[Rassegna] Rassegna stampa ordinata sul sit-in dei Precari il 15 luglio 2009
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francescaP
Brunello Arborio
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[Rassegna] Rassegna stampa ordinata sul sit-in dei Precari il 15 luglio 2009
La Tecnica della scuola/1
http://www.tecnicadellascuola.it/index.php?id=25997&action=view
Precariato: i Comitati preparano un luglio di protesta
di R.P.
Nel corso di un 'incontro con i sindacati, il Ministro Gelmini conferma le assunzioni già annunciate nei mesi scorsi, Lo Snals si dichiara soddisfatto. Ma intanto i Comitati dei precari annunciano un sit-in nazionale per il prossimo 15 luglio.
Il problema del precariato torna di nuovo all’ordine del giorno.
Nella giornata del 10 giugno si è svolto un incontro fra il ministro Mariastella Gelmini e i sindacati nel corso del quale è stata affrontata la questione delle prossime assunzioni.
Mentre non si conoscono ancora le valutazioni dei sindacati confederali sull’esito dell’incontro, lo Snals ha già fatto sapere di mostrare apprezzamento “per la decisione del ministro Gelmini di assicurare le immissioni in ruolo e di estendere ai docenti precari gli ammortizzatori sociali”.
Lo Snals ha anche chiesto che “per tutti i precari delle graduatorie permanenti ad esaurimento con nomina annuale, in servizio nel corrente anno scolastico, venga garantita la nomina giuridica, valida ai fini dell’anzianità e della pensione, con decorrenza 1° settembre”.
Ma intanto i numerosi comitati di precari attivi in molte regioni d’Italia si stanno già organizzando per promuovere una giornata nazionale di protesta simile a quella svoltasi a Roma un anno fa e che rappresentò a tutti gli effetti l’inizio della protesta contro la legge 133.
I vari comitati rilanciano ancora una volta la parola d’ordine “assunzione di tutti i precari a tempo indeterminato su tutti i posti vacanti e disponibili in organico di diritto e di fatto”.
La protesta, annunciano i precari, continuerà fino al completo ritiro di tutti i tagli previsti dalla legge 133 e fino al ritiro del progetto di legge Aprea che, secondo i precari, avrà come effetto quello di “rimettere nelle mani di fondazioni private la scuola pubblica statale, trasformandola in senso aziendalistico con conseguente gerarchizzazione dei docenti”.
La decisione di promuovere per il prossimo 15 luglio un sit-in di protesta di fronte al Parlamento è stata presa dai comitati di tutta Italia nel corso di una assemblea nazionale svoltasi lo scorso 24 maggio.
La protesta si concentra sui tagli previsti dalla legge 133 ma, inevitabilmente, riguarda anche le scelte di politica scolastica del Governo (riduzione dei posti di sostegno, diminuzione del tempo scuola, aumento del numero di alunni per classe, riduzione dei finanziamenti assegnati alle scuole per la nomina dei supplenti e per il funzionamento ordinario).
10/06/2009
http://www.tecnicadellascuola.it/index.php?id=25997&action=view
Precariato: i Comitati preparano un luglio di protesta
di R.P.
Nel corso di un 'incontro con i sindacati, il Ministro Gelmini conferma le assunzioni già annunciate nei mesi scorsi, Lo Snals si dichiara soddisfatto. Ma intanto i Comitati dei precari annunciano un sit-in nazionale per il prossimo 15 luglio.
Il problema del precariato torna di nuovo all’ordine del giorno.
Nella giornata del 10 giugno si è svolto un incontro fra il ministro Mariastella Gelmini e i sindacati nel corso del quale è stata affrontata la questione delle prossime assunzioni.
Mentre non si conoscono ancora le valutazioni dei sindacati confederali sull’esito dell’incontro, lo Snals ha già fatto sapere di mostrare apprezzamento “per la decisione del ministro Gelmini di assicurare le immissioni in ruolo e di estendere ai docenti precari gli ammortizzatori sociali”.
Lo Snals ha anche chiesto che “per tutti i precari delle graduatorie permanenti ad esaurimento con nomina annuale, in servizio nel corrente anno scolastico, venga garantita la nomina giuridica, valida ai fini dell’anzianità e della pensione, con decorrenza 1° settembre”.
Ma intanto i numerosi comitati di precari attivi in molte regioni d’Italia si stanno già organizzando per promuovere una giornata nazionale di protesta simile a quella svoltasi a Roma un anno fa e che rappresentò a tutti gli effetti l’inizio della protesta contro la legge 133.
I vari comitati rilanciano ancora una volta la parola d’ordine “assunzione di tutti i precari a tempo indeterminato su tutti i posti vacanti e disponibili in organico di diritto e di fatto”.
La protesta, annunciano i precari, continuerà fino al completo ritiro di tutti i tagli previsti dalla legge 133 e fino al ritiro del progetto di legge Aprea che, secondo i precari, avrà come effetto quello di “rimettere nelle mani di fondazioni private la scuola pubblica statale, trasformandola in senso aziendalistico con conseguente gerarchizzazione dei docenti”.
La decisione di promuovere per il prossimo 15 luglio un sit-in di protesta di fronte al Parlamento è stata presa dai comitati di tutta Italia nel corso di una assemblea nazionale svoltasi lo scorso 24 maggio.
