VENETO Iniziative 2009
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INCERTI FUTURI- TEATRO FORUM /PADOVA 15 GENNAIO 2009
Gruppo
TEATRO LIQUIDO
TEATRO
DELL’OPPRESSO&Comitato GENITORI e INSEGNANTI per la Scuola Pubblica di PADOVA
INVITANO
genitori, insegnanti, studenti e cittadini a partecipare a
INCERTI FUTURI-TEATRO FORUMsulla “riforma” della scuola
GIOVEDI 15 GENNAIO ORE 20:45 presso AUDITORIUM scuola media DONATELLO
Via Pierobon 19/B – Zona S. Carlo – PADOVA
Una madre preoccupata deve iscrivere sua figlia alla classe 1^ della scuola primaria,
una madre immigrata che non parla bene italiano vuole dare un futuro ai suoi due
figli, un giovane insegnante precario che ama il suo lavoro, giovani che si
interrogano sul futuro che offre la nuova scuola che nascerà con la “riforma”,
insegnanti di ruolo critici o disinteressati, padri che pensano che una scuola debba
essere gestita come un’azienda: queste sono le persone che abbiamo incontrato in
questi mesi di iniziative, riunioni, mobilitazioni e lotte; questi, e molti altri ancora, sono i
personaggi che potrete incontrare in questo Teatro Forum e con i quali creare dialogo e
confronto!
Non si tratta di un semplice spettacolo teatrale ma di un laboratorio partecipato, un’attività cheutilizza il confronto per immaginare diverse strategie possibili per rispondere ad una domanda collettiva. Partendo da una premessa: cioè che la gente possiede dentro di sé le risorse necessarie per affrontare i problemi nei quali è coinvolta. Un gioco per incoraggiare la partecipazione, uno strumento diverso per riflettere sul futuro della scuola pubblica, un mezzo per coinvolgere altri
soggetti: il teatro come strumento di partecipazione attiva. La proposta che il gruppo di Teatro Liquido - Teatro dell’Oppresso fa a tutti i cittadini è quello di riflettere e dibattere insieme sul tema dell’educazione, della scuola e della “riforma Gelmini” attraverso un Teatro Forum.
CHE COS’E’ IL TEATRO FORUM
Uno spettacolo di Teatro Forum presenta una scena problematica come stimolo, una situazione oppressiva che il pubblico possa riconoscere come appartenente alla propria realtà di modo che gli "spett-attori" siano stimolati ad intervenire per risolvere la situazione o comunque cercare delle strade alternative possibili al fine di trasformare la realtà. Un apprendimento non solitario, ma partecipato con altre persone: estranee ma sorprendentemente oppresse dalla stessa difficoltà. Cento piccoli specchi in platea nei quali è possibile riconoscersi e coi quali tentare di ritrovare uno spirito di solidarietà
“Non basta aver coscienza che il mondo deve essere trasformato: bisogna trasformarlo!”
(Paulo Freire, pedagogista e teorico dell'educazione brasiliano)
PARTECIPA ANCHE TU!
TEATRO LIQUIDO
TEATRO
DELL’OPPRESSO&Comitato GENITORI e INSEGNANTI per la Scuola Pubblica di PADOVA
INVITANO
genitori, insegnanti, studenti e cittadini a partecipare a
INCERTI FUTURI-TEATRO FORUMsulla “riforma” della scuola
GIOVEDI 15 GENNAIO ORE 20:45 presso AUDITORIUM scuola media DONATELLO
Via Pierobon 19/B – Zona S. Carlo – PADOVA
Una madre preoccupata deve iscrivere sua figlia alla classe 1^ della scuola primaria,
una madre immigrata che non parla bene italiano vuole dare un futuro ai suoi due
figli, un giovane insegnante precario che ama il suo lavoro, giovani che si
interrogano sul futuro che offre la nuova scuola che nascerà con la “riforma”,
insegnanti di ruolo critici o disinteressati, padri che pensano che una scuola debba
essere gestita come un’azienda: queste sono le persone che abbiamo incontrato in
questi mesi di iniziative, riunioni, mobilitazioni e lotte; questi, e molti altri ancora, sono i
personaggi che potrete incontrare in questo Teatro Forum e con i quali creare dialogo e
confronto!
Non si tratta di un semplice spettacolo teatrale ma di un laboratorio partecipato, un’attività cheutilizza il confronto per immaginare diverse strategie possibili per rispondere ad una domanda collettiva. Partendo da una premessa: cioè che la gente possiede dentro di sé le risorse necessarie per affrontare i problemi nei quali è coinvolta. Un gioco per incoraggiare la partecipazione, uno strumento diverso per riflettere sul futuro della scuola pubblica, un mezzo per coinvolgere altri
soggetti: il teatro come strumento di partecipazione attiva. La proposta che il gruppo di Teatro Liquido - Teatro dell’Oppresso fa a tutti i cittadini è quello di riflettere e dibattere insieme sul tema dell’educazione, della scuola e della “riforma Gelmini” attraverso un Teatro Forum.
CHE COS’E’ IL TEATRO FORUM
Uno spettacolo di Teatro Forum presenta una scena problematica come stimolo, una situazione oppressiva che il pubblico possa riconoscere come appartenente alla propria realtà di modo che gli "spett-attori" siano stimolati ad intervenire per risolvere la situazione o comunque cercare delle strade alternative possibili al fine di trasformare la realtà. Un apprendimento non solitario, ma partecipato con altre persone: estranee ma sorprendentemente oppresse dalla stessa difficoltà. Cento piccoli specchi in platea nei quali è possibile riconoscersi e coi quali tentare di ritrovare uno spirito di solidarietà
“Non basta aver coscienza che il mondo deve essere trasformato: bisogna trasformarlo!”
(Paulo Freire, pedagogista e teorico dell'educazione brasiliano)
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pà- Esperto/a
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Località : Padova
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Contributo al forum : 5997
Data d'iscrizione : 14.09.08
presentazione a Mestre del video-documentario "ronache di Pubblica Distruzione"
Giovedì 5 febbraio 2009 alle 17.30
presso il Centro Civico di Via Sernaglia a Mestre
laterale di Via Cappuccina
presentazione del
video-documentario
“Cronache di pubblica distruzione”
I governi, negli ultimi vent’anni, hanno scelto di precarizzare la scuola e gli insegnanti.
La manovra Tremonti – Gelmini, inserita nella legge 133 dell’estate 2008, prevede di tagliare quasi 8 miliardi di euro in tre anni, riducendo 87.400 posti di docenti e 44.500 di assistenti, amministrativi, tecnici ed ausiliari.
Per fare ciò si intende aumentare a dismisura il numero di alunni per classe, ridurre le ore di lezione negli istituti tecnici, professionali e artistici, toccare il tempo pieno e prolungato, il sostegno ai portatori di handicap, ritornare alla “maestra unica” nella scuola primaria, rivedendo l’assetto ordinamentale dell’intero sistema scolastico.
A farne le spese, oltre il servizio pubblico naturalmente, saranno i precari: un esercito di quasi 250.000 persone che da anni ed anni lavorano nella scuola, assunti all’inizio dell’anno scolastico e licenziati dopo scrutini ed esami.
Spremuti come limoni e poi gettati!
In 40 minuti di interviste, testimonianze e molte immagini riprese dall’agosto al dicembre 2008, gli invisibili della scuola, i senza diritti, coloro dei quali nessuno parla, si sono ripresi la parola in un video documentario autoprodotto che promettono di presentare in tutte le scuole ai colleghi, agli studenti e ai genitori.
Video su DVD, con testimonianze dirette di vita precaria, denunce e proteste, che stanno coinvolgendo tutta la scuola - dalla scuola dell’infanzia all’Università - ed il Paese con lo slogan “noi non paghiamo la vostra crisi”.
E’ stato autoprodotto da Multimedia Records S.A.S. di Fiesso d’Artico (VE) in collaborazione con la Rete Organizzata Docenti e Ata Precari del Veneto.
(E’ possibile richiederlo direttamente alla e-mail manuel.posadas@libero.it al prezzo di 10 + 2 € per spese di spedizione. Pagamento alla consegna al corriere postale).
Saranno presenti i registi: Massimo Marco Rossi e Manuel Cecchinato.
Seguirà:
ASSEMBLEA PROVINCIALE
DEI PRECARI DELLA SCUOLA
sulle iniziative di mobilitazione delle prossime settimane
che saranno proposte alla ASSEMBLEA NAZIONALE DEI PRECARI
del 1 febbraio a Roma (ore 9.30 Via dello Scalo San Lorenzo, 67)
sono state invitate le forze sindacali e politiche, i coordinamenti e le associazioni di genitori e studenti.
RETE ORGANIZZATA DOCENTI E ATA PRECARI della provincia di Venezia
presso il Centro Civico di Via Sernaglia a Mestre
laterale di Via Cappuccina
presentazione del
video-documentario
“Cronache di pubblica distruzione”
I governi, negli ultimi vent’anni, hanno scelto di precarizzare la scuola e gli insegnanti.
La manovra Tremonti – Gelmini, inserita nella legge 133 dell’estate 2008, prevede di tagliare quasi 8 miliardi di euro in tre anni, riducendo 87.400 posti di docenti e 44.500 di assistenti, amministrativi, tecnici ed ausiliari.
Per fare ciò si intende aumentare a dismisura il numero di alunni per classe, ridurre le ore di lezione negli istituti tecnici, professionali e artistici, toccare il tempo pieno e prolungato, il sostegno ai portatori di handicap, ritornare alla “maestra unica” nella scuola primaria, rivedendo l’assetto ordinamentale dell’intero sistema scolastico.
A farne le spese, oltre il servizio pubblico naturalmente, saranno i precari: un esercito di quasi 250.000 persone che da anni ed anni lavorano nella scuola, assunti all’inizio dell’anno scolastico e licenziati dopo scrutini ed esami.
Spremuti come limoni e poi gettati!
In 40 minuti di interviste, testimonianze e molte immagini riprese dall’agosto al dicembre 2008, gli invisibili della scuola, i senza diritti, coloro dei quali nessuno parla, si sono ripresi la parola in un video documentario autoprodotto che promettono di presentare in tutte le scuole ai colleghi, agli studenti e ai genitori.
Video su DVD, con testimonianze dirette di vita precaria, denunce e proteste, che stanno coinvolgendo tutta la scuola - dalla scuola dell’infanzia all’Università - ed il Paese con lo slogan “noi non paghiamo la vostra crisi”.
E’ stato autoprodotto da Multimedia Records S.A.S. di Fiesso d’Artico (VE) in collaborazione con la Rete Organizzata Docenti e Ata Precari del Veneto.
(E’ possibile richiederlo direttamente alla e-mail manuel.posadas@libero.it al prezzo di 10 + 2 € per spese di spedizione. Pagamento alla consegna al corriere postale).
Saranno presenti i registi: Massimo Marco Rossi e Manuel Cecchinato.
Seguirà:
ASSEMBLEA PROVINCIALE
DEI PRECARI DELLA SCUOLA
sulle iniziative di mobilitazione delle prossime settimane
che saranno proposte alla ASSEMBLEA NAZIONALE DEI PRECARI
del 1 febbraio a Roma (ore 9.30 Via dello Scalo San Lorenzo, 67)
sono state invitate le forze sindacali e politiche, i coordinamenti e le associazioni di genitori e studenti.
RETE ORGANIZZATA DOCENTI E ATA PRECARI della provincia di Venezia
Stefano Micheletti- Esperto/a
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Organizzazione : Rete Organizzata Docenti e Ata precari del Veneto
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Data d'iscrizione : 16.07.08
Re: VENETO Iniziative 2009
Sabato 14 febbraio c'è il convegno della consulta comunale sulla scuola.
E' centrato sul primo ciclo d'istruzione, ma è prevista per le 15.00 anche
la presenza della palumbo.
