal 1 settembre al 31 agosto con l’estate pagata a stipendio intero mentre la maggior parte degli altri precari vive con la disoccupazione?
PERCHE’ anche se precari restano sempre nelle stesse sedi assicurando così quella continuità didattica che non vale per tutti gli altri docenti nemmeno quelli di sostegno?
PERCHE’ tutto questo ignorando la Costituzione Italiana, la Costituzione Europea, le sentenze della Corte Europea e la Carta dei Diritti dell’uomo?
A fare i conti in tasca alla spesa della scuola pubblica per gli insegnanti di religione si trova qualche sorpresa. A partire dal numero complessivo: in aumento costante, per le massicce immissioni in ruolo fatte negli ultimi anni. Tra il 2004 e il 2007 sono stati assunti oltre 15mila tra maestri e professori di religione. Adesso sono all’incirca 40.000 con gli incarichi annuali e cifra più cifra meno costano 800 milioni all'anno. Ottocento milioni pagati da tutti, incomprimibili e insindacabili. E non solo perché oggetto di un accordo sottoscritto con uno Stato estero: non è che nei patti col Vaticano siano stati scritti anche i dettagli organizzativi e burocratici, e spesso sono questi a fare la differenza. Un esempio: mentre da tutte le parti ci si affanna per razionalizzare, accorpare, risparmiare, l'insegnante di religione è attribuito rigidamente per classe. Questo vuol dire che c'è sempre, anche se solo uno studente di quella classe opta per l'insegnamento della religione. Oppure, senza andare al caso estremo, se ci sono due classi con dieci studenti ciascuna che scelgono la religione, queste non si possono accorpare per quell'ora. Un meccanismo che moltiplica le ore e le cattedre. Diventa interessante, a questo punto, sapere quanti studenti scelgono l'ora di religione, per capire perché il numero degli insegnanti è cresciuto e se potrebbero essere utilizzati meglio: però la Pubblica Istruzione questa informazione non la fornisce. È un dato che gli uffici statistici del ministero hanno, ma non è a disposizione del pubblico. E mentre dal 2000 gli studenti che si avvalgono dell’ora di religione sono in costante calo, paradossalmente da allora aumenta il numero di maestri e prof di religione (dati CEI).
Riassunto:
1. Tagli al personale docente ed ATA della scuola pubblica di circa 130.000 mila unità in tre anni.
2. Taglio del 25% al contratto per le pulizie scolastiche imposto dal MIUR con la nota 9537 del 22 dicembre (l’USR dell’Emilia Romagna ha proposto di pulire bagni e classi ogni due giorni). Il risparmio ottenuto può servire a pagare i supplenti.
3. Taglio del FIS ai minimi storici: non ci sono soldi nemmeno per comprare colori e carta per fotocopie. E tantomeno per assicurare l’ora di alternativa a chi non fa religione.
4. Classi sovraffollate e fuori norma.
In questo scenario apocalittico gli insegnanti di religione, compresi i supplenti, non solo non vengono ottimizzati come risorsa ma si vedono riconosciuti scatti di anzianità che porteranno nelle loro buste paghe, a partire da maggio, circa 220 euro in più.
Domanda: ma questi fondi per gli scatti di anzianità DA DOVE VENGONO FUORI?
Perché la scuola pubblica e la maggior parte del suo personale deve penare per sopravvivere e qualche privilegiato no?
Perché nessuno esprime parere contrario? Dove sono le forze sindacali? E tutti quei partiti che ribadiscono la laicità dello Stato?
Duemila anni fa un certo Gesù professava che TUTTI GLI UOMINI SONO UGUALI.
Ma la sua, come la nostra, ci sembra tanto una voce nel deserto.
Coordinamento Precari Scuola Veneto
Ospite- Ospite
Re: VENETO Iniziative 2010
Mi piace il comunicato, ma c'è un'inesattezza: non è vero che i docenti di religione hanno sempre supplenze al 31 agosto, ci sono anche quelle al 30 giugno. E' successo a una mia collega: aveva incarichi fino al 30 giugno, poi la curia ha deciso di "promuoverla" con supplenze fino al 31 agosto, ma per sole 12 ore.
Antonino Buonamico- Moderatore
- Numero di messaggi : 2317
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Organizzazione : Rete Docenti Precari Bari
Contributo al forum : 7984
Data d'iscrizione : 27.10.08
Re: VENETO Iniziative 2010
A che serve scagliarsi contro gli insegnanti di religione così dettagliatamente?
La solita guerra tra poveri?
Non abbiamo abbastanza argomenti dalla nostra parte?
Gianluca,questo forum non è facebook
Cambio il titolo
errata corrige:non "guerra tra poveri",ma "guerra tra colleghi".......Loro "poveri" non sono
La solita guerra tra poveri?
Non abbiamo abbastanza argomenti dalla nostra parte?