La protesta si concentra sui tagli previsti dalla legge 133 ma, inevitabilmente, riguarda anche le scelte di politica scolastica del Governo (riduzione dei posti di sostegno, diminuzione del tempo scuola, aumento del numero di alunni per classe, riduzione dei finanziamenti assegnati alle scuole per la nomina dei supplenti e per il funzionamento ordinario).
10/06/2009
Ultima modifica di Brunello Arborio il Gio Giu 11, 2009 2:11 am - modificato 2 volte.
Re: [Rassegna] Rassegna stampa ordinata sul sit-in dei Precari il 15 luglio 2009
Un ringraziamento a Reginaldo Palermo per l'ottimo articolo, mi ha fatto piacere che abbia ricordato il sit-in dell'anno scorso.
Re: [Rassegna] Rassegna stampa ordinata sul sit-in dei Precari il 15 luglio 2009
lo mandiamo a retescuole?
francescaP- Esperto/a
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Re: [Rassegna] Rassegna stampa ordinata sul sit-in dei Precari il 15 luglio 2009
La Tecnica della scuola/2
http://www.tecnicadellascuola.it/index.php?id=26004&action=view
Per i supplenti a bocca asciutta arriva l’indennità di “disponibilità”
di A.G.
Se Inps, Mef e Regioni daranno l’ok, i precari che nell’a.s. 2009-10 rimarranno disoccupati prenderanno quasi il 50% dello stipendio. Ed il periodo avrebbe anche validità giuridica. Ma l'ipotesi vale solo per quelli che nell'anno in corso hanno stipulato un contratto almeno sino al termine delle lezioni. Entusiasti i sindacati.
Finalmente una buona notizia per i precari della scuola, in particolare per i circa 18-20.000 docenti che nel 2009-2010 potrebbero ritrovarsi disoccupati dopo aver invece ottenuto nell’anno in corso un supplenza di lunga durata: il ministero dell’Istruzione sta infatti lavorando alacremente sull’ipotesi di sostituire la tradizionale indennità di “disoccupazione” con una innovativa e più redditizia indennità di “disponibilità”. Se passasse il progetto così come è stato prospettato ai sindacati nella serata dell’8 giugno, la continuità del rapporto di lavoro sarebbe garantita a tutti gli insegnanti precari che in questo anno scolastico sono stati titolari di un contratto di lunga durata (annuale o fino al termine delle lezioni), ma che a seguito dei tagli previsti in Finanziaria nel prossimo non verrebbero riconfermati. Per questi lavoratori il Miur sta predisponendo, oltre che un regolamento che li favorisca, attraverso una priorità in occasione delle chiamata su supplenze temporanee, anche un riconoscimento economico pari a quasi il 50% dello stipendio in caso di disoccupazione: una percentuale derivante dalla somma della normale quota concessa a coloro che sono in stato di disoccupazione a cui si aggiungerà un'ulteriore somma. Al riconoscimento economico bisognerà poi aggiungere il vantaggio ai fini dell’anzianità di carriera del personale: il periodo sovvenzionato avrebbe infatti piena validità anche da un punto di vista giuridico.
Il Miur ha già dato mandato di verificare la fattibilità finanziaria del progetto al ministero dell’Economia e all’Inps; i quali dovrebbero dare una risposta entro la prossima settimana. Il piano ha buone possibilità di riuscita perché una parte degli ammortizzatori sociali verrebbero garantiti dalle Regioni: attraverso una verifica realizzata dalla Uil Scuola nelle scorse settimane è stato infatti accertato che Marche, Puglia, Campania, Lombardia e Sardegna sarebbero pronte a dare il loro assenso al progetto.
Forse anche per dare una risposta concreta alla contestazione annunciata per il 15 luglio davanti al Parlamento da praticamente tutte le associazione e i coordinamenti dei precari, il ministero dell’Istruzione ha fatto inoltre sapere di avere intenzione un “tavolo permanente” proprio sul precariato. Un tavolo attorno a cui, una volta giunto l’ok di Inps e Mef, si siederanno le stesse organizzazioni sindacali. Che in ogni caso hanno già espresso il loro assenso per l’iniziativa auspicando, anzi, una sua immediata attuazione.
Secondo Massimo Di Menna, leader Uil Scuola, occorrerò nei prossimi giorni “passare dal lavoro che l’amministrazione sta facendo alla concreta soluzione del problema in modo chiaro e trasparente dando certezza a tutti della retribuzione e del lavoro. È positivo che si pensi non ad una indennità di ‘disoccupazione’ ma ad una indennità di ‘lavoro’ e l’utilizzo di tutte le risorse disponibili a questa finalità. Ma la soluzione deve essere certa e tempestiva. Va evitato, in ogni modo, che la sua realizzazione venga ritardata o complicata da motivazioni formalistiche, burocratiche”. Anche la Gilda degli insegnanti, attraverso il suo coordinatore nazionale, Rino Di Meglio, ha “definito accettabile l'ipotesi prospettata, a condizione che i tempi per realizzarla siano celeri”. Come la Cisl Scuola, che ha anche “sollecitato il ministro a definire nel più breve tempo possibile le intese e gli strumenti necessari per dare corpo a questa ipotesi”.
12/06/2009
http://www.tecnicadellascuola.it/index.php?id=26004&action=view
Per i supplenti a bocca asciutta arriva l’indennità di “disponibilità”
di A.G.