Si pensava di lanciare - alla assemblea dei precari del 13 febbario - ore
17.00 via sernaglia a mestre - la mobilitazione dei precari.
Volantinaggio dalla mattina, striscioni, coccarda precario sfruttato ...
interventi, etc ....
Le scuole elementari a ntempo pieno sono chiuse il sabato, quindi le maestre
possono esserdci dalla mattina ... gli altri che lavorano il sabato possono
esserci dal pomeriggio.
Allego il programma e la scheda di adesione.
Direi di mandare la scheda di adesione ...
ciao
stefano micheletti venezia
per programma e scheda adesione, qui:
http://groups.google.it/group/precariscuolaveneto/browse_thread/thread/574170a759859e08?hl=it
E' centrato sul primo ciclo d'istruzione, ma è prevista per le 15.00 anche
la presenza della palumbo.
Si pensava di lanciare - alla assemblea dei precari del 13 febbario - ore
17.00 via sernaglia a mestre - la mobilitazione dei precari.
Volantinaggio dalla mattina, striscioni, coccarda precario sfruttato ...
interventi, etc ....
Le scuole elementari a ntempo pieno sono chiuse il sabato, quindi le maestre
possono esserdci dalla mattina ... gli altri che lavorano il sabato possono
esserci dal pomeriggio.
Allego il programma e la scheda di adesione.
Direi di mandare la scheda di adesione ...
ciao
stefano micheletti venezia
per programma e scheda adesione, qui:
http://groups.google.it/group/precariscuolaveneto/browse_thread/thread/574170a759859e08?hl=it
pà- Esperto/a
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Re: VENETO Iniziative 2009
+ SCUOLA - TAGLI = FUTURO x TUTTI
OPERAZIONE SALVASCUOLA
Abbiamo stoffa per una scuola migliore
Giovedì 19 febbraio 2009
Piazza dei Signori - Padova
Dalle 16.00 alle 18.30
Piratesse dei mari blu, giustizieri dalla sciabola di platino, fate d’argento, streghe bizzarre, arcieri delle foreste, margherite dorate, uomini-ragno, orsi polari, principesse incantate, pinguini, topi rosicchioni, potenti soffiatori di stelle filanti, leoni e leonesse, giraffe paffe, lanciatori di coriandoli, … tutti insieme in piazza per una
maniFESTAzione
Giocolieri, musica, racconti, balli, magie, maschere, tè e … frittelle!!!
Con la partecipazione di Gica Previati e dell’Ambaraba
Gazebo con raccolta firme per la difesa della scuola pubblica; materiale informativo per le famiglie dei bambini che andranno in classe prima
OPERAZIONE SALVASCUOLA
Abbiamo stoffa per una scuola migliore
Giovedì 19 febbraio 2009
Piazza dei Signori - Padova
Dalle 16.00 alle 18.30
Piratesse dei mari blu, giustizieri dalla sciabola di platino, fate d’argento, streghe bizzarre, arcieri delle foreste, margherite dorate, uomini-ragno, orsi polari, principesse incantate, pinguini, topi rosicchioni, potenti soffiatori di stelle filanti, leoni e leonesse, giraffe paffe, lanciatori di coriandoli, … tutti insieme in piazza per una
maniFESTAzione
Giocolieri, musica, racconti, balli, magie, maschere, tè e … frittelle!!!
Con la partecipazione di Gica Previati e dell’Ambaraba
Gazebo con raccolta firme per la difesa della scuola pubblica; materiale informativo per le famiglie dei bambini che andranno in classe prima
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Re: VENETO Iniziative 2009
CoordinamentoScuole Superiori di Padova e provincia, giovedì 26 febbraio,Istituto Scalcerle, Sala Rossa,h17.00
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Re: VENETO Iniziative 2009
Teatro dell'Oppresso ad Asolo, 11marzo
http://precariscuolaveneto.googlegroups.com/web/locandina+11+marzo+Asolo.pdf?hl=it&gda=GDkei00AAAC1FM6W0csvawlGRNNSe7Wt3fiKA-ZsfJGJfepAmCMBAAZoYOLQoCJpmoRWFrYeuOkoeikD0rKgsBiJJVFou53YmAAN2yRQTw7xX4zjUoWMcg
http://precariscuolaveneto.googlegroups.com/web/locandina+11+marzo+Asolo.pdf?hl=it&gda=GDkei00AAAC1FM6W0csvawlGRNNSe7Wt3fiKA-ZsfJGJfepAmCMBAAZoYOLQoCJpmoRWFrYeuOkoeikD0rKgsBiJJVFou53YmAAN2yRQTw7xX4zjUoWMcg
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Re: VENETO Iniziative 2009
ecco il nuovo google group del coordinamento padovano:
http://groups.google.it/group/coordinamento-scuole-superiori-padova?hl=it
http://groups.google.it/group/coordinamento-scuole-superiori-padova?hl=it
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Re: VENETO Iniziative 2009
5marzo a mestre:
http://groups.google.it/group/precariscuolaveneto/browse_thread/thread/6bdc819db21d6c12?hl=it#
http://groups.google.it/group/precariscuolaveneto/browse_thread/thread/6bdc819db21d6c12?hl=it#
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Re: VENETO Iniziative 2009
IN DIREZIONE
OSTINATA E
CONTRARIA
I FabriCANTI cantano De André
Concerto e riflessioni
Contro una cattiva informazione che prepara la
strada a una cattiva scuola
Venerdì 13 Marzo - ore 20.30 - Cinema teatro Pasubio - Schio(Vicenza)
entrata libera
www.salvalascuolapubblica.blogspot.com - Comitato “Salva la scuola pubblica” Alto vicentino
www.difesascuolapubblica.blogspot.com - Assemblea per la difesa della scuola pubblica Vicenza
www.scuolavalleagno.blogspot.com - Scuole Valle Agno
OSTINATA E
CONTRARIA
I FabriCANTI cantano De André
Concerto e riflessioni
Contro una cattiva informazione che prepara la
strada a una cattiva scuola
Venerdì 13 Marzo - ore 20.30 - Cinema teatro Pasubio - Schio(Vicenza)
entrata libera
www.salvalascuolapubblica.blogspot.com - Comitato “Salva la scuola pubblica” Alto vicentino
www.difesascuolapubblica.blogspot.com - Assemblea per la difesa della scuola pubblica Vicenza
www.scuolavalleagno.blogspot.com - Scuole Valle Agno
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Re: VENETO Iniziative 2009
Teatro dell'Oppresso a pd:
http://groups.google.it/group/precariscuolaveneto/browse_thread/thread/fe3ad55cbaf5bb9e?hl=it#
http://groups.google.it/group/precariscuolaveneto/browse_thread/thread/fe3ad55cbaf5bb9e?hl=it#
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Re: VENETO Iniziative 2009
prossima riunione Coordinamento Scuole superiori di Padova:
http://groups.google.it/group/coordinamento-scuole-superiori-padova/browse_thread/thread/d4b545a1fbbcb33f?hl=it#
ciaopasquale
http://groups.google.it/group/coordinamento-scuole-superiori-padova/browse_thread/thread/d4b545a1fbbcb33f?hl=it#
ciaopasquale
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Iniziativa a Belluno
Buon giorno a tutte e a tutti, sono un insegnante precario di Belluno.
Vi scrivo per informarvi che lunedì 20 aprile, alle ore 11, si terrà un presidio (organizzato dalla CGIL locale) davanti all'USP di Belluno, in via Mezzaterra.
Il preidio protesterà (tardivamente) contro i tagli (già decisi e già comunicati pubblicamente) che si abbatteranno principalmente sulla scuola primaria, creando pluriclassi e chiudendo istituti.
Chi sperava nell'ancora di salvezza della "scuola di montagna" è rimasto deluso. Un po' anche chi non ci sperava, a dire il vero.
Ciao ciao
Fabio
Vi scrivo per informarvi che lunedì 20 aprile, alle ore 11, si terrà un presidio (organizzato dalla CGIL locale) davanti all'USP di Belluno, in via Mezzaterra.
Il preidio protesterà (tardivamente) contro i tagli (già decisi e già comunicati pubblicamente) che si abbatteranno principalmente sulla scuola primaria, creando pluriclassi e chiudendo istituti.
Chi sperava nell'ancora di salvezza della "scuola di montagna" è rimasto deluso. Un po' anche chi non ci sperava, a dire il vero.
Ciao ciao
Fabio
fabio- Novizio/a
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Ordine scuola : secondaria I grado
Organizzazione : Nessuna
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Data d'iscrizione : 19.03.09
Iniziativa a Belluno
In caso di forte pioggia l'appuntamento è al centro Giovanni XXIII sala Muccin.
Ciao
Fabio
Ciao
Fabio
fabio- Novizio/a
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Ordine scuola : secondaria I grado
Organizzazione : Nessuna
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Data d'iscrizione : 19.03.09
mercoledì 29 a pd assemblea cittadina
http://groups.google.it/group/precariscuolaveneto/browse_thread/thread/66b80e49c3d29bf2?hl=it#
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Re: VENETO Iniziative 2009
http://coordinamento-scuole-superiori-padova.googlegroups.com/attach/8aa9db51e5cc9ee0/all%27USP.doc?view=1&part=2&hl=it&gsc=bP2O_gsAAADlJc41LnT8MxbmqtVZs5Dy
pà- Esperto/a
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Data d'iscrizione : 14.09.08
Re: VENETO Iniziative 2009
Ragazzi, potete scrivere anche voi alla regione Veneto per chiedere
aiuti alle scuole, al fine di salvare il maggior numero di cattedre
possibile?
Grazie!
aiuti alle scuole, al fine di salvare il maggior numero di cattedre
possibile?
Grazie!
Ospite- Ospite
assemblea padovana 8settembre
Ieri, nell’aula magna dell’istituto Ruzza a Padova, alle h16.00, si è
tenuta l’assemblea della Rete Docenti ATA Precari di Padova e dei
Cobas Scuola per discutere degli effetti (leggi 133.000 e più TAGLI di
docenti e personale in 3anni, e cattedre sparite) della L.133/08 e per
concordare le mobilitazioni almeno nell’immediato. Dopo un ampio
dibattito,che ha messo in luce la drammaticità sia delle situazioni
personali che collettive di tantissimi (molti che l’anno scorso hanno
lavorato con contratto annuale sono rimasti al palo qst’anno, in
attesa di chiamate non sicure dalle scuole), che ha rivelato
l’intenzione dei partecipanti alla mobilitazione immediata, che ha
visto la partecipazione e l’intervento di precari di Venezia e
Vicenza, l’assemblea ha deciso qto segue
• è stata ri-lanciata la NON COLLABORAZIONE PRECARIA (già praticata
da alcuni di noi in Veneto ed in altre parti di Italia, fin dall’anno
scolastico scorso)
• è stata ribadita l’intenzione di muoversi tutti in prima persona,
senza deleghe a nessuno e indipendentemente dalle scelte di TUTTI i
sindacati, sia all’interno delle scuole (per coloro che vi
lavoreranno) sia all’esterno (per gli altri)
• si è ribadita la nostra contrarietà ai cosiddetti contratti i
disponibilità, di cui molto si parla in qsti giorni
• si continuerà a sensibilizzare sul problema tagli, sui quali si basa
l’intera riforma(??) gelmini, tutti i soggetti che ne pagheranno le
conseguenze in termini di qualità della vita e dell’istruzione
pubblica: docenti e personale sia precario che di ruolo, genitori e
studenti
• è stata ribadita l’importanza di coordinarsi tra di noi, sia
attraverso internet sia attraverso incontri-assemblee
• sono stati lanciati i seguenti appuntamenti per i prossimi giorni:
giovedì h. 18 trasmissione radiofonica in diretta con telefonate
presso l’emittente Radio Sherwood
venerdì h14.00 partecipazione al presidio davanti all’USP(che sarà
chiuso!!) di Padova (p.zzale Ponte Corvo) organizzato dai sindacati
(v.allegato) senza averci nemmeno consultato né aver richiesto la
nstra presenza
venerdì h 16.30 a Mestre in via Sernaglia assemblea regionale del
Coordinamento Precari Scuola del Veneto*, cui apparteniamo (noi siamo
la costola padovana, si tratta di una realtà nazionale unitaria
sabato h 11 in Pzza delle Erbe = (speriamo sia una)sorpresa!