Gianluca,questo forum non è facebook
Cambio il titolo
errata corrige:non "guerra tra poveri",ma "guerra tra colleghi".......Loro "poveri" non sono
Emma Giannì- Amministratore
- Numero di messaggi : 2680
Località : SCIACCA(AG)
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Tesserata CGIL
Contributo al forum : 8774
Data d'iscrizione : 16.07.08
Re: VENETO Iniziative 2010
Di fatto, Emma, noi siamo discriminati. Non si tratta di togliere gli scatti biennali a loro, ma di darli anche a noi...
Antonino Buonamico- Moderatore
- Numero di messaggi : 2317
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Località : Bari
Ordine scuola : Secondaria II gr.
Organizzazione : Rete Docenti Precari Bari
Contributo al forum : 7984
Data d'iscrizione : 27.10.08
Re: VENETO Iniziative 2010
Infatti la lettera dovrebbe avere una struttura che evidenziasse ciò invece per come è costruita sembra voler dire che loro sono privilegiati e noi no.Antonino Buonamico ha scritto:Di fatto, Emma, noi siamo discriminati. Non si tratta di togliere gli scatti biennali a loro, ma di darli anche a noi...
didier- Esperto/a
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Località : Catania
Ordine scuola : Secondaria di II grado
Organizzazione : RETE PRECARI SCUOLA SICILIA
Contributo al forum : 7427
Data d'iscrizione : 17.07.09
Re: VENETO Iniziative 2010
Secondo me bisognerebbe rivedere la struttura della lettera!
Sembra quasi che sprizzi odio per gli insegnanti di religione.
Quello che,invece,deve emergere è solo la disparità di trattamento tra noi e loro in quanto precari.
Inoltre bisognerebbe sottolineare che moltissimi alunni non usufruiscono dell'insegnamento alternativo
Sembra quasi che sprizzi odio per gli insegnanti di religione.
Quello che,invece,deve emergere è solo la disparità di trattamento tra noi e loro in quanto precari.
Inoltre bisognerebbe sottolineare che moltissimi alunni non usufruiscono dell'insegnamento alternativo
Ultima modifica di mariapia il Sab Gen 23, 2010 1:18 am - modificato 1 volta.
mariapia- Coordinatore
- Numero di messaggi : 2772
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Organizzazione : CPS Palermo e neoiscritta Flcgil
Contributo al forum : 9081
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Re: VENETO Iniziative 2010
Gianluca ha scritto:I docenti di religione di fatto sono dei privilegiati!
Loro hanno solo dei diritti riconosciuti, noi no.
didier- Esperto/a
- Numero di messaggi : 1747
Località : Catania
Ordine scuola : Secondaria di II grado
Organizzazione : RETE PRECARI SCUOLA SICILIA
Contributo al forum : 7427
Data d'iscrizione : 17.07.09
picchetti informativi davanti alle scuole superiori di venezia
STAMATTINA UN GRUPPO DI PRECARI HA DISTRIBUITO IL VOLANTINO SOTTO A STUDENTI E DOCENTI DAVANTI AI CANCELLI DEL LICEO STEFANINI DI MESTRE, ALL'INTERNO DELLA CAMPAGNA DI INFORMAZIONE SULLA RIFORMA GELMINI, VERSO LO SCIOPERO GENERALE DELLA SCUOLA DEL 12 MARZO.
NEI PROSSIMI GIORNI CONTINUERANNO LE INIZIATIVE DEI PRECARI DAVANTI AD ALTRE SCUOLE SUPERIORI DELLA PROVINCIA DI VENEZIA
ciao
stefano micheletti venezia
DIAMO LA SVEGLIA ALLA SCUOLA!
… GELMINI/TREMONTI LA STANNO FACENDO FALLIRE
Buttando sulla strada migliaia di docenti e ata precari
NEI PROSSIMI GIORNI CONTINUERANNO LE INIZIATIVE DEI PRECARI DAVANTI AD ALTRE SCUOLE SUPERIORI DELLA PROVINCIA DI VENEZIA
ciao
stefano micheletti venezia
DIAMO LA SVEGLIA ALLA SCUOLA!
… GELMINI/TREMONTI LA STANNO FACENDO FALLIRE
Buttando sulla strada migliaia di docenti e ata precari
La legge 133 del 2008 prevede tagli, in tre anni, per 8 miliardi di € alla scuola e € 1,5 all’Università e alla Ricerca … e la chiamano riforma Gelmini!
Quest’anno scolastico è iniziato con 42.000 docenti e 15.000 ata (assistenti, tecnici, amministrativi e collaboratori scolastici) in meno.
Il “risparmio” si fa tagliando sugli organici: in pratica migliaia e migliaia di precari non sono stati assunti, lasciati per strada anche dopo anni ed anni di lavoro nella scuola. Nel triennio saranno circa 150.000 i posti di lavoro in meno: si tratta del più grande licenziamento di massa della storia della Repubblica.