Se Inps, Mef e Regioni daranno l’ok, i precari che nell’a.s. 2009-10 rimarranno disoccupati prenderanno quasi il 50% dello stipendio. Ed il periodo avrebbe anche validità giuridica. Ma l'ipotesi vale solo per quelli che nell'anno in corso hanno stipulato un contratto almeno sino al termine delle lezioni. Entusiasti i sindacati.
Finalmente una buona notizia per i precari della scuola, in particolare per i circa 18-20.000 docenti che nel 2009-2010 potrebbero ritrovarsi disoccupati dopo aver invece ottenuto nell’anno in corso un supplenza di lunga durata: il ministero dell’Istruzione sta infatti lavorando alacremente sull’ipotesi di sostituire la tradizionale indennità di “disoccupazione” con una innovativa e più redditizia indennità di “disponibilità”. Se passasse il progetto così come è stato prospettato ai sindacati nella serata dell’8 giugno, la continuità del rapporto di lavoro sarebbe garantita a tutti gli insegnanti precari che in questo anno scolastico sono stati titolari di un contratto di lunga durata (annuale o fino al termine delle lezioni), ma che a seguito dei tagli previsti in Finanziaria nel prossimo non verrebbero riconfermati. Per questi lavoratori il Miur sta predisponendo, oltre che un regolamento che li favorisca, attraverso una priorità in occasione delle chiamata su supplenze temporanee, anche un riconoscimento economico pari a quasi il 50% dello stipendio in caso di disoccupazione: una percentuale derivante dalla somma della normale quota concessa a coloro che sono in stato di disoccupazione a cui si aggiungerà un'ulteriore somma. Al riconoscimento economico bisognerà poi aggiungere il vantaggio ai fini dell’anzianità di carriera del personale: il periodo sovvenzionato avrebbe infatti piena validità anche da un punto di vista giuridico.
Il Miur ha già dato mandato di verificare la fattibilità finanziaria del progetto al ministero dell’Economia e all’Inps; i quali dovrebbero dare una risposta entro la prossima settimana. Il piano ha buone possibilità di riuscita perché una parte degli ammortizzatori sociali verrebbero garantiti dalle Regioni: attraverso una verifica realizzata dalla Uil Scuola nelle scorse settimane è stato infatti accertato che Marche, Puglia, Campania, Lombardia e Sardegna sarebbero pronte a dare il loro assenso al progetto.
Forse anche per dare una risposta concreta alla contestazione annunciata per il 15 luglio davanti al Parlamento da praticamente tutte le associazione e i coordinamenti dei precari, il ministero dell’Istruzione ha fatto inoltre sapere di avere intenzione un “tavolo permanente” proprio sul precariato. Un tavolo attorno a cui, una volta giunto l’ok di Inps e Mef, si siederanno le stesse organizzazioni sindacali. Che in ogni caso hanno già espresso il loro assenso per l’iniziativa auspicando, anzi, una sua immediata attuazione.
Secondo Massimo Di Menna, leader Uil Scuola, occorrerò nei prossimi giorni “passare dal lavoro che l’amministrazione sta facendo alla concreta soluzione del problema in modo chiaro e trasparente dando certezza a tutti della retribuzione e del lavoro. È positivo che si pensi non ad una indennità di ‘disoccupazione’ ma ad una indennità di ‘lavoro’ e l’utilizzo di tutte le risorse disponibili a questa finalità. Ma la soluzione deve essere certa e tempestiva. Va evitato, in ogni modo, che la sua realizzazione venga ritardata o complicata da motivazioni formalistiche, burocratiche”. Anche la Gilda degli insegnanti, attraverso il suo coordinatore nazionale, Rino Di Meglio, ha “definito accettabile l'ipotesi prospettata, a condizione che i tempi per realizzarla siano celeri”. Come la Cisl Scuola, che ha anche “sollecitato il ministro a definire nel più breve tempo possibile le intese e gli strumenti necessari per dare corpo a questa ipotesi”.
12/06/2009
Re: [Rassegna] Rassegna stampa ordinata sul sit-in dei Precari il 15 luglio 2009
francescaP ha scritto:lo mandiamo a retescuole?
Già fatto
http://www.retescuole.net/contenuto?id=20090610174131
[Rassegna] Tuttoscuola. Manifestazione dei precari il 15 luglio: molte le adesioni
Tuttoscuola
http://www.tuttoscuola.com/cgi-local/disp.fcgi?ID=20522
Manifestazione dei precari il 15 luglio: molte le adesioni
Il prossimo 15 luglio si si terrà in piazza Montecitorio a Roma una manifestazione a sostegno della scuola pubblica, "in difesa del diritto all'istruzione di qualità dei giovani e al lavoro dei docenti precari".
Le adesioni non si limitano alle tradizionali organizzazioni a tutela dei precari, come per esempio i CIP (Comitati Insegnanti Precari), ma vedranno la partecipazione anche delle principali organizzazioni di rappresentanza del personale scolastico.
Per la FLC Cgil, che "sarà presente in piazza e sosterrà la più ampia partecipazione alla manifestazione", questa "dei lavoratori precari della scuola è un'occasione importante per allargare la partecipazione a tutte le forze impegnate contro la precarietà".
Anche la CISL Scuola - "che associa e organizza anche migliaia di lavoratori precari e condividendo molte delle motivazioni alla base dell'iniziativa - esprime, nel pieno riconoscimento delle rispettive sfere di autonomia, il proprio sostegno alla manifestazione del personale precario indetta a Roma".