lunedì 14, primo giorno d scuola, presidio sotto la Direzione
Scolastica Regionale in Riva di Biasio, sul Canal Grande a Venezia., a
partire dalle h 11
L’assemblea si chiude alle h18.00
Pasquale Baccillieri, per la Rete Docenti ATA Precari di Padova
tenuta l’assemblea della Rete Docenti ATA Precari di Padova e dei
Cobas Scuola per discutere degli effetti (leggi 133.000 e più TAGLI di
docenti e personale in 3anni, e cattedre sparite) della L.133/08 e per
concordare le mobilitazioni almeno nell’immediato. Dopo un ampio
dibattito,che ha messo in luce la drammaticità sia delle situazioni
personali che collettive di tantissimi (molti che l’anno scorso hanno
lavorato con contratto annuale sono rimasti al palo qst’anno, in
attesa di chiamate non sicure dalle scuole), che ha rivelato
l’intenzione dei partecipanti alla mobilitazione immediata, che ha
visto la partecipazione e l’intervento di precari di Venezia e
Vicenza, l’assemblea ha deciso qto segue
• è stata ri-lanciata la NON COLLABORAZIONE PRECARIA (già praticata
da alcuni di noi in Veneto ed in altre parti di Italia, fin dall’anno
scolastico scorso)
• è stata ribadita l’intenzione di muoversi tutti in prima persona,
senza deleghe a nessuno e indipendentemente dalle scelte di TUTTI i
sindacati, sia all’interno delle scuole (per coloro che vi
lavoreranno) sia all’esterno (per gli altri)
• si è ribadita la nostra contrarietà ai cosiddetti contratti i
disponibilità, di cui molto si parla in qsti giorni
• si continuerà a sensibilizzare sul problema tagli, sui quali si basa
l’intera riforma(??) gelmini, tutti i soggetti che ne pagheranno le
conseguenze in termini di qualità della vita e dell’istruzione
pubblica: docenti e personale sia precario che di ruolo, genitori e
studenti
• è stata ribadita l’importanza di coordinarsi tra di noi, sia
attraverso internet sia attraverso incontri-assemblee
• sono stati lanciati i seguenti appuntamenti per i prossimi giorni:
giovedì h. 18 trasmissione radiofonica in diretta con telefonate
presso l’emittente Radio Sherwood
venerdì h14.00 partecipazione al presidio davanti all’USP(che sarà
chiuso!!) di Padova (p.zzale Ponte Corvo) organizzato dai sindacati
(v.allegato) senza averci nemmeno consultato né aver richiesto la
nstra presenza
venerdì h 16.30 a Mestre in via Sernaglia assemblea regionale del
Coordinamento Precari Scuola del Veneto*, cui apparteniamo (noi siamo
la costola padovana, si tratta di una realtà nazionale unitaria
sabato h 11 in Pzza delle Erbe = (speriamo sia una)sorpresa!
lunedì 14, primo giorno d scuola, presidio sotto la Direzione
Scolastica Regionale in Riva di Biasio, sul Canal Grande a Venezia., a
partire dalle h 11
L’assemblea si chiude alle h18.00
Pasquale Baccillieri, per la Rete Docenti ATA Precari di Padova
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Data d'iscrizione : 14.09.08
assemblea padovana 8settembre2009
scusate, credevo di averlo già postato qui, che é il posto giusto, ma ho sbagliato.**
Ieri, nell’aula magna dell’istituto Ruzza a Padova, alle h16.00, si è
tenuta l’assemblea della Rete Docenti ATA Precari di Padova e dei
Cobas Scuola per discutere degli effetti (leggi 133.000 e più TAGLI di
docenti e personale in 3anni, e cattedre sparite) della L.133/08 e per
concordare le mobilitazioni almeno nell’immediato. Dopo un ampio
dibattito,che ha messo in luce la drammaticità sia delle situazioni
personali che collettive di tantissimi (molti che l’anno scorso hanno
lavorato con contratto annuale sono rimasti al palo qst’anno, in
attesa di chiamate non sicure dalle scuole), che ha rivelato
l’intenzione dei partecipanti alla mobilitazione immediata, che ha
visto la partecipazione e l’intervento di precari di Venezia e
Vicenza, l’assemblea ha deciso qto segue
• è stata ri-lanciata la NON COLLABORAZIONE PRECARIA* (già praticata
da alcuni di noi in Veneto ed in altre parti di Italia, fin dall’anno
scolastico scorso)
• è stata ribadita l’intenzione di muoversi tutti in prima persona,
senza deleghe a nessuno e indipendentemente dalle scelte di TUTTI i
sindacati, sia all’interno delle scuole (per coloro che vi
lavoreranno) sia all’esterno (per gli altri)
• si è ribadita la nostra contrarietà ai cosiddetti contratti i
disponibilità, di cui molto si parla in qsti giorni
• si continuerà a sensibilizzare sul problema tagli, sui quali si basa
l’intera riforma(??) gelmini, tutti i soggetti che ne pagheranno le
conseguenze in termini di qualità della vita e dell’istruzione
pubblica: docenti e personale sia precario che di ruolo, genitori e
studenti
• è stata ribadita l’importanza di coordinarsi tra di noi, sia
attraverso internet sia attraverso incontri-assemblee
• sono stati lanciati i seguenti appuntamenti per i prossimi giorni:
giovedì h. 18 trasmissione radiofonica in diretta con telefonate
presso l’emittente Radio Sherwood
venerdì h14.00 partecipazione al presidio davanti all’USP(che sarà
chiuso!!) di Padova (p.zzale Ponte Corvo) organizzato dai sindacati
(v.allegato) senza averci nemmeno consultato né aver richiesto la
nstra presenza
venerdì h 16.30 a Mestre in via Sernaglia assemblea regionale del
Coordinamento Precari Scuola del Veneto*, cui apparteniamo (noi siamo
la costola padovana, si tratta di una realtà nazionale unitaria
sabato h 11 in Pzza delle Erbe = (speriamo sia una)sorpresa!
lunedì 14, primo giorno d scuola, presidio sotto la Direzione
Scolastica Regionale in Riva di Biasio, sul Canal Grande a Venezia., a
partire dalle h 11
L’assemblea si chiude alle h18.00
Pasquale Baccillieri, per la Rete Docenti ATA Precari di Padova
**agli amministratori: non avevo sbagliato ma, qdo ho inserito il resoconto nel topic Resoconti Veneto la macchina lo mette da un'altra parte.
grazie
Ieri, nell’aula magna dell’istituto Ruzza a Padova, alle h16.00, si è
tenuta l’assemblea della Rete Docenti ATA Precari di Padova e dei
Cobas Scuola per discutere degli effetti (leggi 133.000 e più TAGLI di
docenti e personale in 3anni, e cattedre sparite) della L.133/08 e per
concordare le mobilitazioni almeno nell’immediato. Dopo un ampio
dibattito,che ha messo in luce la drammaticità sia delle situazioni
personali che collettive di tantissimi (molti che l’anno scorso hanno
lavorato con contratto annuale sono rimasti al palo qst’anno, in
attesa di chiamate non sicure dalle scuole), che ha rivelato
l’intenzione dei partecipanti alla mobilitazione immediata, che ha
visto la partecipazione e l’intervento di precari di Venezia e
Vicenza, l’assemblea ha deciso qto segue
• è stata ri-lanciata la NON COLLABORAZIONE PRECARIA* (già praticata
da alcuni di noi in Veneto ed in altre parti di Italia, fin dall’anno
scolastico scorso)
• è stata ribadita l’intenzione di muoversi tutti in prima persona,
senza deleghe a nessuno e indipendentemente dalle scelte di TUTTI i
sindacati, sia all’interno delle scuole (per coloro che vi
lavoreranno) sia all’esterno (per gli altri)
• si è ribadita la nostra contrarietà ai cosiddetti contratti i
disponibilità, di cui molto si parla in qsti giorni
• si continuerà a sensibilizzare sul problema tagli, sui quali si basa
l’intera riforma(??) gelmini, tutti i soggetti che ne pagheranno le
conseguenze in termini di qualità della vita e dell’istruzione
pubblica: docenti e personale sia precario che di ruolo, genitori e
studenti
• è stata ribadita l’importanza di coordinarsi tra di noi, sia
attraverso internet sia attraverso incontri-assemblee
• sono stati lanciati i seguenti appuntamenti per i prossimi giorni:
giovedì h. 18 trasmissione radiofonica in diretta con telefonate
presso l’emittente Radio Sherwood
venerdì h14.00 partecipazione al presidio davanti all’USP(che sarà
chiuso!!) di Padova (p.zzale Ponte Corvo) organizzato dai sindacati
(v.allegato) senza averci nemmeno consultato né aver richiesto la
nstra presenza
venerdì h 16.30 a Mestre in via Sernaglia assemblea regionale del
Coordinamento Precari Scuola del Veneto*, cui apparteniamo (noi siamo
la costola padovana, si tratta di una realtà nazionale unitaria
sabato h 11 in Pzza delle Erbe = (speriamo sia una)sorpresa!
lunedì 14, primo giorno d scuola, presidio sotto la Direzione
Scolastica Regionale in Riva di Biasio, sul Canal Grande a Venezia., a
partire dalle h 11
L’assemblea si chiude alle h18.00
Pasquale Baccillieri, per la Rete Docenti ATA Precari di Padova
**agli amministratori: non avevo sbagliato ma, qdo ho inserito il resoconto nel topic Resoconti Veneto la macchina lo mette da un'altra parte.
grazie
pà- Esperto/a
- Numero di messaggi : 176
Località : Padova
Ordine scuola : ancora da inserire
Organizzazione : Rete Precari Veneto
Contributo al forum : 5997
Data d'iscrizione : 14.09.08
contratto di disponibilità
vi segnalo un altro mio articolo sulla norma passata oggi in Consiglio dei ministri
http://www.altroquotidiano.it/?p=11247
http://www.altroquotidiano.it/?p=11247
Eloisa- Novizio/a
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Ordine scuola : nessuna
Organizzazione : Nessuna
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Data d'iscrizione : 04.09.09
Re: VENETO Iniziative 2009
no ai contratti di disponibilità
ED ORA FINIAMOLA!!! NO NO NO E ANCORA NO!!!
9 settembre 2009: il Consiglio dei Ministri ha approvato il provvedimento salva precari all'interno del decreto Ronchi e lo realizza grazie al contributo delle Regioni. Il provvedimento realizzato, riguarderà circa 13.000 docenti.
Il provvedimento è valido solo quest´anno: forse perché i nuovi tagli annienteranno i precari superstiti?
I precari dicono no ai contratti di disponibilità perché:
1) chi firmerà i contratti di `disponibilità´ dovrà obbligatoriamente accettare tutte le sedi scolastiche che gli verranno offerte in regime di priorità: così facendo avrà diritto agli agognati 12 punti.
2) L'indennità di disoccupazione con requisiti ordinari sarà di 8 mesi o di 12 per chi ha superato i 50 anni di età.
3) Il trattamento è un contratto subordinato. I precari dovranno versarsi i contributi. Il trattamento si interromperà quando al lavoratore verrà prospettato un nuovo contratto (anche breve ed a cui non potrà dire di no) ma anche rifiutando di essere avviato ad un progetto individuale di reinserimento nel mercato del lavoro; non accettando l'offerta di un lavoro inquadrato in un livello retributivo non inferiore al 20% rispetto a quello delle mansioni di provenienza; non accettando, infine, di essere impiegato in opere e servizi di pubblica utilità.