Senza contare il taglio ai trasferimenti per il normale funzionamento: così ci si trova con le scuole con i bilanci in rosso, oppure con le richieste pressanti degli istituti ai genitori per contributi sempre più onerosi.
Quest’anno il “risparmio” è passato con i tagli alla scuola primaria, abolendo le compresenze e il ritorno al maestro unico; alla scuola media con la riduzione di ore di lezione di italiano e di tecnologia; in tutti gli ordini di scuola con l’aumento spropositato del numero di allievi per classe, in barba alla sicurezza e alla possibilità di fare scuola con un numero decente di allievi; con la saturazione delle cattedre a 18 ore: così i docenti non hanno più ore a disposizione e intere classi – quando un prof. e assente – entrano ore dopo o escono da scuola prima.
Dal prossimo anno, per gli allievi delle prime classi delle superiori, dovrebbe partire la cosiddetta riforma Gelmini; dovrebbe … perché mancano ancora alcuni passaggi – ad esempio i programmi scolastici, non cose di poco conto – e gli studenti e i genitori delle attuali terze medie che dal 26 febbraio al 27 marzo si dovranno iscrivere, così come i docenti, sono nella confusione più totale.
La Gelmini ha presentato la “riforma” come qualcosa di epocale; in realtà si tratta di un ulteriore taglio di circa 27.000 docenti in tre anni, riducendo ore e materie di lezione.
Per risparmiare ulteriormente poi, mentre i licei inizieranno con i nuovi ordinamenti solo con le prime, per i tecnici e i professionali è prevista anche la riduzione di ore di lezione per le seconde, terze e quarte (passando dalle 36 a 32 ore settimanali).
A questo si aggiunge un emendamento, presentato dal Governo in un disegno di legge sul lavoro, che prevede la possibilità, per i quindicenni, di assolvere l’obbligo scolastico con l’apprendistato: in pratica chi non ce la fa a scuola se ne vada pure a lavorare sfruttato da apprendista.
Tutto questo sta avvenendo nel silenzio più assordante.
La risposta di docenti, lavoratori della scuola e studenti è finora assolutamente insufficiente.
I precari, dopo anche 10 o 15 anni di vita da supplenti nelle scuole, in condizioni di sfruttamento, senza diritti e garanzie, non sono disposti a trasformarsi in disoccupati.
VENERDI’ 12 MARZO
SCIOPERO GENERALE DELLA SCUOLA
con MANIFESTAZIONE NAZIONALE A ROMA
per prenotare viaggio a Roma: precariscuolaveneto@gmail.com
SCIOPERO GENERALE DELLA SCUOLA
con MANIFESTAZIONE NAZIONALE A ROMA
per prenotare viaggio a Roma: precariscuolaveneto@gmail.com
RETE ORGANIZZATA DOCENTI E ATA PRECARI
Venezia
SI RIUNISCE GIOVEDI’ 4 MARZO ALLE 17.00 C/O CENTRO CIVICO QUARTIERE ARETUSA VIALE SAN MARZO MESTRE
Stefano Micheletti- Esperto/a
- Numero di messaggi : 225
Località : Venezia
Ordine scuola : Secondaria II gr. (Liceo Artistico)
Organizzazione : Rete Organizzata Docenti e Ata precari del Veneto
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Data d'iscrizione : 16.07.08
VENETO Resoconto iniziative 2010
Notizia tratta da "Il Padova" del 20/03/2010
]Il Tito Livio in corteo: in una carriola le missive per il ministro
[/size][/size]Studenti in corteo con i prof
900 lettere per il ministro
Igenitori in fila per
consegnare “viveri” a
scuola: gesto simbolico
per denunciare i tagli
[size=12]Padova
[/size]3��a protesa degli studenti
E P��LIS
Novecento lettere (una per
ogni studente del Tito Livio) indirizzate
al ministro Maria Stella
Gelmini e regolarmente affrancate
sono partite ieri alla
volta di Roma. Il corteo organizzato
dallo storico liceo padovano
ha fatto tappa ieri all'ufficio
postale di via Rudena: le
missive, trasportate con una
carriola, sono state spedite e
ora gli studenti attendono l'arrivo
a destinazione. La manifestazione,
che ha visto insieme
studenti genitori e prof, è stata
decisamente colorata: alle 13,
come da programma, i genitori
si sono presentati a scuola per
riporre, in fila indiana, i viveri
su una tavola imbandita. Un gesto
simbolico per sottolineare
la necessità della scuola di essere
alimentata da risorse che
negli ultimi anni sono venute
meno a causa dei tagli. La tavola
è stata poi trasportata “a braccia”
fino a piazza Antenore: dietro,
il corteo dei manifestanti.
Una delegazione - composta fra
gli altri dalla presidente del
consiglio d'Istituto Paola ��livi,
dal docente Paolo Guella e da
due rappresentanti degli studenti
- ha varcato la soglia della
Prefettura per consegnare nella
mani del viceprefetto Antonella
Reina una lettera appello. Un
documento in cui sono spiegate
le ragioni della protesta. L'istituto,
al pari di tutte le altre
scuole, si ritrova con un consistente
credito mai corrisposto
dal ministero (1����mila euro) e
relativo agli anni ������8 e ��������.