"Buona parte delle rivendicazioni avanzate dal coordinamento dei lavoratori precari della scuola" sono condivise anche dalla Gilda degli Insegnanti, che "aderisce alla manifestazione di protesta".
tuttoscuola.com giovedì 9 luglio 2009
http://www.tuttoscuola.com/cgi-local/disp.fcgi?ID=20522
Manifestazione dei precari il 15 luglio: molte le adesioni
Il prossimo 15 luglio si si terrà in piazza Montecitorio a Roma una manifestazione a sostegno della scuola pubblica, "in difesa del diritto all'istruzione di qualità dei giovani e al lavoro dei docenti precari".
Le adesioni non si limitano alle tradizionali organizzazioni a tutela dei precari, come per esempio i CIP (Comitati Insegnanti Precari), ma vedranno la partecipazione anche delle principali organizzazioni di rappresentanza del personale scolastico.
Per la FLC Cgil, che "sarà presente in piazza e sosterrà la più ampia partecipazione alla manifestazione", questa "dei lavoratori precari della scuola è un'occasione importante per allargare la partecipazione a tutte le forze impegnate contro la precarietà".
Anche la CISL Scuola - "che associa e organizza anche migliaia di lavoratori precari e condividendo molte delle motivazioni alla base dell'iniziativa - esprime, nel pieno riconoscimento delle rispettive sfere di autonomia, il proprio sostegno alla manifestazione del personale precario indetta a Roma".
"Buona parte delle rivendicazioni avanzate dal coordinamento dei lavoratori precari della scuola" sono condivise anche dalla Gilda degli Insegnanti, che "aderisce alla manifestazione di protesta".
tuttoscuola.com giovedì 9 luglio 2009
[Rassegna] Rassegna stampa ordinata sul sit-in dei Precari il 15 luglio 2009
La Repubblica/1
http://www.repubblica.it/2009/05/sezioni/scuola_e_universita/servizi/scuola-2009-11/precari-protesta/precari-protesta.html
Il 15 luglio manifestazione in piazza Montecitorio
Protesta organizzata da tutti i sindacati nazionali
Precari della scuola in piazza
"In arrivo 16 mila licenziamenti"
di SALVO INTRAVAIA
Supplenti in piazza contro i tagli agli organici. Mercoledì 15 luglio, le organizzazioni nazionali che raccolgono i precari della scuola saranno a piazza Montecitorio per un sit-in di protesta. Al centro della manifestazione i tagli che dal prossimo anno scolastico mettono a rischio il lavoro di migliaia di supplenti. A settembre, infatti, oltre 16 mila saranno costretti a restare a casa senza cattedra e, soprattutto, senza stipendio. La Flc Cgil parla di "licenziamenti" mentre il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi continua a ripetere che per effetto della contrazione degli organici "non verrà licenziato nessuno". Chi ha ragione? Lo sanno bene i diretti interessati che dallo stato di precarietà rischiano di scivolare in quello di disoccupazione, senza nessun paracadute.
Davanti alla Camera dei deputati ci saranno i precari aderenti al Cip (Comitato insegnanti precari) e alla Rete nazionale dei precari della scuola. I motivi della protesta sono esposti in un volantino che "boccia la Gelmini" per il suo operato. "Per difendere una scuola pubblica statale, libera, gratuita, pluralista e laica", "per il diritto allo studio per tutti", "per la libertà di insegnamento", "per una scuola di qualità" e "per salvare centinaia di migliaia di posti di lavoro". Ecco cosa spinge i supplenti a scendere in piazza.
Per la prima volta dopo lo sciopero generale dello scorso ottobre Cgil e Cisl si ritrovano accanto. Alla manifestazione aderiranno infatti anche la Cisl scuola, la Flc Cgil e la Gilda degli insegnanti. La Cisl scende in piazza per "dare prospettive e tutele ai precari della scuola", spiega Francesco Scrima. La Flc Cgil "è fortemente impegnata a contrastare le politiche dei tagli indiscriminati nelle scuole e a tutelare il diritto al lavoro, nella convinzione che non è riducendo le risorse finanziarie e di organico che si dà efficienza ed efficacia alla scuola italiana".
"I provvedimenti adottati dal governo nei confronti della scuola - dichiara Rino Di Meglio, leader della Gilda - colpiranno duramente le decine di migliaia di colleghi precari che dal prossimo anno scolastico perderanno qualunque possibilità di inserimento e stabilizzazione e delle misure a sostegno dei precari annunciate dal ministero non c'è ancora alcuna traccia".
Prove di unità sindacale, in vista degli impegni autunnali? Si vedrà. Un fatto è certo: fra docenti e Ata (amministrativi, tecnici e ausiliari) a settembre svaniranno 57 mila posti: un record per la scuola. Solo i pensionamenti attenueranno quello che poteva essere un autentico tsunami: andranno in pensione in 41 mila liberando altrettanti posti. Ma dell'indennità "di disponibilità", ventilata dal governo a favore dei supplenti annuali (quelli con contratto fino al 31 agosto), non vi è traccia.