INVITIAMO I SINDACATI A NON FIRMARE ALCUNA INTESA SULLA TESTA DEI PRECARI E DEL MONDO DELLA SCUOLA.
In caso contrario apriremo una campagna di massa di disdette sindacali nei confronti di quelle OO.SS. che firmeranno tali accordi bidone.
LUNEDI' 14 SETTEMBRE
DALLE ORE 11.00
PRESIDO ALL'UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE
IN RIVA DI BIASIO A VENEZIA
Rete Organizzata Docenti e Ata precari del Veneto
Coordinamento Nazionale Precari Scuola
Venezia, 9 settembre 2009
ED ORA FINIAMOLA!!! NO NO NO E ANCORA NO!!!
9 settembre 2009: il Consiglio dei Ministri ha approvato il provvedimento salva precari all'interno del decreto Ronchi e lo realizza grazie al contributo delle Regioni. Il provvedimento realizzato, riguarderà circa 13.000 docenti.
Il provvedimento è valido solo quest´anno: forse perché i nuovi tagli annienteranno i precari superstiti?
I precari dicono no ai contratti di disponibilità perché:
1) chi firmerà i contratti di `disponibilità´ dovrà obbligatoriamente accettare tutte le sedi scolastiche che gli verranno offerte in regime di priorità: così facendo avrà diritto agli agognati 12 punti.
2) L'indennità di disoccupazione con requisiti ordinari sarà di 8 mesi o di 12 per chi ha superato i 50 anni di età.
3) Il trattamento è un contratto subordinato. I precari dovranno versarsi i contributi. Il trattamento si interromperà quando al lavoratore verrà prospettato un nuovo contratto (anche breve ed a cui non potrà dire di no) ma anche rifiutando di essere avviato ad un progetto individuale di reinserimento nel mercato del lavoro; non accettando l'offerta di un lavoro inquadrato in un livello retributivo non inferiore al 20% rispetto a quello delle mansioni di provenienza; non accettando, infine, di essere impiegato in opere e servizi di pubblica utilità.
INVITIAMO I SINDACATI A NON FIRMARE ALCUNA INTESA SULLA TESTA DEI PRECARI E DEL MONDO DELLA SCUOLA.
In caso contrario apriremo una campagna di massa di disdette sindacali nei confronti di quelle OO.SS. che firmeranno tali accordi bidone.
LUNEDI' 14 SETTEMBRE
DALLE ORE 11.00
PRESIDO ALL'UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE
IN RIVA DI BIASIO A VENEZIA
Rete Organizzata Docenti e Ata precari del Veneto
Coordinamento Nazionale Precari Scuola
Venezia, 9 settembre 2009
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vicenza 18 settembre
http://comitatoscuolapubblica.wordpress.com/2009/09/09/tavolo-regionale-veneto-2%c2%b0-incontro/
pà- Esperto/a
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Re: VENETO Iniziative 2009
Ricordo il secondo appuntamento al gazebo dei Precari a Padova, in piazza dei signori, dalle ore 10 alle 20.00, giorno 26 settembre 2009
Ospite- Ospite
e a venezia domani.... (promemoria)
http://docentinmutande.blogspot.com/2009/09/una-grande-manifestazione-in-mutande-al.html
pà
pà
pà- Esperto/a
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[C.P.S. Padova] Assemblea cittadina 19/11/2009 sulla scuola pubblica
[Gianluca Maestra alias Pablopedro per] C.P.S. Padova
C.P.S. Padova- Coordinatore
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Padova assemblea cittadina il 19 novembre
A partire dalle 16.oo del 19/11/2009, presso la "sala degli anziani" di Padova si terrà un'assemble cittadina organizzata dai precari della scuola per parlare dei problemi del mondo dell'istruzione.
Ospite- Ospite
[Padova] Verbale definitivo assemblea pubblica sulla scuola
19
novembre 2009
Verbale
Assemblea cittadina sulla scuola pubblica
Municipio
di Padova, Sala Anziani
Apertura
alle ore: 16 e 30 circa
Presenti:
una sessantina di persone
Chiusura
alle ore: 19 e 30 circa
L'assemblea
si apre con un intervento introduttivo di Gianluca Maestra (CPS
Padova) dedicato alla presentazione dell'assemblea e degli
organizzatori della stessa. L'assemblea vuol vertere sia sulle
esperienze di riforma già attuata (scuola primaria e scuola
secondaria di primo grado), sia sulle riforme ancora da attuare.
L'assemblea ha comunque come suo obiettivo finale l'individuazione di
proposte concrete. Di passaggio, Gianluca dà lettura di una parte
dell'articolo della costituzione europea venuta
alla ribalta in merito alla sentenza della
corte europea ottenuta
da un
dipendente della sanità spagnola,
il quale si è visto accettare il
passaggio da contratto a tempo determinato a contratto
a tempo indeterminato dopo tre anni di
precariato.
L'assemblea è stata
divisa in 3 parti.
1)
Esperienze e riflessioni dal tavolo
2)
Esperienze e riflessioni dalle persone tra
il pubblico
3)
Proposte concrete di mobilitazione.
Verso
le ore 17:00: si procede alla presentazione degli ospiti presenti al
tavolo:
il
professor Andrea Chieregato,
insegnante di storia e filosofia nella scuola secondaria; il
dirigente scolastico dell'ITAS Scalcerle,
professor Giulio Pavanini;
la professoressa a TD Marialaura Pistritto.
Il
primo a intervenire è il preside Giulio
Pavanini.
Il
precariato è indubbiamente un problema endemico nella scuola
italiana, dovuto al cattivo funzionamento del sistema di
reclutamento. Tale problema è già presente da diversi decenni, ma
ha attualmente raggiunto un livello inedito di gravità. Il problema
è tuttavia molto più grave ed esteso
e la questione del precariato è solo un tassello di un più vasto
quadro di emergenza. Per esempio le scuole
non hanno ricevuto il finanziamento per il funzionamento: non si
tratta di cifre enormi (per es. si tratta di circa 30.000 euro nelle
scuole superiori), ma si tratta di un segnale inquietante, dal
momento che fa presupporre che una scuola possa erogare i suoi
servizi, funzionare appunto, a costo zero. L'ammanco più grosso
riguarda tuttavia i fondi per il pagamento dei supplenti: molte
scuole stanno utilizzando fondi risparmiati nel tempo (in passato
utilizzati per attività didattiche di particolare rilievo, per
esempio progetti di mobilità internazionale) per poter retribuire i
supplenti. In questa
situazione, le scuole,
per poter funzionare,
spesso sono costrette a ricorrere alle famiglie, chiedendo
contributi. Per
lo più ci si serve dei cosidetti "contributi di laboratorio",
ma, al di là dell’etichetta, si tratta
sostanzialmente di
una tassazione aggiuntiva
caricata direttamente sulle famiglie degli studenti e
che contrasta con gli slogan del "non mettere le mani nelle
tasche degli italiani". Il funzionamento quotidiano delle scuole
è dunque nelle
mani del finanziamento diretto delle famiglie. Attualmente si calcola
che lo stato deve alle scuole della sola provincia di Padova circa 10
milioni di euro: è un buco, un ammanco, che si cela nelle
pieghe dei bilanci delle scuole
e resta nascosto. Il preside Pavanini
precisa di non essere
contrario di per sé alla razionalizzazione delle scuole superiori,
in particolare quella relativa ai tecnici, tuttavia sottolinea
che è andata totalmente sprecata
l'occasione di potenziare l'autonomia in relazione all'organico
funzionale, che avrebbe potuto
sfruttare
a livello di singola scuola
proprio i fondi sbloccati dalla riduzione
del tempo scuola pensata dal
MIUR. Invece questa riforma è fatta
esclusivamente per tagliare e far cassa e non per migliorare il
servizio.
Il
secondo a intervenire è il professor Andrea
Chieregato. Inizia esprimendo solidarietà ai
precari, sentendo
con essi un legame speciale, dal
momento che è stato formatore presso le
scuole di specializzazione per l'insegnamento. Passa a parlare
immediatamente del progetto di legge Aprea.
I tagli sono immediatamente visibili e presentano una grave
emergenza, ora e negli anni a venire. Tuttavia, oltre alla riforma
Gelmini, c'è ancora in piedi il disegno Aprea:
riforma degli organi di autogoverno; riforma dello stato giuridico
degli insegnanti e dei meccanismi per il reclutamento; riforma sul
finanziamento della
scuola. Anche sull'Aprea
circola scarsa informazione o addirittura mistificazioni. Le
audizioni non sono ferme, ma stanno andando avanti (le ultime si sono
tenute a giugno), intervallate tuttavia dalla presentazione di bozze
offerte agli interlocutori come immodificabili. Il modo di agire di
questa maggioranza spesso è piuttosto spregiudicato, tanto che per
la prima volta nella storia della repubblica italiana il MIUR è
riuscito a farsi minacciare di commissariamento. Il professore
Chieregato analizza 2 punti:
1)
carriera articolata in 3 livelli con una struttura gerarchica
interna, con un organo di valutazione esterna (una S.p.a. !?!)
composta da "esperti". La scuola dovrebbe avere una
dimensione collaborativa, non gerarchizzata, e tale gerarchizzazione
pare l'avvio di una aziendalizzazione spinta. Immaginiamo per esempio
un collegio docenti dove i conflitti sono asimmetrici: sarebbe
piuttosto un consiglio di amministrazione, con la presenza di
soggetti economici espressi dal territorio.
L'obiettivo
implicito è
arrivare a una contrattazione leggera, inserita nella riforma
Brunetta, attaccando frontalmente la contrattazione attuale
e rendendo indisponibili alcuni elementi
decisionali. Si tratta di una lesione delle libertà sindacale perché
viene letteralmente cassata la materia sindacale su cui è possibile
contrattare, affidando tale materia alla diretta emanazione di leggi
da parte del MIUR. E' un passaggio storicamente rilevante che azzera
la contrattazione e si affida alla legiferazione.
2)
Lo stato dovrebbe applicare la quota capitaria, ovvero finanziare
quegli istituti che raccolgono il maggior numero di iscritti,
INDIPENDENTEMENTE SE SI TRATTI DI SCUOLE PUBBLICHE STATALI O PRIVATE,
ledendo l'art. 33 della costituzione. Le innovazioni giuridiche
proposte stanno minando il dettato costituzionale.
E'
difficile trattare con questo governo, che opera in maniera
asimmetrica con le parti coinvolte nella riforma. Discorda
dall'affermazione del preside Pavanini sulla ricevibilità parziale
della riforma delle superiori. Dietro quanto proposto c'è un vuoto
di progettualità. Di questo passo la scuola pubblica statale si
avvia all'estinzione e con essa il suo ruolo di educazione alla
cittadinanza, il suo essere luogo di legame e mobilità sociale.
Forse è anzi proprio tale funzione che è al centro di
un'aggressione.
Il
terzo a intervenire è la professoressa Marialaura
Pistritto. La galassia del precariato spazia
dalle supplenze annuali alle supplenze di anche solo 10 giorni. I
lavoratori precari si vedono precludere tutta una serie di diritti,
anche in spregio a diverse normative
europee. Questa anomalia
non è intrinseca al sistema scolastico
di ogni nazione, ma è una peculiarità
italiana. In Italia quest'anno
gli studenti sono di più, ma gli insegnanti di meno (18.000 in
meno). Questo crea enormi disagi al lavoratore
che perde il lavoro o si trova a svolgerlo in condizioni peggiori,
ma impatta in maniera pesante anche sull'erogazione del servizio
scuola nel suo complesso, danneggiando
gravemente la progettualità e la continuità didattica e
professionale. I precari della scuola si trovano calati in meccanismi
perversi, dove anche la formazione continua è trasformata in
un’estorsione
di soldi per tenere il passo coi punteggi da titoli in graduatoria.