Un buco che rende difficile lo
svolgimento delle attività previste
dal programma. [/size][/size]■
]Il Tito Livio in corteo: in una carriola le missive per il ministro
[/size][/size]Studenti in corteo con i prof
900 lettere per il ministro
Igenitori in fila per
consegnare “viveri” a
scuola: gesto simbolico
per denunciare i tagli
[size=12]Padova
[/size]3��a protesa degli studenti
E P��LIS
Novecento lettere (una per
ogni studente del Tito Livio) indirizzate
al ministro Maria Stella
Gelmini e regolarmente affrancate
sono partite ieri alla
volta di Roma. Il corteo organizzato
dallo storico liceo padovano
ha fatto tappa ieri all'ufficio
postale di via Rudena: le
missive, trasportate con una
carriola, sono state spedite e
ora gli studenti attendono l'arrivo
a destinazione. La manifestazione,
che ha visto insieme
studenti genitori e prof, è stata
decisamente colorata: alle 13,
come da programma, i genitori
si sono presentati a scuola per
riporre, in fila indiana, i viveri
su una tavola imbandita. Un gesto
simbolico per sottolineare
la necessità della scuola di essere
alimentata da risorse che
negli ultimi anni sono venute
meno a causa dei tagli. La tavola
è stata poi trasportata “a braccia”
fino a piazza Antenore: dietro,
il corteo dei manifestanti.
Una delegazione - composta fra
gli altri dalla presidente del
consiglio d'Istituto Paola ��livi,
dal docente Paolo Guella e da
due rappresentanti degli studenti
- ha varcato la soglia della
Prefettura per consegnare nella
mani del viceprefetto Antonella
Reina una lettera appello. Un
documento in cui sono spiegate
le ragioni della protesta. L'istituto,
al pari di tutte le altre
scuole, si ritrova con un consistente
credito mai corrisposto
dal ministero (1����mila euro) e
relativo agli anni ������8 e ��������.
Un buco che rende difficile lo
svolgimento delle attività previste
dal programma. [/size][/size]■
Ospite- Ospite
Re: VENETO Iniziative 2010
Il Tito Livio è il liceo dove, tra l'altro, si è diplomato Napolitano il presidente che firma i decreti di Berlusca and Gelmini, conoscete?
Ospite- Ospite
Re: VENETO Iniziative 2010
E come mai si trovava a Padova Napolitano?
Antonino Buonamico- Moderatore
- Numero di messaggi : 2317
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Località : Bari
Ordine scuola : Secondaria II gr.
Organizzazione : Rete Docenti Precari Bari
Contributo al forum : 7984
Data d'iscrizione : 27.10.08
Re: VENETO Iniziative 2010
Preside, genitori e studenti del Tito Livio in piazza contro i tagli alla scuola
Pubblicato da comitatonogelmini su 20 marzo 2010
Dopo tre giorni l’autogestione del liceo classico Tito Livio si è conclusa con una manifestazione davanti alla Prefettura alla quale hanno partecipato la preside Daria Zangirolami, numerosi docenti, oltre 500 studenti e tantissimi genitori, che hanno imbandito una tavolata contro “l’abbuffata a danno della scuola”
da Il Mattino di Padova
20 marzo 2010
Dopo tre giorni di mobilitazione collettiva, l’autogestione del liceo classico Tito Livio si è conclusa ieri, alle 13.30, con una manifestazione davanti alla sede della Prefettura alla quale hanno partecipato la preside Daria Zangirolami, numerosi docenti, oltre 500 studenti e tantissimi genitori.
La scena finale inizia a ora di pranzo, quando una trentina di genitori, tra cui Stefano Parentella, Paola Olivi, Umberto Bovo, Guglielmo Donadello e Rocco Montemurro, attendono i figli all’uscita con gli alimenti per «sfamarli». Frittate e torte fatte in casa, vassoi di tramezzini, di pasticcini e di pizzette.
Dopo dieci minuti sono già tutti in fila lungo Riviera Ponti Romani e marciano, tra slogan e balli, verso la vicina Prefettura. In prima fila i rappresentanti degli studenti, Lorenzo Zoppellari, Andrea Calabrò, Margherita Colonnello e Diamantina Stellano. A seguire altri tre ragazzi che trasportano una carriola, dove sono depositate 700 lettere, tutte affrancate con regolare francobollo da 0,60 euro (per una spesa globale di 420 euro) da spedire in viale Trastevere a Roma, ossia nella sede del ministero dell’Istruzione. Altri otto allievi, poi, sorreggono una tavola imbandita con dieci coperti, intorno alla quale, mezz’ora più tardi, mangeranno vicino alla Tomba di Antenore, davanti palazzo Santo Stefano.