(10 luglio 2009)
http://www.repubblica.it/2009/05/sezioni/scuola_e_universita/servizi/scuola-2009-11/precari-protesta/precari-protesta.html
Il 15 luglio manifestazione in piazza Montecitorio
Protesta organizzata da tutti i sindacati nazionali
Precari della scuola in piazza
"In arrivo 16 mila licenziamenti"
di SALVO INTRAVAIA
Supplenti in piazza contro i tagli agli organici. Mercoledì 15 luglio, le organizzazioni nazionali che raccolgono i precari della scuola saranno a piazza Montecitorio per un sit-in di protesta. Al centro della manifestazione i tagli che dal prossimo anno scolastico mettono a rischio il lavoro di migliaia di supplenti. A settembre, infatti, oltre 16 mila saranno costretti a restare a casa senza cattedra e, soprattutto, senza stipendio. La Flc Cgil parla di "licenziamenti" mentre il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi continua a ripetere che per effetto della contrazione degli organici "non verrà licenziato nessuno". Chi ha ragione? Lo sanno bene i diretti interessati che dallo stato di precarietà rischiano di scivolare in quello di disoccupazione, senza nessun paracadute.
Davanti alla Camera dei deputati ci saranno i precari aderenti al Cip (Comitato insegnanti precari) e alla Rete nazionale dei precari della scuola. I motivi della protesta sono esposti in un volantino che "boccia la Gelmini" per il suo operato. "Per difendere una scuola pubblica statale, libera, gratuita, pluralista e laica", "per il diritto allo studio per tutti", "per la libertà di insegnamento", "per una scuola di qualità" e "per salvare centinaia di migliaia di posti di lavoro". Ecco cosa spinge i supplenti a scendere in piazza.
Per la prima volta dopo lo sciopero generale dello scorso ottobre Cgil e Cisl si ritrovano accanto. Alla manifestazione aderiranno infatti anche la Cisl scuola, la Flc Cgil e la Gilda degli insegnanti. La Cisl scende in piazza per "dare prospettive e tutele ai precari della scuola", spiega Francesco Scrima. La Flc Cgil "è fortemente impegnata a contrastare le politiche dei tagli indiscriminati nelle scuole e a tutelare il diritto al lavoro, nella convinzione che non è riducendo le risorse finanziarie e di organico che si dà efficienza ed efficacia alla scuola italiana".
"I provvedimenti adottati dal governo nei confronti della scuola - dichiara Rino Di Meglio, leader della Gilda - colpiranno duramente le decine di migliaia di colleghi precari che dal prossimo anno scolastico perderanno qualunque possibilità di inserimento e stabilizzazione e delle misure a sostegno dei precari annunciate dal ministero non c'è ancora alcuna traccia".
Prove di unità sindacale, in vista degli impegni autunnali? Si vedrà. Un fatto è certo: fra docenti e Ata (amministrativi, tecnici e ausiliari) a settembre svaniranno 57 mila posti: un record per la scuola. Solo i pensionamenti attenueranno quello che poteva essere un autentico tsunami: andranno in pensione in 41 mila liberando altrettanti posti. Ma dell'indennità "di disponibilità", ventilata dal governo a favore dei supplenti annuali (quelli con contratto fino al 31 agosto), non vi è traccia.
(10 luglio 2009)
Re: [Rassegna] Rassegna stampa ordinata sul sit-in dei Precari il 15 luglio 2009
questo articolo non mi piace affatto
antonella vaccaro- Amministratore
- Numero di messaggi : 2769
Età : 53
Località : Napoli
Ordine scuola : Primaria
Organizzazione : CPS Napoli
Contributo al forum : 8760
Data d'iscrizione : 03.12.08
Re: [Rassegna] Rassegna stampa ordinata sul sit-in dei Precari il 15 luglio 2009
in effetti non è il massimo....
Re: [Rassegna] Rassegna stampa ordinata sul sit-in dei Precari il 15 luglio 2009
Neanche a me.....eppure il giornalista è uno bravo!!mah?fra
francescaP- Esperto/a
- Numero di messaggi : 573
Località : Roma
Ordine scuola : secondaria ii grado
Organizzazione : Cobas
Contributo al forum : 6495
Data d'iscrizione : 21.09.08
Re: [Rassegna] Rassegna stampa ordinata sul sit-in dei Precari il 15 luglio 2009
prove tecniche di trasmissione.........
Si comincia ad intravedere l'unità sindacale che si batte (il 15) per il "paracadute"
Si comincia ad intravedere l'unità sindacale che si batte (il 15) per il "paracadute"
Emma Giannì- Amministratore
- Numero di messaggi : 2680
Località : SCIACCA(AG)
Ordine scuola : Secondaria A029-A030
Organizzazione : Rete Precari Scuola Agrigento
Tesserata CGIL
Contributo al forum : 8775
Data d'iscrizione : 16.07.08
Re: [Rassegna] Rassegna stampa ordinata sul sit-in dei Precari il 15 luglio 2009
manimani ha scritto:questo articolo non mi piace affatto
Purtroppo la manifestazione sembra organizzata dai sindacati, ma è già un importante risultato che se parli in una testata importante come Repubblica, senza avere nemmeno ancora sfiorata la piazza.
Certo che la conferenza stampa romana diventa molto importante per rettificare le notizie.
Tecnica della Scuola sul sit-in dei precari
La Tecnica della scuola/3
Precari in piazza il 15 luglio
di R.P.
Molte le adesioni alla manifestazione organizzata da comitati e organizzazioni di base dei precari. Fra le più importanti: Flc-Cgil, Cisl-Scuola, Gilda, PD e Italia dei Valori. Il "no ai tagli" sarà lo slogan che farà da sfondo alla protesta.