Quello che soprattutto viene pervertito è il meccanismo virtuoso
della cooperazione fra insegnanti che possano interagire da posizioni
paritarie. Ogni anno scolastico o mese o settimana, a seconda della
durata della supplenza, l'insegnante precario deve creare ex novo il
patto formativo con la classe che gli viene temporaneamente
assegnata, con un evidente
danno al suo lavoro e al percorso
didattico che gli alunni stanno
attraversando nella loro vita scolastica.
Inoltre esistono
pesanti disparità su permessi, retribuzione e, soprattutto, sul
piano contributivo. Oltretutto il fatto che in CCNL sia presente una
norma che permette agli insegnanti di lavorare fino a 24 ore, crea un
danno notevole agli insegnanti precari, dando la possibilità agli
insegnanti della scula di svolgere del lavoro aggiuntivo che supera
di gran lunga qualsiasi forma di lavoro straordinario pensabile nel
privato. Vanno inoltre considerati i problemi cui accennava prima il
DS Pavanini relativamente alla retribuzione dei
supplenti e al rischio per molti di non venire nemmeno retribuiti, se
gli ammanchi dovessero persistere.
Verso
le ore 18:00 viene ceduta la parola al pubblico presente in Sala
degli Anziani.
Il
primo a intervenire è Maurizio Beggion,
maestro elementare e rappresentante dei COBAS. La situazione alle
elementari vede un'emergenza sulla questione delle supplenze. Nella
scuola primaria fino ai 5 gg è possibile usare il personale interno:
vengono usate le vecchie ore di sovrapposizione fra insegnanti, dove
non siano state vincolate dal collegio dei docenti.
Queste ore sono
di fatto ore di straordinario sottopagate
(12-15 euro per ora), che alcuni colleghi, visto il magro stipendio,
cercano di prendere ugualmente. Utilizzare personale interno vuol
dire risparmiare, ma anche peggiorare la qualità della vita della
scuola e danneggiare la situazione degli insegnanti precari. Anche i
confederali dovrebbero schierarsi contro questo tipo di pratiche, che
andrebbero espunte dal prossimo CCNL. Attualmente gli insegnanti non
devono guardare ai soggetti istituzionali, ma mobilitarsi
autonomamente e in forma più radicale. La scuola va avanti perché
c'è sempre stato un elemento cooperativo, paritario, da sempre
valorizzato come elemento di avanzamento della scuola pubblica,
soprattutto nella scuola primaria. Invece negli ultimi tempi si
incomincia a parlare di meritocrazia e valorizzazione del merito,
ovvero di una differenziazione nella retribuzione: si tratta
dell'appiattimento su logiche aziendalistiche che ben poco hanno a
che vedere con il meccanismo di funzionamento cooperativo che solo
può assicurare una scuola di qualità. Si sta cercando di
scimmiottare da sinistra logiche che non appartengono alla sinistra.
Serve unità nella categoria lavorativa, a partire dall'incontro fra
insegnanti a TI e a TD.
Gianluca,
al termine di questo intervento, sottolinea che la scuola è un ente
statale che forma i futuri cittadini, non una azienda che bisogna
portare a produrre in maniera più efficiente.
Il
successivo intervento è di Carlo Salmaso,
in qualità di genitore e a nome del coordinamento
insegnanti-genitori. Tutte le analisi sono belle, ma serve anche
creare mobilitazione concreta. Qui si sta prospettando una scuola con
meno servizio. Questo messaggio, sulla cui diffusione l'anno scorso
il coordinamento ha potuto ben lavorare, perché immediatamente
comprensibile, oggi non è più così efficace e all'ordine del
giorno. Bisogna incominciare a parlare dei contributi extra che
vengono richiesti ai genitori: i contributi di laboratorio, i
contributi volontari e via dicendo servono al funzionamento (gessi,
matite, ecc.) e mettono una toppa a un ammanco di finanziamenti che
si preannuncia via via più grave. Fra l'altro, come detto dal
professore Chieregato, la questione della quota capitaria minerebbe
in maniera pesante la scuola pubblica statale, minacciandone la
sopravvivenza. Vanno creati coordinamenti al di fuori delle sigle
sindacali, mobilitazioni dal basso che non abbiano etichette e
connotazioni precise, che siano vaste e capaci di raccogliere il
massimo della mobilitazione. Per esempio, va avanzata nei consigli di
istituto la proposta che non si approvi il bilancio preventivo senza
prima avere garanzie sui finanziamenti. Le scuole sarebbero
commissariate, non per piacere nostro, ma per creare un inciampo ai
meccanismi burocratici: il MIUR, in un commissariamento diffuso a
macchia d'olio, si troverebbe incapace di procedere nell'attuazione
dello stesso. Tutti i soggetti coinvolti nei consigli di istituto
dovrebbero operare in questa direzione, creando inciampo alla
burocrazia del ministero e acquisendo visibilità mediatica per fare
passare un messaggio che altrimenti verrebbe ignorato.
GIanluca
riprende la parola per presentare l'iniziativa della segnalazione dei
disagi organizzata dai
comitati Buona
Scuola, di cui è disponibile in
cartellina offerta ai presenti una copia.
Inteviene
il professore precario Gianluca Mungo,
che sottolinea come la corsa alla quota capitaria provocherà un
danno enorme all'offerta didattica. Già oggi all'interno dei
consigli di classe ci si pone il problema promozioni/bocciature non
in termini di qualità, ma bensì di mantenimento della propria quota
di iscritti. Con questo salto in avanti il danno sarebbe enorme.
Sottolinea inoltre come la scuola italiana, messa a confronto con
altri sistemi scolastici, per esempio quello tedesco, fa una figura
davvero grama, sia in termini di formazione iniziale che in termine
di retribuzione degli insegnanti. Siamo il paese nel mondo
occidentale che spende meno in cultura, non solo in sistema
scolastico. Per fare un esempio, la biblioteca di Santa Cecilia ha
repertori di inizio ‘900 in
via di smagnetizzazione e per i quali non vengono stanziati fondi per
la digitalizzazione. Il museo all'avanguardia di Pozzuoli è allo
stato attuale chiuso per mancanza di personale. Al contrario in
Germania le biblioteche pubbliche sono aperte in pieno agosto fino
alle 10 di sera.
Interviene
una studentessa universitaria
di giurisprudenza. Gli studenti padovani si sono impegnati
nell'analisi del progetto di riforma dell'università. Il DDL prevede
la riforma della governance (per es. il CDA
dovrà avere un 40% di privati, mentre il senato accademico perderà
un sacco di poteri a favore del CDA),
la riforma del diritto allo studio (verrà istituito un fondo per il
merito presso il ministero delle finanze, affidato a privati,
sganciato da criteri di reddito e agganciato solo a criteri di
merito, danneggiando pesantemente la mobilità sociale), la riforma
del reclutamento degli insegnanti universitari e degli assegni di
ricerca. Si rende necessario un coordinamento dei vari soggetti
interessati dalle riforme messe in atto da questo governo nel campo
dell'università e dell'istruzione, perché l'aggressione al diritto
allo studio è piuttosto vasta.
Interviene
la prof.ssa Francesca
Piatto, insegnante di sostegno a
TD nelle scuole medie di Venezia.
Attualmente i ragazzi disabili si trovano a dover cambiare insegnanti
di sostegno continuamente perché c'è un abuso dello strumento del
precariato: questo su soggetti così deboli comporta un danno
gravissimo. Fra l'altro, essendo la
prof.ssa Piatto in compresenza
trasversalmente a tutte le materie, ha un buon punto di osservazione
sulla situazione e conferma
che le cose non vanno per nulla bene. Le
scuole medie hanno perso 2 ore: una di italiano e una di tecnologia
(le 3 i!!!). Ma il vero danno è l'abolizione delle ore a
disposizione, grazie alle quali venivano svolte tutte una serie di
attività per nulla secondarie rispetto alla didattica ordinaria.
Oltretutto c'è un problema nella copertura delle assenze di
colleghi, con la questione degli smembramenti delle classi e lo
smistamento in altre classi, che pregiudica quantomeno la sicurezza.
Interviene
la prof.ssa Donatella
Mardollo, una
docente dell'IIS Valle.
Testimonia che presso il suo istituto c'è un'aria ben diversa da
quella di mobilitazione che si respira in quest'assemblea. In questo
momento all'ordine del giorno c'è la formazione di una commissione
che si dovrebbe occupare dell'identità che l'istituto Valle
dovrebbe assumere accompagnando la riforma. C'è un atteggiamento
troppo spesso di compromesso,
che fra le altre cose evita di prendere atto che ogni eventuale
appiattimento sul riordino delle superiori dovrà necessariamente
passare attraverso un conflitto fra docenti per la sopravvivenza
della propria disciplina all’interno del proprio istituto.
Interviene
nuovamente Carlo Salmaso,
per ricordare, in relazione
all’intervento della prof.ssa Piatto, che
le associazioni dei disabili abilitate a interloquire con il
ministero hanno messo in stallo il ministero
stesso, tanto che la Gelmini ha dovuto
accettare di parlare con loro proprio oggi
(19/11).
Le associazioni innanzitutto vogliono che si faccia un passo indietro
sulla stretta che il governo ha imposto nella concessione della
certificazione.
Prende
la parola Gianluca Maestra, che finisce di illustrare il
funzionamento della raccolta dati organizzata dai comitati Buona
scuola. Infine passa a
illustrare rapidamente la tabella presente
in cartellina sul calcolo effettivo dei tagli
e il volantino sullo sciopero
Giallo&Viola,
con l'invito a partire dalla
prossima settimana con le iniziative
contestualmente proposte dallo sciopero. Si
tratta di uno sciopero atipico, che non prevede un’astensione dal
lavoro e una manifestazione chiusa nello spazio di un giorno, ma una
settimana di sensibilizzazione e informazione da operare direttamente
nelle scuole e nelle classi in varie forme.
Prende
la parola una collega ATA, Antonella,
che lavora presso il tecnico-agrario di Padova.
Antonella contesta il modo in cui vengono
utilizzati i finanziamenti, a livello di amministrazione nazionale e
locale. La precarietà e la perdita del lavoro fra l'altro sta
coinvolgendo trasversalmente il tessuto socio-economico del nostro
paese e non solo il mondo
della scuola. Riporta inoltre lo
scarsissimo rispetto delle norme di sicurezza all'interno delle
scuole, che per esempio, in un istituto agrario, riguarda anche lo
stato in cui vengono tenuti gli animali. Serve una moblitazione a
macchia d'olio e capillare che parli a tutto campo con tutti gli
interlocutori istituzionali ed avanzi richieste concrete e con un
riscontro effettivo nella società civile, evitando di spendere in
maniera sbagliata le forze che impieghiamo per mobilitarci.
Interviene
Manuel Cecchinato, del
CPS Veneto. Le analisi sono ormai molto vaste, ma serve arrivare al
dunque. Bisogna porre il problema del precarito come un problema
endemico nel nostro paese che coinvolge una platea vastissima di
lavoratori (6 milioni?). Va creato un movimento che si opponga alla
piaga del precariato in maniera trasversale e capace di bucare un
mondo dell'informazione, delle istituzioni, dei partiti (anche di
centro-sinistra) e della rappresentanza sindacale confederale che
tende a voler ignorare il problema. Questa trasversalità si rende
necessaria a causa della scarsa mobilitazione che gli insegnanti sono
allo stato attuale capaci di esprimere, precari e non. Tale movimento
trasversale deve riuscire a riattivare quegli interlocutori che in
teoria potrebbero, dovrebbero darci attenzione, e invece si adagiano
su posizioni tanto moderate da risultare inefficaci. Nel frattempo
non bisogna rinunciare a individuare le strategie corrette per
risvegliare gli insegnanti.
Lo
sciopero Giallo&Viola
proposto dal CPS Padova va
appunto in questa direzione e va valorizzato il più possibile.