Prima di essere ricevuti in Prefettura, i manifestanti sono rimasti ancora un po’ di tempo in piazza tutti insieme. Due gli striscioni issati durante la manifestazione: «Il modo migliore per uscire dalla crisi è investire sulla scuola» e «Gelmini, non tagliare il nostro futuro».
Applauditi gli interventi di Parentella e Bovo. «E’ la prima volta che in una scuola cittadina si crea un’assoluta unità d’intenti tra genitori, docenti, preside e studenti», dice il primo. Il secondo parla con un taglio più politico: «Il Tito Livio ha un credito dallo Stato di 155 mila euro. La scuola, fondata nel 1819, è alla frutta. Come mai in Italia si gettano al vento milioni di euro in appalti gonfiati e poi non si trovano i soldi per garantire la qualità dell’offerta formativa in tanti istituti?».
La preside Zangirolami ha voluto ringraziare tutti per la mobilitazione. «Gli studenti, durante i tre giorni dell’assemblea permanente, si sono comportati benissimo – osserva – Tutti hanno dimostrato di possedere un grande senso di responsabilità ed una radicata coscienza civile per ottenere una scuola pubblica con più risorse».
Anche altri istituti hanno organizzato alcuni giorni di autogestione. Tra questi il Fermi (vanta un credito di 100 mila euro), il Curiel, il Duca d’Aosta, l’Einaudi e il Bernardi.
Pubblicato da comitatonogelmini su 20 marzo 2010
Dopo tre giorni l’autogestione del liceo classico Tito Livio si è conclusa con una manifestazione davanti alla Prefettura alla quale hanno partecipato la preside Daria Zangirolami, numerosi docenti, oltre 500 studenti e tantissimi genitori, che hanno imbandito una tavolata contro “l’abbuffata a danno della scuola”
da Il Mattino di Padova
20 marzo 2010
Dopo tre giorni di mobilitazione collettiva, l’autogestione del liceo classico Tito Livio si è conclusa ieri, alle 13.30, con una manifestazione davanti alla sede della Prefettura alla quale hanno partecipato la preside Daria Zangirolami, numerosi docenti, oltre 500 studenti e tantissimi genitori.
La scena finale inizia a ora di pranzo, quando una trentina di genitori, tra cui Stefano Parentella, Paola Olivi, Umberto Bovo, Guglielmo Donadello e Rocco Montemurro, attendono i figli all’uscita con gli alimenti per «sfamarli». Frittate e torte fatte in casa, vassoi di tramezzini, di pasticcini e di pizzette.
Dopo dieci minuti sono già tutti in fila lungo Riviera Ponti Romani e marciano, tra slogan e balli, verso la vicina Prefettura. In prima fila i rappresentanti degli studenti, Lorenzo Zoppellari, Andrea Calabrò, Margherita Colonnello e Diamantina Stellano. A seguire altri tre ragazzi che trasportano una carriola, dove sono depositate 700 lettere, tutte affrancate con regolare francobollo da 0,60 euro (per una spesa globale di 420 euro) da spedire in viale Trastevere a Roma, ossia nella sede del ministero dell’Istruzione. Altri otto allievi, poi, sorreggono una tavola imbandita con dieci coperti, intorno alla quale, mezz’ora più tardi, mangeranno vicino alla Tomba di Antenore, davanti palazzo Santo Stefano.
Prima di essere ricevuti in Prefettura, i manifestanti sono rimasti ancora un po’ di tempo in piazza tutti insieme. Due gli striscioni issati durante la manifestazione: «Il modo migliore per uscire dalla crisi è investire sulla scuola» e «Gelmini, non tagliare il nostro futuro».
Applauditi gli interventi di Parentella e Bovo. «E’ la prima volta che in una scuola cittadina si crea un’assoluta unità d’intenti tra genitori, docenti, preside e studenti», dice il primo. Il secondo parla con un taglio più politico: «Il Tito Livio ha un credito dallo Stato di 155 mila euro. La scuola, fondata nel 1819, è alla frutta. Come mai in Italia si gettano al vento milioni di euro in appalti gonfiati e poi non si trovano i soldi per garantire la qualità dell’offerta formativa in tanti istituti?».
La preside Zangirolami ha voluto ringraziare tutti per la mobilitazione. «Gli studenti, durante i tre giorni dell’assemblea permanente, si sono comportati benissimo – osserva – Tutti hanno dimostrato di possedere un grande senso di responsabilità ed una radicata coscienza civile per ottenere una scuola pubblica con più risorse».
Anche altri istituti hanno organizzato alcuni giorni di autogestione. Tra questi il Fermi (vanta un credito di 100 mila euro), il Curiel, il Duca d’Aosta, l’Einaudi e il Bernardi.