La manifestazione promossa dai Comitati dei precari per il prossimo 15 luglio si preannuncia ben più partecipata di quella dello scorso quando si radunarono a Roma alcune centinaia di precari provenienti soprattutto dalle regioni del sud.
Ma quest’anno i tagli agli organici hanno colpito un po’ tutte le province, seppure in modo diverso.
La vera novità sono però le adesioni di partiti e sindacati.
I primi ad annunciare la loro presenza a fianco dei precari erano stati numerosi parlamentari del PD (Mariangela Bastico e Giuseppe Fioroni in testa).
Poco per volta si sono aggregati in molti, da Sinistra e Libertà e Rifondazione Comunista fino all’Italia dei Valori e a diverse sedi provinciali dei Cobas.
Dieci giorni Flc-Cgil ha reso noto che il 15 luglio sarà in piazza con i precari.
E, proprio negli utlimi giorni sono arrivate anche altre adesioni importanti: Cisl-Scuola, Gilda degli Insegnanti, Cidi, Mce e CGD (Comitato dei genitori democratici).
Non si contano le decine di comunicati di comitati, forum e coordinamenti che fanno pensare ad una manifestazione, se non proprio imponente - vista la data in cui si svolgerà - ma quanto meno significativa.
I motivi della protesta sono sostanzialmente gli stessi dello scorso anno anche se è facile prevedere che questa volta i cartelli con “no ai tagli” e “no alla legge 133” saranno molto più numerosi anche se è molto difficile che la manifestazione possa indurre il Governo a rivedere il piano di riduzione degli organici (d’altronde il 15 luglio la circolare 63 sull’organico di fatto sarà già stata puntualmente applicata dalle diverse Direzioni regionali).
Può darsi, invece, che la protesta ottenga lo scopo di sbloccare l’autorizzazione ad immettere in ruolo qualche migliaio di precari già a partire dalle prossime settimane in modo da poterli assegnare alle scuole già dal 1° settembre 2009.
Una goccia nel mare delle richieste che i precari avanzano e certamente non basterà a fermare proteste e malcontento, ma sarebbe comunque un piccolo passo in avanti.
In effetti gli organizzatori della manifestazione intendono mettere al centro della giornata di protesta non solo il problema dei tagli, ma anche quelli della copertura di tutti i posti vacanti e disponibili e il ritiro del ddl Aprea che viene considerato complementare alla manovra finanziaria rispetto all’obiettivo di “destrutturazione” della scuola pubblica.
10/07/2009
http://www.tecnicadellascuola.it/index.php?id=26240&action=view
Precari in piazza il 15 luglio
di R.P.
Molte le adesioni alla manifestazione organizzata da comitati e organizzazioni di base dei precari. Fra le più importanti: Flc-Cgil, Cisl-Scuola, Gilda, PD e Italia dei Valori. Il "no ai tagli" sarà lo slogan che farà da sfondo alla protesta.
La manifestazione promossa dai Comitati dei precari per il prossimo 15 luglio si preannuncia ben più partecipata di quella dello scorso quando si radunarono a Roma alcune centinaia di precari provenienti soprattutto dalle regioni del sud.
Ma quest’anno i tagli agli organici hanno colpito un po’ tutte le province, seppure in modo diverso.
La vera novità sono però le adesioni di partiti e sindacati.
I primi ad annunciare la loro presenza a fianco dei precari erano stati numerosi parlamentari del PD (Mariangela Bastico e Giuseppe Fioroni in testa).
Poco per volta si sono aggregati in molti, da Sinistra e Libertà e Rifondazione Comunista fino all’Italia dei Valori e a diverse sedi provinciali dei Cobas.
Dieci giorni Flc-Cgil ha reso noto che il 15 luglio sarà in piazza con i precari.
E, proprio negli utlimi giorni sono arrivate anche altre adesioni importanti: Cisl-Scuola, Gilda degli Insegnanti, Cidi, Mce e CGD (Comitato dei genitori democratici).
Non si contano le decine di comunicati di comitati, forum e coordinamenti che fanno pensare ad una manifestazione, se non proprio imponente - vista la data in cui si svolgerà - ma quanto meno significativa.
I motivi della protesta sono sostanzialmente gli stessi dello scorso anno anche se è facile prevedere che questa volta i cartelli con “no ai tagli” e “no alla legge 133” saranno molto più numerosi anche se è molto difficile che la manifestazione possa indurre il Governo a rivedere il piano di riduzione degli organici (d’altronde il 15 luglio la circolare 63 sull’organico di fatto sarà già stata puntualmente applicata dalle diverse Direzioni regionali).
Può darsi, invece, che la protesta ottenga lo scopo di sbloccare l’autorizzazione ad immettere in ruolo qualche migliaio di precari già a partire dalle prossime settimane in modo da poterli assegnare alle scuole già dal 1° settembre 2009.
Una goccia nel mare delle richieste che i precari avanzano e certamente non basterà a fermare proteste e malcontento, ma sarebbe comunque un piccolo passo in avanti.
In effetti gli organizzatori della manifestazione intendono mettere al centro della giornata di protesta non solo il problema dei tagli, ma anche quelli della copertura di tutti i posti vacanti e disponibili e il ritiro del ddl Aprea che viene considerato complementare alla manovra finanziaria rispetto all’obiettivo di “destrutturazione” della scuola pubblica.