Interviene
un collega che propone
di fare un comunicato che sia shockante, perché le persone non sono
più capaci di creare aggregazione e dibattito, sono appiattite, si
autocensurano: "affidiamo l'amministrazione della scuola alla
camorra", con tanto di nuovo curricolo, istruzioni per il falso
in bilancio, ecc.
Interviene
uno studente del Liceo
artistico Modigliani.
Parla della sua classe, una 5°, che per due mesi non ha avuto un
insegnante di disegno o si è
ritrovata in sostituzione docenti di materie nemmeno affini, per
esempio di italiano. Per
altro bisogna fare attenzione a come si
spendono i soldi: il Modigliani ha un debito di 90.000 euro
legato a motivi ancora tutti da verificare. Tale buco comunque crea
una situazione di evidente disagio, dato che la scuola non
ha nemmeno i
soldi per la didattica
ordinaria. I ragazzi si pagano il gesso, i
materiali più essenziali, addirittura devono pagare il viaggio agli
insegnanti per poter avere gli accompagnatori in gita scolastica
e visitare il patrimonio artistico del nostro paese, pure così
ricco.
Interviene
di nuovo Carlo Salmaso,
che fa un appello al lavoro certosino della sensibilizzazione, senza
temere le assemble poco frequentate, senza demordere. Bisogna agire
di fronte a ogni SINGOLA realtà, sperando che ciò che viene
disseminato si espanda in maniera capillare. E' un lavoro sfibrante e
a volte demoralizzante, ma va fatto, non basta bucare i media.
Bisogna sporcarsi le mani.
Interviene
il professore Giovanni Lago,
insegnante di italiano nella scuola media di Campodoro. Vuole
riferire che nel suo plesso scolastico il comitato dei genitori ha
organizzato un'assemblea pubblica di 150 genitori per discutere dei
risvolti dei tagli sulla didattica. E' un'esperienza che deve dare
fiducia: sono genitori che si sono mobilitati autonomamente. Bisogna
spingere molto perché i comitati di genitori ci siano ovunque e si
formino dove non ci sono.
Il
professore Andrea Chieregato
riporta che anche a Conselve il collegio docenti ha attivato forme di
protesta che siano visibili per le famiglie (blocco delle uscite
didattiche , ecc.), perché vanno sensibilizzate e coinvolte nelle
mobilitazioni.
Chiude
Gianluca Maestra che dà le ultime indicazioni sui materiali
contenuti nelle cartelline distribuite. Ricorda come la raccolta dati
proposta dai comitati Buona scuola
è fondamentale per poter smentire la cattiva informazione o la vera
e propria mistificazione che si fa intorno al tema dei tagli alla
scuola. Tali dati possono
essere inviati optando fra due modalità: richiedendo il file in
formato elettronico all’indirizzo reteprecaripd@libero.it,
per poi rispedirlo debitamente compilato allo stesso indirizzo;
oppure inviare il foglio presente in cartellina in formato cartaceo
all’indirizzo di Pasquale Baccillieri, c/o ITAS Scalcerle, Via
delle Cave 174, C.a.p.: 35136.
Pierdomenico
Daniele per
CPS-Padova
[Coordinamento Precari della Scuola di Padova]
P.s.
Ci
scusiamo per eventuali errori o mancanze, segnalatele a
reteprecaripd@libero.it
novembre 2009
Verbale
Assemblea cittadina sulla scuola pubblica
Municipio
di Padova, Sala Anziani
Apertura
alle ore: 16 e 30 circa
Presenti:
una sessantina di persone
Chiusura
alle ore: 19 e 30 circa
L'assemblea
si apre con un intervento introduttivo di Gianluca Maestra (CPS
Padova) dedicato alla presentazione dell'assemblea e degli
organizzatori della stessa. L'assemblea vuol vertere sia sulle
esperienze di riforma già attuata (scuola primaria e scuola
secondaria di primo grado), sia sulle riforme ancora da attuare.
L'assemblea ha comunque come suo obiettivo finale l'individuazione di
proposte concrete. Di passaggio, Gianluca dà lettura di una parte
dell'articolo della costituzione europea venuta
alla ribalta in merito alla sentenza della
corte europea ottenuta
da un
dipendente della sanità spagnola,
il quale si è visto accettare il
passaggio da contratto a tempo determinato a contratto
a tempo indeterminato dopo tre anni di
precariato.
L'assemblea è stata
divisa in 3 parti.
1)
Esperienze e riflessioni dal tavolo
2)
Esperienze e riflessioni dalle persone tra
il pubblico
3)
Proposte concrete di mobilitazione.
Verso
le ore 17:00: si procede alla presentazione degli ospiti presenti al
tavolo:
il
professor Andrea Chieregato,
insegnante di storia e filosofia nella scuola secondaria; il
dirigente scolastico dell'ITAS Scalcerle,
professor Giulio Pavanini;
la professoressa a TD Marialaura Pistritto.
Il
primo a intervenire è il preside Giulio
Pavanini.
Il
precariato è indubbiamente un problema endemico nella scuola
italiana, dovuto al cattivo funzionamento del sistema di
reclutamento. Tale problema è già presente da diversi decenni, ma
ha attualmente raggiunto un livello inedito di gravità. Il problema
è tuttavia molto più grave ed esteso
e la questione del precariato è solo un tassello di un più vasto
quadro di emergenza. Per esempio le scuole
non hanno ricevuto il finanziamento per il funzionamento: non si
tratta di cifre enormi (per es. si tratta di circa 30.000 euro nelle
scuole superiori), ma si tratta di un segnale inquietante, dal
momento che fa presupporre che una scuola possa erogare i suoi
servizi, funzionare appunto, a costo zero. L'ammanco più grosso
riguarda tuttavia i fondi per il pagamento dei supplenti: molte
scuole stanno utilizzando fondi risparmiati nel tempo (in passato
utilizzati per attività didattiche di particolare rilievo, per
esempio progetti di mobilità internazionale) per poter retribuire i
supplenti. In questa
situazione, le scuole,
per poter funzionare,
spesso sono costrette a ricorrere alle famiglie, chiedendo
contributi. Per
lo più ci si serve dei cosidetti "contributi di laboratorio",
ma, al di là dell’etichetta, si tratta
sostanzialmente di
una tassazione aggiuntiva
caricata direttamente sulle famiglie degli studenti e
che contrasta con gli slogan del "non mettere le mani nelle
tasche degli italiani". Il funzionamento quotidiano delle scuole
è dunque nelle
mani del finanziamento diretto delle famiglie. Attualmente si calcola
che lo stato deve alle scuole della sola provincia di Padova circa 10
milioni di euro: è un buco, un ammanco, che si cela nelle
pieghe dei bilanci delle scuole
e resta nascosto. Il preside Pavanini
precisa di non essere
contrario di per sé alla razionalizzazione delle scuole superiori,
in particolare quella relativa ai tecnici, tuttavia sottolinea
che è andata totalmente sprecata
l'occasione di potenziare l'autonomia in relazione all'organico
funzionale, che avrebbe potuto
sfruttare
a livello di singola scuola
proprio i fondi sbloccati dalla riduzione
del tempo scuola pensata dal
MIUR. Invece questa riforma è fatta
esclusivamente per tagliare e far cassa e non per migliorare il
servizio.
Il
secondo a intervenire è il professor Andrea
Chieregato. Inizia esprimendo solidarietà ai
precari, sentendo
con essi un legame speciale, dal
momento che è stato formatore presso le
scuole di specializzazione per l'insegnamento. Passa a parlare
immediatamente del progetto di legge Aprea.
I tagli sono immediatamente visibili e presentano una grave
emergenza, ora e negli anni a venire. Tuttavia, oltre alla riforma
Gelmini, c'è ancora in piedi il disegno Aprea:
riforma degli organi di autogoverno; riforma dello stato giuridico
degli insegnanti e dei meccanismi per il reclutamento; riforma sul
finanziamento della
scuola. Anche sull'Aprea
circola scarsa informazione o addirittura mistificazioni. Le
audizioni non sono ferme, ma stanno andando avanti (le ultime si sono
tenute a giugno), intervallate tuttavia dalla presentazione di bozze
offerte agli interlocutori come immodificabili. Il modo di agire di
questa maggioranza spesso è piuttosto spregiudicato, tanto che per
la prima volta nella storia della repubblica italiana il MIUR è
riuscito a farsi minacciare di commissariamento. Il professore
Chieregato analizza 2 punti:
1)
carriera articolata in 3 livelli con una struttura gerarchica
interna, con un organo di valutazione esterna (una S.p.a. !?!)
composta da "esperti". La scuola dovrebbe avere una
dimensione collaborativa, non gerarchizzata, e tale gerarchizzazione
pare l'avvio di una aziendalizzazione spinta. Immaginiamo per esempio
un collegio docenti dove i conflitti sono asimmetrici: sarebbe
piuttosto un consiglio di amministrazione, con la presenza di
soggetti economici espressi dal territorio.
L'obiettivo
implicito è
arrivare a una contrattazione leggera, inserita nella riforma
Brunetta, attaccando frontalmente la contrattazione attuale
e rendendo indisponibili alcuni elementi
decisionali. Si tratta di una lesione delle libertà sindacale perché
viene letteralmente cassata la materia sindacale su cui è possibile
contrattare, affidando tale materia alla diretta emanazione di leggi
da parte del MIUR. E' un passaggio storicamente rilevante che azzera
la contrattazione e si affida alla legiferazione.
2)
Lo stato dovrebbe applicare la quota capitaria, ovvero finanziare
quegli istituti che raccolgono il maggior numero di iscritti,
INDIPENDENTEMENTE SE SI TRATTI DI SCUOLE PUBBLICHE STATALI O PRIVATE,
ledendo l'art. 33 della costituzione. Le innovazioni giuridiche
proposte stanno minando il dettato costituzionale.
E'
difficile trattare con questo governo, che opera in maniera
asimmetrica con le parti coinvolte nella riforma. Discorda
dall'affermazione del preside Pavanini sulla ricevibilità parziale
della riforma delle superiori. Dietro quanto proposto c'è un vuoto
di progettualità. Di questo passo la scuola pubblica statale si
avvia all'estinzione e con essa il suo ruolo di educazione alla
cittadinanza, il suo essere luogo di legame e mobilità sociale.
Forse è anzi proprio tale funzione che è al centro di
un'aggressione.
Il
terzo a intervenire è la professoressa Marialaura
Pistritto. La galassia del precariato spazia
dalle supplenze annuali alle supplenze di anche solo 10 giorni. I
lavoratori precari si vedono precludere tutta una serie di diritti,
anche in spregio a diverse normative
europee. Questa anomalia
non è intrinseca al sistema scolastico
di ogni nazione, ma è una peculiarità
italiana. In Italia quest'anno
gli studenti sono di più, ma gli insegnanti di meno (18.000 in
meno). Questo crea enormi disagi al lavoratore
che perde il lavoro o si trova a svolgerlo in condizioni peggiori,
ma impatta in maniera pesante anche sull'erogazione del servizio
scuola nel suo complesso, danneggiando
gravemente la progettualità e la continuità didattica e
professionale. I precari della scuola si trovano calati in meccanismi
perversi, dove anche la formazione continua è trasformata in
un’estorsione
di soldi per tenere il passo coi punteggi da titoli in graduatoria.
Quello che soprattutto viene pervertito è il meccanismo virtuoso
della cooperazione fra insegnanti che possano interagire da posizioni
paritarie. Ogni anno scolastico o mese o settimana, a seconda della
durata della supplenza, l'insegnante precario deve creare ex novo il
patto formativo con la classe che gli viene temporaneamente
assegnata, con un evidente
danno al suo lavoro e al percorso
didattico che gli alunni stanno
attraversando nella loro vita scolastica.