Ospite- Ospite
Padova: assemblea genitori-presidi-docenti-alunni per il 26/03/10
http://comitatoscuolapubblica.wordpress.com/
Ricordiamo a tutti che
venerdì 26 marzo 2010 alle ore 20.30
presso l’Auditorium del Liceo Artistico “Modigliani”
via degli Scrovegni, 26 - Padova
si riunisce il Coordinamento dei Consigli d’Istituto della provincia di Padova per firmare comunemente il testo della lettera che rappresenta la drammaticità della situazione finanziaria in cui si trova la maggior parte delle Istituzioni Scolastiche del territorio padovano e i principali problemi che essa comporta nel normale funzionamento delle attività didattiche:
* Mancanza di fondi necessari per garantire le supplenze
* Crediti nei confronti del Ministero dell’Istruzione
* Riduzione del 25% imposta alla spese di pulizia “ex appalti storici”
In tale lettera viene inoltre richiesto sia all’USP di Padova che all’USR del Veneto un incontro urgente per affrontare i problemi sollevati e contemporaneamente perché essi si facciano carico di veicolare le nostre richieste al MIUR.
Partecipa passate parola!!!
Ricordiamo a tutti che
venerdì 26 marzo 2010 alle ore 20.30
presso l’Auditorium del Liceo Artistico “Modigliani”
via degli Scrovegni, 26 - Padova
si riunisce il Coordinamento dei Consigli d’Istituto della provincia di Padova per firmare comunemente il testo della lettera che rappresenta la drammaticità della situazione finanziaria in cui si trova la maggior parte delle Istituzioni Scolastiche del territorio padovano e i principali problemi che essa comporta nel normale funzionamento delle attività didattiche:
* Mancanza di fondi necessari per garantire le supplenze
* Crediti nei confronti del Ministero dell’Istruzione
* Riduzione del 25% imposta alla spese di pulizia “ex appalti storici”
In tale lettera viene inoltre richiesto sia all’USP di Padova che all’USR del Veneto un incontro urgente per affrontare i problemi sollevati e contemporaneamente perché essi si facciano carico di veicolare le nostre richieste al MIUR.
Partecipa passate parola!!!
Ospite- Ospite
venezia: assemblea provinciale precari il 20 aprile
IL MASSACRO DELLA SCUOLA PUBBLICA CONTINUA
PREPARIAMO UNA FINE D’ANNO MOVIMENTATA!
Per il prossimo anno scolastico sono previste riduzioni di organico per circa 25.600 posti di docente.
La scuola dell'infanzia è l'unico settore a non subire riduzioni, mentre nel primo ciclo la scuola primaria subisce una riduzione di 8.700 posti e la scuola secondaria di I grado di 3.700.
La scuola secondaria superiore dovrebbe perdere 13.750 posti sia per effetto dell'avvio di “riforma” nelle prime classi sia per la riduzione di orario (e di organico docente) per le classi seconde, terze e quarte dei tecnici, e per le seconde e terze dei professionali.
Saranno, quindi, complessivamente 25.600 i posti in meno, di cui 22 mila in organico di diritto e 3.600 in organico di fatto.
A questo si devono aggiungere circa 15.000 ata, per un totale di quasi 41.000 posti.
Si tratta della seconda “puntata” della cosiddetta riforma Gelmini, la prima “puntata” – in questo anno scolastico in corso - ha comportato il taglio di 42.000 docenti e 15.000 ata.
I pensionamenti previsti non ammortizzeranno di certo la portata dei tagli.
Migliaia di precari resteranno a casa, anche dopo decenni di vita da supplente; moltissimi docenti a tempo indeterminato, diventando soprannumerari, prenderanno il loro posto nel lavoro di “tappabuchi”, occupando i posti più lontani o andando ad insegnare altre materie affini.
MARTEDI' 20 APRILE 2010
ORE 17.00
C/O CENTRO CIVICO DI VIA SERNAGLIA A MESTRE
ASSEMBLEA PROVINCIALE DEI PRECARI DELLA SCUOLA
con la partecipazione di rappresentanti di altre province del Veneto
ORE 17.00
C/O CENTRO CIVICO DI VIA SERNAGLIA A MESTRE
ASSEMBLEA PROVINCIALE DEI PRECARI DELLA SCUOLA
con la partecipazione di rappresentanti di altre province del Veneto
per discutere di:
- la seconda trance di tagli agli organici docenti a ata prevista all'art. 64 della legge 133/2008;
- i tagli (nuovi ordinamenti) alle superiori nonostante non sia ancora concluso l'iter dei Regolamenti;
- le iniziative di protesta e lo sciopero degli scrutini.
sono invitate le OO.SS di categoria, i coordinamenti ed associazioni di genitori e studenti.