10/07/2009
http://www.tecnicadellascuola.it/index.php?id=26240&action=view
Re: [Rassegna] Rassegna stampa ordinata sul sit-in dei Precari il 15 luglio 2009
Brunello Arborio ha scritto:manimani ha scritto:questo articolo non mi piace affatto
Purtroppo la manifestazione sembra organizzata dai sindacati, ma è già un importante risultato che se parli in una testata importante come Repubblica, senza avere nemmeno ancora sfiorata la piazza.
Certo che la conferenza stampa romana diventa molto importante per rettificare le notizie.
sono d'accordo.
Non è la prima vota che salvo intravaia, dia "libera interpretazione" dei fatti, ricordo una volta che mariapia era furente x questo.
Ma nel complesso è un "buon" articolo, comunque a nostro favore, comunque su REPUBBLICA, che non è poco.
Altri articoli sui precari
Molto bello questo articolo che parla della storia del collega Claudio di Milano
La Repubblica/2
http://rstampa.pubblica.istruzione.it/utility/imgrs.asp?numart=MUPR1&numpag=1&tipcod=0&tipimm=1&defimm=0&tipnav=1
Questi altri articoli ripetono cose già lette
Liberazione
http://rstampa.pubblica.istruzione.it/utility/imgrs.asp?numart=MV1BI&numpag=1&tipcod=0&tipimm=1&defimm=0&tipnav=1
Il Riformista
http://rstampa.pubblica.istruzione.it/utility/imgrs.asp?numart=MUZI3&numpag=1&tipcod=0&tipimm=1&defimm=0&tipnav=1
La Repubblica/2
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Questi altri articoli ripetono cose già lette
Liberazione
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Il Riformista
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Re: [Rassegna] Rassegna stampa ordinata sul sit-in dei Precari il 15 luglio 2009
Brunello Arborio ha scritto:Molto bello questo articolo che parla della storia del collega Claudio di Milano
http://rstampa.pubblica.istruzione.it/utility/imgrs.asp?numart=MUPR1&numpag=1&tipcod=0&tipimm=1&defimm=0&tipnav=1
Questi altri articoli ripetono cose già lette
Liberazione
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Riformista
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Concordo pienamente con il precario claudio. A ciò aggiungo: si sa cosa voglia dire l'emigrazione? Personalmente so cos'è.
Ospite- Ospite
Unità: I precari il 15 in piazza. Sarà un autunno caldo
L'Unità
http://archivio.unita.it/v2/carta/showoldpdf.asp?anno=2009&mese=07&file=12ECO30a
da Unità
I precari il 15 in piazza. Sarà un autunno caldo
L’anno dolente della scuola non è ancora finito. Il 15 luglio in piazza Montecitorio sfileranno i precari (la Uil ha chiesto ieri un decreto al governo per le indennità di disoccupazione e per le immissioni in ruolo di 16mila docenti precari, tanti sono). Persone, certe di rimanere senza posto e senza stipendio con l’inizio dell’infausto prossimo ciclo (riapertura il 14 settembre), in cui si sperimenterà il modello Gelmini. I sindacati saranno lì. Il governo non ascolterà, le opposizioni solidarizzeranno. Poi, tutti in ferie. Ma le migliaia di docenti in bilico resteranno con l’angoscia: senza lavoro, in molti casi anche a 45 anni. Se qualcuno conosce già il tormentato destino, molti altri si illudono che andrà meglio. Sono i genitori che hanno creduto nella buona fede del ministero e hanno iscritto i figli al tempo pieno. Come si ricorderà nei moduli per le elementari viale Trastevere lasciava libertà ma consigliava i modelli orari della riforma. Con un gesto di disobbedienza civile, questo è, tantissime famiglie scelsero il tempo pieno. Sono metodi di governo dell’opinione pubblica a monte. In realtà, a cose fatte, molte scuole tra due mesi comunicheranno laconicamente l’impossibilità di soddisfare le richieste per mancanza di fondi. Inizierà la guerra tra poveri, come sempre, qualcuno con più mezzi toglierà i figli dalla scuola pubblica, altri protesteranno per un po’. La Gelmini conta sul fattore tempo per andare avanti. Ma quando si toccano diritti e dall’altra parte si vuole concedere bonus per chi porta i figli nelle private, il fattore tempo potrebbe riservare brutte sorprese al ministero. L’anno del maestro unico, dunque, partirà sotto i peggiori auspici. Tra l’altro, alcuni giorni fa, la Corte dei Conti ha in qualche modo stabilito che il docente unico non è prescrittivo. La Corte afferma come l’Amministrazione sottolinei che il modello del docente unico - di cui al d.l. n. 137/2008, convertito in legge n. 169 del 30 ottobre 2008 - viene sì indicato come modello da privilegiare nell’ambito delle possibili articolazioni del tempo-scuola, ma pur sempre «tenuto conto della richiesta delle famiglie e nel rispetto dell’autonomia scolastica». L’indicazione del modello non avrebbe alcun carattere prescrittivo, lasciando piena libertà alle scuole di strutturare orari e assetti didattico-organizzativi secondo la propria programmazione e valutazione. Ma se l’autonomia viene strozzata con la carenza di fondi resta miseramente sulla carta. Questa mannaia di Stato non passerà senza resistenze. A tutti i livelli. Senza che sembri retorico, sarà realmente il prossimo un autunno caldo, caldissimo per il mondo dell’istruzione. Le inedite modalità di protesta sperimentate in questo tormentatissimo 2008 da professori, genitori e studenti torneranno senz’altro utili. Ai danni che si andranno a sperimentare nelle elementari e nelle medie si dovrà aggiungere il serrato confronto sul modello della scuola superiore. Regolamenti varati che traumatizzano l’istruzione tecnica così come l’idea tradizionale dei licei, ovviamente in peggio. Il tempo è poco, pochissimo. Tra settembre e dicembre ministero e sindacati dovranno raggiungere soluzioni di compromesso, sempre che Gelmini sia disponibile all’ascolto. I diktat Tremonti partiti più o meno un anno fa non ammettono deroghe, come se l’istruzione fosse regolabile esclusivamente con i criteri della partita doppia. In proposito ci potrebbe essere una forma tanto curiosa quanto esplosiva di resistenza all’essiccamento dell’istruzione pubblica. È sin qui solo un insistente passaparola: i presidi si preparano allo «sciopero dei bilanci». In pratica dichiareranno l’impossibilità di far tornare i conti sull’ordinaria gestione dei loro istituti. E rimetteranno la decisione nelle mani del ministero che si dovrà assumere la responsabilità di certificare bilanci in cui non si garantisce l’istruzione basilare.