Inoltre esistono
pesanti disparità su permessi, retribuzione e, soprattutto, sul
piano contributivo. Oltretutto il fatto che in CCNL sia presente una
norma che permette agli insegnanti di lavorare fino a 24 ore, crea un
danno notevole agli insegnanti precari, dando la possibilità agli
insegnanti della scula di svolgere del lavoro aggiuntivo che supera
di gran lunga qualsiasi forma di lavoro straordinario pensabile nel
privato. Vanno inoltre considerati i problemi cui accennava prima il
DS Pavanini relativamente alla retribuzione dei
supplenti e al rischio per molti di non venire nemmeno retribuiti, se
gli ammanchi dovessero persistere.
Verso
le ore 18:00 viene ceduta la parola al pubblico presente in Sala
degli Anziani.
Il
primo a intervenire è Maurizio Beggion,
maestro elementare e rappresentante dei COBAS. La situazione alle
elementari vede un'emergenza sulla questione delle supplenze. Nella
scuola primaria fino ai 5 gg è possibile usare il personale interno:
vengono usate le vecchie ore di sovrapposizione fra insegnanti, dove
non siano state vincolate dal collegio dei docenti.
Queste ore sono
di fatto ore di straordinario sottopagate
(12-15 euro per ora), che alcuni colleghi, visto il magro stipendio,
cercano di prendere ugualmente. Utilizzare personale interno vuol
dire risparmiare, ma anche peggiorare la qualità della vita della
scuola e danneggiare la situazione degli insegnanti precari. Anche i
confederali dovrebbero schierarsi contro questo tipo di pratiche, che
andrebbero espunte dal prossimo CCNL. Attualmente gli insegnanti non
devono guardare ai soggetti istituzionali, ma mobilitarsi
autonomamente e in forma più radicale. La scuola va avanti perché
c'è sempre stato un elemento cooperativo, paritario, da sempre
valorizzato come elemento di avanzamento della scuola pubblica,
soprattutto nella scuola primaria. Invece negli ultimi tempi si
incomincia a parlare di meritocrazia e valorizzazione del merito,
ovvero di una differenziazione nella retribuzione: si tratta
dell'appiattimento su logiche aziendalistiche che ben poco hanno a
che vedere con il meccanismo di funzionamento cooperativo che solo
può assicurare una scuola di qualità. Si sta cercando di
scimmiottare da sinistra logiche che non appartengono alla sinistra.
Serve unità nella categoria lavorativa, a partire dall'incontro fra
insegnanti a TI e a TD.
Gianluca,
al termine di questo intervento, sottolinea che la scuola è un ente
statale che forma i futuri cittadini, non una azienda che bisogna
portare a produrre in maniera più efficiente.
Il
successivo intervento è di Carlo Salmaso,
in qualità di genitore e a nome del coordinamento
insegnanti-genitori. Tutte le analisi sono belle, ma serve anche
creare mobilitazione concreta. Qui si sta prospettando una scuola con
meno servizio. Questo messaggio, sulla cui diffusione l'anno scorso
il coordinamento ha potuto ben lavorare, perché immediatamente
comprensibile, oggi non è più così efficace e all'ordine del
giorno. Bisogna incominciare a parlare dei contributi extra che
vengono richiesti ai genitori: i contributi di laboratorio, i
contributi volontari e via dicendo servono al funzionamento (gessi,
matite, ecc.) e mettono una toppa a un ammanco di finanziamenti che
si preannuncia via via più grave. Fra l'altro, come detto dal
professore Chieregato, la questione della quota capitaria minerebbe
in maniera pesante la scuola pubblica statale, minacciandone la
sopravvivenza. Vanno creati coordinamenti al di fuori delle sigle
sindacali, mobilitazioni dal basso che non abbiano etichette e
connotazioni precise, che siano vaste e capaci di raccogliere il
massimo della mobilitazione. Per esempio, va avanzata nei consigli di
istituto la proposta che non si approvi il bilancio preventivo senza
prima avere garanzie sui finanziamenti. Le scuole sarebbero
commissariate, non per piacere nostro, ma per creare un inciampo ai
meccanismi burocratici: il MIUR, in un commissariamento diffuso a
macchia d'olio, si troverebbe incapace di procedere nell'attuazione
dello stesso. Tutti i soggetti coinvolti nei consigli di istituto
dovrebbero operare in questa direzione, creando inciampo alla
burocrazia del ministero e acquisendo visibilità mediatica per fare
passare un messaggio che altrimenti verrebbe ignorato.
GIanluca
riprende la parola per presentare l'iniziativa della segnalazione dei
disagi organizzata dai
comitati Buona
Scuola, di cui è disponibile in
cartellina offerta ai presenti una copia.
Inteviene
il professore precario Gianluca Mungo,
che sottolinea come la corsa alla quota capitaria provocherà un
danno enorme all'offerta didattica. Già oggi all'interno dei
consigli di classe ci si pone il problema promozioni/bocciature non
in termini di qualità, ma bensì di mantenimento della propria quota
di iscritti. Con questo salto in avanti il danno sarebbe enorme.
Sottolinea inoltre come la scuola italiana, messa a confronto con
altri sistemi scolastici, per esempio quello tedesco, fa una figura
davvero grama, sia in termini di formazione iniziale che in termine
di retribuzione degli insegnanti. Siamo il paese nel mondo
occidentale che spende meno in cultura, non solo in sistema
scolastico. Per fare un esempio, la biblioteca di Santa Cecilia ha
repertori di inizio ‘900 in
via di smagnetizzazione e per i quali non vengono stanziati fondi per
la digitalizzazione. Il museo all'avanguardia di Pozzuoli è allo
stato attuale chiuso per mancanza di personale. Al contrario in
Germania le biblioteche pubbliche sono aperte in pieno agosto fino
alle 10 di sera.
Interviene
una studentessa universitaria
di giurisprudenza. Gli studenti padovani si sono impegnati
nell'analisi del progetto di riforma dell'università. Il DDL prevede
la riforma della governance (per es. il CDA
dovrà avere un 40% di privati, mentre il senato accademico perderà
un sacco di poteri a favore del CDA),
la riforma del diritto allo studio (verrà istituito un fondo per il
merito presso il ministero delle finanze, affidato a privati,
sganciato da criteri di reddito e agganciato solo a criteri di
merito, danneggiando pesantemente la mobilità sociale), la riforma
del reclutamento degli insegnanti universitari e degli assegni di
ricerca. Si rende necessario un coordinamento dei vari soggetti
interessati dalle riforme messe in atto da questo governo nel campo
dell'università e dell'istruzione, perché l'aggressione al diritto
allo studio è piuttosto vasta.
Interviene
la prof.ssa Francesca
Piatto, insegnante di sostegno a
TD nelle scuole medie di Venezia.
Attualmente i ragazzi disabili si trovano a dover cambiare insegnanti
di sostegno continuamente perché c'è un abuso dello strumento del
precariato: questo su soggetti così deboli comporta un danno
gravissimo. Fra l'altro, essendo la
prof.ssa Piatto in compresenza
trasversalmente a tutte le materie, ha un buon punto di osservazione
sulla situazione e conferma
che le cose non vanno per nulla bene. Le
scuole medie hanno perso 2 ore: una di italiano e una di tecnologia
(le 3 i!!!). Ma il vero danno è l'abolizione delle ore a
disposizione, grazie alle quali venivano svolte tutte una serie di
attività per nulla secondarie rispetto alla didattica ordinaria.
Oltretutto c'è un problema nella copertura delle assenze di
colleghi, con la questione degli smembramenti delle classi e lo
smistamento in altre classi, che pregiudica quantomeno la sicurezza.
Interviene
la prof.ssa Donatella
Mardollo, una
docente dell'IIS Valle.
Testimonia che presso il suo istituto c'è un'aria ben diversa da
quella di mobilitazione che si respira in quest'assemblea. In questo
momento all'ordine del giorno c'è la formazione di una commissione
che si dovrebbe occupare dell'identità che l'istituto Valle
dovrebbe assumere accompagnando la riforma. C'è un atteggiamento
troppo spesso di compromesso,
che fra le altre cose evita di prendere atto che ogni eventuale
appiattimento sul riordino delle superiori dovrà necessariamente
passare attraverso un conflitto fra docenti per la sopravvivenza
della propria disciplina all’interno del proprio istituto.
Interviene
nuovamente Carlo Salmaso,
per ricordare, in relazione
all’intervento della prof.ssa Piatto, che
le associazioni dei disabili abilitate a interloquire con il
ministero hanno messo in stallo il ministero
stesso, tanto che la Gelmini ha dovuto
accettare di parlare con loro proprio oggi
(19/11).
Le associazioni innanzitutto vogliono che si faccia un passo indietro
sulla stretta che il governo ha imposto nella concessione della
certificazione.
Prende
la parola Gianluca Maestra, che finisce di illustrare il
funzionamento della raccolta dati organizzata dai comitati Buona
scuola. Infine passa a
illustrare rapidamente la tabella presente
in cartellina sul calcolo effettivo dei tagli
e il volantino sullo sciopero
Giallo&Viola,
con l'invito a partire dalla
prossima settimana con le iniziative
contestualmente proposte dallo sciopero. Si
tratta di uno sciopero atipico, che non prevede un’astensione dal
lavoro e una manifestazione chiusa nello spazio di un giorno, ma una
settimana di sensibilizzazione e informazione da operare direttamente
nelle scuole e nelle classi in varie forme.
Prende
la parola una collega ATA, Antonella,
che lavora presso il tecnico-agrario di Padova.
Antonella contesta il modo in cui vengono
utilizzati i finanziamenti, a livello di amministrazione nazionale e
locale. La precarietà e la perdita del lavoro fra l'altro sta
coinvolgendo trasversalmente il tessuto socio-economico del nostro
paese e non solo il mondo
della scuola. Riporta inoltre lo
scarsissimo rispetto delle norme di sicurezza all'interno delle
scuole, che per esempio, in un istituto agrario, riguarda anche lo
stato in cui vengono tenuti gli animali. Serve una moblitazione a
macchia d'olio e capillare che parli a tutto campo con tutti gli
interlocutori istituzionali ed avanzi richieste concrete e con un
riscontro effettivo nella società civile, evitando di spendere in
maniera sbagliata le forze che impieghiamo per mobilitarci.
Interviene
Manuel Cecchinato, del
CPS Veneto. Le analisi sono ormai molto vaste, ma serve arrivare al
dunque. Bisogna porre il problema del precarito come un problema
endemico nel nostro paese che coinvolge una platea vastissima di
lavoratori (6 milioni?). Va creato un movimento che si opponga alla
piaga del precariato in maniera trasversale e capace di bucare un
mondo dell'informazione, delle istituzioni, dei partiti (anche di
centro-sinistra) e della rappresentanza sindacale confederale che
tende a voler ignorare il problema. Questa trasversalità si rende
necessaria a causa della scarsa mobilitazione che gli insegnanti sono
allo stato attuale capaci di esprimere, precari e non. Tale movimento
trasversale deve riuscire a riattivare quegli interlocutori che in
teoria potrebbero, dovrebbero darci attenzione, e invece si adagiano
su posizioni tanto moderate da risultare inefficaci. Nel frattempo
non bisogna rinunciare a individuare le strategie corrette per
risvegliare gli insegnanti.
Lo
sciopero Giallo&Viola
proposto dal CPS Padova va
appunto in questa direzione e va valorizzato il più possibile.
Interviene
un collega che propone
di fare un comunicato che sia shockante, perché le persone non sono
più capaci di creare aggregazione e dibattito, sono appiattite, si
autocensurano: "affidiamo l'amministrazione della scuola alla
camorra", con tanto di nuovo curricolo, istruzioni per il falso
in bilancio, ecc.
Interviene
uno studente del Liceo
artistico Modigliani.
Parla della sua classe, una 5°, che per due mesi non ha avuto un
insegnante di disegno o si è
ritrovata in sostituzione docenti di materie nemmeno affini, per
esempio di italiano. Per
altro bisogna fare attenzione a come si
spendono i soldi: il Modigliani ha un debito di 90.000 euro
legato a motivi ancora tutti da verificare. Tale buco comunque crea
una situazione di evidente disagio, dato che la scuola non
ha nemmeno i
soldi per la didattica
ordinaria. I ragazzi si pagano il gesso, i
materiali più essenziali, addirittura devono pagare il viaggio agli
insegnanti per poter avere gli accompagnatori in gita scolastica
e visitare il patrimonio artistico del nostro paese, pure così
ricco.