RETE ORGANIZZATA DOCENTI A ATA PRECARI DELLA PROVINCIA DI VENEZIA
info: http://retecomitatiprecariscuola.netsons.org/
Stefano Micheletti- Esperto/a
- Numero di messaggi : 225
Località : Venezia
Ordine scuola : Secondaria II gr. (Liceo Artistico)
Organizzazione : Rete Organizzata Docenti e Ata precari del Veneto
Contributo al forum : 6161
Data d'iscrizione : 16.07.08
L'assessore di Padova scrive a Zaia: intervieni contro il tracollo della scuola in Veneto
http://www.notiziarioitaliano.it/veneto/politica/38784/tracollo-scuola-pubblica-in-veneto.html
POLITICA
Lettera aperta dell'assessore Claudio Piron
Tracollo scuola pubblica in Veneto
PADOVA - L'assessorato alle politiche scolastiche del Comune di Padova ha inviato una lettera aperta indirizzata al Presidente Regionale Luca Zaia e ai consiglieri eletti nonché ad Anci Nazionale e Regionale e ai parlamentari Veneti. Il contenuto della lettera denuncia i tagli alle scuole venete di 50 milioni di euro e la didattica a rischio. Riportiamo di seguito il contenuto della lettera.
- Tagliati i fondi per le spese di funzionamento, studenti senza stipendio, pulizie ridotte del 25%
- 50.000.000 € … stima debito verso i 770 Istituti del Veneto
- 9.000.000 €…stima debito ministero verso le scuole di provincia e città
- 945.000 €… fondi ministero non erogati ai 14 Istituti Comprensivi di scuola primaria cittadini
1.400.000 €… fondi ministero non erogati ai 24 Istituti Superiori della città
1.160.000 €… fondi ministero non erogati ai 20 Istituti Superiori della provincia
5.100.000 €… fondi ministero non erogati ai 85 Istituti Comprensivi scuola primaria provincia
Il Comune di Padova ha stanziato 383.000 € per spese di funzionamento delle scuole del ciclo primario della città. Manca però un milione di Euro del ministero. La situazione è ormai al collasso. Il governo non ha saldato agli Istituti gli anni 2008 e 2009. Nelle nostre scuole le supplenze non si fanno più. Da mesi le classi senza insegnante per qualche giorno, vengono smembrate e spostate in altre classi, riempiendo le aule con 32-35 alunni.
Domanda: Chi risponde della sicurezza? Chi garantisce la qualità dell'insegnamento? Da ora in poi i supplenti andranno al lavoro senza essere pagati.
Domanda: Quali motivazioni avranno? che qualità di insegnamento? Quali attenzioni ai più deboli? Mancano i fondi per il funzionamento delle attività didattiche.
Domanda: chi farà le pulizie? chi acquisterà i prodotti per la didattica? e quelli per i servizi? Comune di Padova Assessorato alle Politiche Scolastiche
Chiediamo di intervenire con urgenza al presidente della regione Veneto e ai consiglieri regionali ai parlamentari veneti e padovani al presidente di Anci regionale al presidente comm. Scuola Anci Naz. Riccardo Roman (sindaco di Galzignano)
Cosa si può fare subito? La regione può chiedere la conferenza Stato/Regioni. L'Anci regionale a sua volta può convocare sindaci e assessori.
E' urgente una chiara presa di posizione di Regione e Anci Regionale !!!
Le nostre proposte: Chiediamo alla Regione Veneto al Presidente e ai Consiglieri eletti di attivarsi con la massima urgenza per: chiedere al ministero di saldare il pregresso 2008 -2009 finanziare il diritto allo studio che da 25 anni la regione non riconosce ai Comuni istituire un tavolo regionale per la scuola con Comuni capoluogo, Anci regionale, U.S.R. Chiediamo all'ANCI Regionale Convocare la commissione scuola da mesi costituita e mai convocata Convocare l'Assemblea con i sindaci per assumere una posizione chiara e precisa Chiedere un incontro chiarificatore a regione e ministero Chiedere l'istituzione di un tavolo regionale sulla scuola con Comuni e U.S.R. Chiedere alla Regione una nuova legge sul diritto allo studio che da 25 anni non è finanziato dalla regione stessa Claudio Piron - Assessore alle Politiche Scolastiche, Comune di Padova Padova 07.04.10
Lettera firmata dall'Assessore Claudio Piron
20/04/10 12:13
Greta Crestani
POLITICA
Lettera aperta dell'assessore Claudio Piron
Tracollo scuola pubblica in Veneto
PADOVA - L'assessorato alle politiche scolastiche del Comune di Padova ha inviato una lettera aperta indirizzata al Presidente Regionale Luca Zaia e ai consiglieri eletti nonché ad Anci Nazionale e Regionale e ai parlamentari Veneti. Il contenuto della lettera denuncia i tagli alle scuole venete di 50 milioni di euro e la didattica a rischio. Riportiamo di seguito il contenuto della lettera.