http://archivio.unita.it/v2/carta/showoldpdf.asp?anno=2009&mese=07&file=12ECO30a
da Unità
I precari il 15 in piazza. Sarà un autunno caldo
L’anno dolente della scuola non è ancora finito. Il 15 luglio in piazza Montecitorio sfileranno i precari (la Uil ha chiesto ieri un decreto al governo per le indennità di disoccupazione e per le immissioni in ruolo di 16mila docenti precari, tanti sono). Persone, certe di rimanere senza posto e senza stipendio con l’inizio dell’infausto prossimo ciclo (riapertura il 14 settembre), in cui si sperimenterà il modello Gelmini. I sindacati saranno lì. Il governo non ascolterà, le opposizioni solidarizzeranno. Poi, tutti in ferie. Ma le migliaia di docenti in bilico resteranno con l’angoscia: senza lavoro, in molti casi anche a 45 anni. Se qualcuno conosce già il tormentato destino, molti altri si illudono che andrà meglio. Sono i genitori che hanno creduto nella buona fede del ministero e hanno iscritto i figli al tempo pieno. Come si ricorderà nei moduli per le elementari viale Trastevere lasciava libertà ma consigliava i modelli orari della riforma. Con un gesto di disobbedienza civile, questo è, tantissime famiglie scelsero il tempo pieno. Sono metodi di governo dell’opinione pubblica a monte. In realtà, a cose fatte, molte scuole tra due mesi comunicheranno laconicamente l’impossibilità di soddisfare le richieste per mancanza di fondi. Inizierà la guerra tra poveri, come sempre, qualcuno con più mezzi toglierà i figli dalla scuola pubblica, altri protesteranno per un po’. La Gelmini conta sul fattore tempo per andare avanti. Ma quando si toccano diritti e dall’altra parte si vuole concedere bonus per chi porta i figli nelle private, il fattore tempo potrebbe riservare brutte sorprese al ministero. L’anno del maestro unico, dunque, partirà sotto i peggiori auspici. Tra l’altro, alcuni giorni fa, la Corte dei Conti ha in qualche modo stabilito che il docente unico non è prescrittivo. La Corte afferma come l’Amministrazione sottolinei che il modello del docente unico - di cui al d.l. n. 137/2008, convertito in legge n. 169 del 30 ottobre 2008 - viene sì indicato come modello da privilegiare nell’ambito delle possibili articolazioni del tempo-scuola, ma pur sempre «tenuto conto della richiesta delle famiglie e nel rispetto dell’autonomia scolastica». L’indicazione del modello non avrebbe alcun carattere prescrittivo, lasciando piena libertà alle scuole di strutturare orari e assetti didattico-organizzativi secondo la propria programmazione e valutazione. Ma se l’autonomia viene strozzata con la carenza di fondi resta miseramente sulla carta. Questa mannaia di Stato non passerà senza resistenze. A tutti i livelli. Senza che sembri retorico, sarà realmente il prossimo un autunno caldo, caldissimo per il mondo dell’istruzione. Le inedite modalità di protesta sperimentate in questo tormentatissimo 2008 da professori, genitori e studenti torneranno senz’altro utili. Ai danni che si andranno a sperimentare nelle elementari e nelle medie si dovrà aggiungere il serrato confronto sul modello della scuola superiore. Regolamenti varati che traumatizzano l’istruzione tecnica così come l’idea tradizionale dei licei, ovviamente in peggio. Il tempo è poco, pochissimo. Tra settembre e dicembre ministero e sindacati dovranno raggiungere soluzioni di compromesso, sempre che Gelmini sia disponibile all’ascolto. I diktat Tremonti partiti più o meno un anno fa non ammettono deroghe, come se l’istruzione fosse regolabile esclusivamente con i criteri della partita doppia. In proposito ci potrebbe essere una forma tanto curiosa quanto esplosiva di resistenza all’essiccamento dell’istruzione pubblica. È sin qui solo un insistente passaparola: i presidi si preparano allo «sciopero dei bilanci». In pratica dichiareranno l’impossibilità di far tornare i conti sull’ordinaria gestione dei loro istituti. E rimetteranno la decisione nelle mani del ministero che si dovrà assumere la responsabilità di certificare bilanci in cui non si garantisce l’istruzione basilare.
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