Interviene
di nuovo Carlo Salmaso,
che fa un appello al lavoro certosino della sensibilizzazione, senza
temere le assemble poco frequentate, senza demordere. Bisogna agire
di fronte a ogni SINGOLA realtà, sperando che ciò che viene
disseminato si espanda in maniera capillare. E' un lavoro sfibrante e
a volte demoralizzante, ma va fatto, non basta bucare i media.
Bisogna sporcarsi le mani.
Interviene
il professore Giovanni Lago,
insegnante di italiano nella scuola media di Campodoro. Vuole
riferire che nel suo plesso scolastico il comitato dei genitori ha
organizzato un'assemblea pubblica di 150 genitori per discutere dei
risvolti dei tagli sulla didattica. E' un'esperienza che deve dare
fiducia: sono genitori che si sono mobilitati autonomamente. Bisogna
spingere molto perché i comitati di genitori ci siano ovunque e si
formino dove non ci sono.
Il
professore Andrea Chieregato
riporta che anche a Conselve il collegio docenti ha attivato forme di
protesta che siano visibili per le famiglie (blocco delle uscite
didattiche , ecc.), perché vanno sensibilizzate e coinvolte nelle
mobilitazioni.
Chiude
Gianluca Maestra che dà le ultime indicazioni sui materiali
contenuti nelle cartelline distribuite. Ricorda come la raccolta dati
proposta dai comitati Buona scuola
è fondamentale per poter smentire la cattiva informazione o la vera
e propria mistificazione che si fa intorno al tema dei tagli alla
scuola. Tali dati possono
essere inviati optando fra due modalità: richiedendo il file in
formato elettronico all’indirizzo reteprecaripd@libero.it,
per poi rispedirlo debitamente compilato allo stesso indirizzo;
oppure inviare il foglio presente in cartellina in formato cartaceo
all’indirizzo di Pasquale Baccillieri, c/o ITAS Scalcerle, Via
delle Cave 174, C.a.p.: 35136.
Pierdomenico
Daniele per
CPS-Padova
[Coordinamento Precari della Scuola di Padova]
P.s.
Ci
scusiamo per eventuali errori o mancanze, segnalatele a
reteprecaripd@libero.it
C.P.S. Padova- Coordinatore
- Numero di messaggi : 8
Località : Padova
Ordine scuola : ancora da inserire
Organizzazione : C.P.S. Padova
Contributo al forum : 5523
Data d'iscrizione : 21.10.09
[Padova] Cartelloni assemblea ad uso e consumo delle iniziative di lotta nazionali
Posto i cartelloni prodotti da Sara A. per gli ottimi spunti di riflessione emersi e le proposte di iniziative, spendibili a livello nazionale.
[Pablopedro per il C.P.S.Padova]
[Pablopedro per il C.P.S.Padova]
C.P.S. Padova- Coordinatore
- Numero di messaggi : 8
Località : Padova
Ordine scuola : ancora da inserire
Organizzazione : C.P.S. Padova
Contributo al forum : 5523
Data d'iscrizione : 21.10.09
VENETO Iniziative 2009
Viale Trastevere, Roma
All’U.S.R. per il Veneto, Venezia
Alle Organizzazione Sindacali provinciali e nazionali del comparto scuola, loro sedi
Agli studenti e ai genitori del L.A.S. ed I.S.A. di Venezia
Agli organi di stampa
Oggetto: mozione dell’assemblea sindacale in orario di lavoro del personale docente e non docente dell’I.S.A. e del L.A.S. di Venezia
L’assemblea sindacale del personale docente e A.t.a. dell’Istituto Statale d’Arte e del Liceo Artistico di Venezia, riunita su indizione congiunta delle relative R.S.U., e tenutasi in data 21 dicembre 2009 presso l’aula magna della sede dei Carmini a Venezia dell’I.S.A., per discutere dei nuovi ordinamenti per i Licei, previsti dall’art. 64 della legge 133/2008, e del loro impatto sull’istruzione artistica con l’avvio dall’anno scolastico 2010-‘11
DENUNCIA
lo snaturamento dell’istruzione artistica per:
- la riduzione oraria consistente, soprattutto delle materie d’indirizzo;
- la sparizione di alcune discipline;
- la difficile confluenza, prevista dallo schema di Regolamento per i nuovi licei, delle sezioni delle arti applicate dell’attuale Istituto d’Arte nel Liceo Artistico;
- l’accorpamento in un unico indirizzo - Arti Figurative – della Pittura e della Scultura che dovranno condividere appena 5 ore di attività laboratoriali;
- l’istituzione in un non ben precisato indirizzo AUDIOVISIVO MULTIMEDIA SCENOGRAFIA, quando già ora si usano trasversalmente le nuove tecnologie in tutti i settori artistici; la multimedialità quindi è un mezzo e non richiede un apposito corso di studi;
- la non istituzione invece di un indirizzo sui Beni Culturali (presente in tutte le sperimentazioni avviate in questi decenni).
DENUNCIA
che lo Schema di Regolamento prevede l’avvio, dal prossimo anno scolastico, addirittura non solo dalle prime classi, ma dalle prime e seconde, mettendo in discussione il patto formativo stabilito dagli allievi, e relative famiglie, delle attuali classi prime e il loro diritto a proseguire nel curricolo scelto senza stravolgimenti imposti dall’alto.
RILEVA
che lo Schema di Regolamento ha raccolto il parere negativo della Conferenza Unificata Stato – Regioni e del Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione.
RILEVA
- che il Consiglio di Stato ha sospeso il proprio parere in attesa di importanti chiarimenti da parte del M.I.U.R.;
- che il Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione ha sospeso il proprio parere sullo schema di Regolamento per la razionalizzazione ed accorpamento delle nuove classi di concorso, chiedendo di rinviarne all’a.s. 2010-11 l’attuazione.
RACCOGLIE
l’imbarazzo dei colleghi ed operatori che stanno curando l’orientamento con gli allievi delle attuali terze medie, in ordine all’incertezza sul futuro del liceo artistico, e ritiene che lo slittamento delle pre-iscrizioni di certo non servirà a fugare tali incertezze.
RILEVA
che dopo la pubblicazione sulla G.U. del Regolamento con i nuovi ordinamenti, alle singole istituzioni scolastiche e ai relativi organi collegiali, spetteranno notevoli incombenze per l’adeguamento/aggiornamento dei Piani dell’Offerta Formativa, tutte operazioni che richiedono tempi e riflessioni adeguati; così come una corretta informazione alle famiglie richiede tempi e riflessioni adeguate; e tempi adeguati richiede l’Amministrazione centrale e periferica in ordine alla definizione degli organici, sconvolti per nuovi ordinamenti applicati in tutta fretta.
DENUNCIA
il vero e proprio terremoto occupazionale provocato da una manovra in realtà tesa al taglio di ore, materie ed organici; ci saranno docenti di ruolo, soprattutto delle materie d’indirizzo e quindi difficilmente ricollocabili in altri tipi di scuole, da riconvertire ad altri incarichi perché andranno in esubero; ci saranno docenti, amministrativi, tecnici ed ausiliari precari che perderanno il proprio posto di lavoro, e questo sarà un dramma occupazionale e umano, ma anche professionale, con la dispersione di un patrimonio di conoscenze esperienze ed abilità, acquisite in anni ed anni di insegnamento e di lavoro con contratto a tempo determinato.
CHIEDE
che almeno siano interessate esclusivamente le classi prime all’attuazione dei nuovi ordinamenti, e che comunque sia differita all’anno scolastico 2011 – ’12 .
CHIEDE
alle Organizzazione Sindacali iniziative di lotta forti, alla ripresa delle lezioni nel mese di gennaio, anche in prossimità degli scrutini del primo quadrimestre; iniziative di protesta volte almeno a spostare l’attuazione dei nuovi ordinamenti e imporre una discussione nel Paese per una riforma condivisa, e non all’insegna dei tagli e della riduzione di spesa per la scuola.
Approvato all’unanimità
Venezia, lì 21 dicembre 2009
Stefano Micheletti- Esperto/a
- Numero di messaggi : 225
Località : Venezia
Ordine scuola : Secondaria II gr. (Liceo Artistico)
Organizzazione : Rete Organizzata Docenti e Ata precari del Veneto
Contributo al forum : 6161
Data d'iscrizione : 16.07.08
Re: VENETO Iniziative 2009
Ottimo! Tutti i licei, tecnici e professionali dovrebbero ribellarsi!
Antonino Buonamico- Moderatore
- Numero di messaggi : 2317
Età : 64
Località : Bari
Ordine scuola : Secondaria II gr.
Organizzazione : Rete Docenti Precari Bari
Contributo al forum : 7984
Data d'iscrizione : 27.10.08
Re: VENETO Iniziative 2009
Al Ministro dell’Istruzione
MIUR- Roma
All’Ufficio Scolastico regionale
Perugia
All’Ufficio scolastico Provinciale
Terni
Agli organi di Informazione
Il collegio docenti dell’IISAG di Terni, riunito in seduta straordinaria il 21 dicembre ’09,
preso atto
dei pareri negativi del Consiglio nazionale della Pubblica Istruzione e del Consiglio di Stato sulla riforma della scuola secondaria superiore
Considerato
che lo stesso consiglio di Stato afferma che i regolamenti emanati dal Ministro Gelmini per licei, istituti tecnici e professionali vanno oltre quanto era contenuto nella delega concessa al Governo
Auspica
che vengano ritirati i tagli previsti alle diverse discipline con conseguente riduzione di decine di migliaia di cattedre nei prossimi tre anni. Questo pesante taglio dell’organico comporterà classi sovraffollate, la riduzione delle ore di sostegno per gli alunni diversamente abili, il taglio delle ore per disciplina, pesanti tagli alla scuola pubblica -8 miliardi di euro in tre anni- e l’espulsione di decine di migliaia di docenti precari mentre continuano i finanziamenti alle scuole private.
Che la discussione sulla riforma sia restituita ai collegi docenti, agli esperti della formazione e che inoltre sia scongiurato il rischio che tale riforma passi come un regolamento senza nessun dibattito parlamentare.
che, in ogni caso, tale riforma venga applicata a partire dalle classi prime.
MIUR- Roma
All’Ufficio Scolastico regionale
Perugia
All’Ufficio scolastico Provinciale
Terni
Agli organi di Informazione
Il collegio docenti dell’IISAG di Terni, riunito in seduta straordinaria il 21 dicembre ’09,
preso atto
dei pareri negativi del Consiglio nazionale della Pubblica Istruzione e del Consiglio di Stato sulla riforma della scuola secondaria superiore
Considerato
che lo stesso consiglio di Stato afferma che i regolamenti emanati dal Ministro Gelmini per licei, istituti tecnici e professionali vanno oltre quanto era contenuto nella delega concessa al Governo
Auspica
che vengano ritirati i tagli previsti alle diverse discipline con conseguente riduzione di decine di migliaia di cattedre nei prossimi tre anni. Questo pesante taglio dell’organico comporterà classi sovraffollate, la riduzione delle ore di sostegno per gli alunni diversamente abili, il taglio delle ore per disciplina, pesanti tagli alla scuola pubblica -8 miliardi di euro in tre anni- e l’espulsione di decine di migliaia di docenti precari mentre continuano i finanziamenti alle scuole private.
Che la discussione sulla riforma sia restituita ai collegi docenti, agli esperti della formazione e che inoltre sia scongiurato il rischio che tale riforma passi come un regolamento senza nessun dibattito parlamentare.
che, in ogni caso, tale riforma venga applicata a partire dalle classi prime.
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