- Tagliati i fondi per le spese di funzionamento, studenti senza stipendio, pulizie ridotte del 25%
- 50.000.000 € … stima debito verso i 770 Istituti del Veneto
- 9.000.000 €…stima debito ministero verso le scuole di provincia e città
- 945.000 €… fondi ministero non erogati ai 14 Istituti Comprensivi di scuola primaria cittadini
1.400.000 €… fondi ministero non erogati ai 24 Istituti Superiori della città
1.160.000 €… fondi ministero non erogati ai 20 Istituti Superiori della provincia
5.100.000 €… fondi ministero non erogati ai 85 Istituti Comprensivi scuola primaria provincia
Il Comune di Padova ha stanziato 383.000 € per spese di funzionamento delle scuole del ciclo primario della città. Manca però un milione di Euro del ministero. La situazione è ormai al collasso. Il governo non ha saldato agli Istituti gli anni 2008 e 2009. Nelle nostre scuole le supplenze non si fanno più. Da mesi le classi senza insegnante per qualche giorno, vengono smembrate e spostate in altre classi, riempiendo le aule con 32-35 alunni.
Domanda: Chi risponde della sicurezza? Chi garantisce la qualità dell'insegnamento? Da ora in poi i supplenti andranno al lavoro senza essere pagati.
Domanda: Quali motivazioni avranno? che qualità di insegnamento? Quali attenzioni ai più deboli? Mancano i fondi per il funzionamento delle attività didattiche.
Domanda: chi farà le pulizie? chi acquisterà i prodotti per la didattica? e quelli per i servizi? Comune di Padova Assessorato alle Politiche Scolastiche
Chiediamo di intervenire con urgenza al presidente della regione Veneto e ai consiglieri regionali ai parlamentari veneti e padovani al presidente di Anci regionale al presidente comm. Scuola Anci Naz. Riccardo Roman (sindaco di Galzignano)
Cosa si può fare subito? La regione può chiedere la conferenza Stato/Regioni. L'Anci regionale a sua volta può convocare sindaci e assessori.
E' urgente una chiara presa di posizione di Regione e Anci Regionale !!!
Le nostre proposte: Chiediamo alla Regione Veneto al Presidente e ai Consiglieri eletti di attivarsi con la massima urgenza per: chiedere al ministero di saldare il pregresso 2008 -2009 finanziare il diritto allo studio che da 25 anni la regione non riconosce ai Comuni istituire un tavolo regionale per la scuola con Comuni capoluogo, Anci regionale, U.S.R. Chiediamo all'ANCI Regionale Convocare la commissione scuola da mesi costituita e mai convocata Convocare l'Assemblea con i sindaci per assumere una posizione chiara e precisa Chiedere un incontro chiarificatore a regione e ministero Chiedere l'istituzione di un tavolo regionale sulla scuola con Comuni e U.S.R. Chiedere alla Regione una nuova legge sul diritto allo studio che da 25 anni non è finanziato dalla regione stessa Claudio Piron - Assessore alle Politiche Scolastiche, Comune di Padova Padova 07.04.10
Lettera firmata dall'Assessore Claudio Piron
20/04/10 12:13
Greta Crestani
Ospite- Ospite
Re: VENETO Iniziative 2010
Dal Veneto ancora due iniziative di lotta, sensibilizzazione e
informazione
27-05-2010 |
Dal territorio
Si moltiplicano le iniziative di mobilitazione.
Aggiungiamo a quelle già pubblicate, due notizie provenienti dal Veneto.
Sabato prossimo, 29 maggio, dalle 17 alle 20, in piazza Ferretto a
Mestre sarà allestito un gazebo per informare sui tagli e protestare: in provincia
di Venezia, nella scuola primaria, ben 36 classi a tempo pieno non sono
state autorizzate.
Conseguenza: in provincia saranno mediamente 720 famiglie che non
avranno il tempo pieno!
A Treviso, il 4 giugno 2010, alle ore 16.30, un corteo che partirà dalla stazione FS per
raggiungere Piazza dei Signori.
Per il diritto all’istruzione, per dire no alla demolizione della
nostra scuola pubblica garantita dalla Costituzione, per rivendicare il
diritto a un lavoro stabile per i precari, la dignità e il contratto per
tutti.
Roma, 27 maggio 2010
informazione
27-05-2010 |
Dal territorio
Si moltiplicano le iniziative di mobilitazione.
Aggiungiamo a quelle già pubblicate, due notizie provenienti dal Veneto.
Sabato prossimo, 29 maggio, dalle 17 alle 20, in piazza Ferretto a
Mestre sarà allestito un gazebo per informare sui tagli e protestare: in provincia
di Venezia, nella scuola primaria, ben 36 classi a tempo pieno non sono
state autorizzate.
Conseguenza: in provincia saranno mediamente 720 famiglie che non
avranno il tempo pieno!
A Treviso, il 4 giugno 2010, alle ore 16.30, un corteo che partirà dalla stazione FS per
raggiungere Piazza dei Signori.
Per il diritto all’istruzione, per dire no alla demolizione della
nostra scuola pubblica garantita dalla Costituzione, per rivendicare il
diritto a un lavoro stabile per i precari, la dignità e il contratto per
tutti.
Roma, 27 maggio 2010
Ospite- Ospite
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