EMILIA ROMAGNA Iniziative 2009
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Banchetto precari Parma
Salve a tutti, colgo l'occasione per dire che a Parma il 28 novembre nella centralissima via Mazzini ci sarà dalle 15 alle 20 un banchetto informativo sui tagli, sulle scuole non a norma e sulla "brillante" carriera della Gelmini. L'iniziativa è di un gruppo di docenti, in massima parte precari, personale ATA e di ruolo costituitisi in Comitato Precari in Difesa della Scuola Pubblica di Parma. Se qualcuno delle città emiliane vicine è interessato a prendere contatti per pensare a qualche iniziativa comune è pregato di farsi sentire in questo forum. Parma finalmente si muove! Vedremo poi se c'è l'accordo con i colleghi per aderire al CPS nazionale come sezione di Parma.
stenkarazin1670- Esperto/a
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Re: EMILIA ROMAGNA Iniziative 2009
ho fatto la siss a parma, ho dei contatti e spargo subito l'info.
In bocca al lupo
eddie
cps ravenna
In bocca al lupo
eddie
cps ravenna
eddie- Coordinatore
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Re: EMILIA ROMAGNA Iniziative 2009
Grande, grazie! Anche perchè domani faremo la conferenza-stampa e verranno giornali e TV locali. Più si è e meglio è!
stenkarazin1670- Esperto/a
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Re: EMILIA ROMAGNA Iniziative 2009
Il banchetto è andato benissimo:abbiamo distribuito quasi duemila volantini, montato tadzebao informativi e con vignette, parlato con i principali organi di stampa locali, che oggi ci hanno dedicato molto spazio su periodici e quotidiani. Insomma un bel successo, che è un punto di partenza importante per proseguire. Chi conosce altri pecari che stanno su Parma me lo faccia sapere in questo post! Buona domenica a tutti.
stenkarazin1670- Esperto/a
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Re: EMILIA ROMAGNA Iniziative 2009
Sabato si replica! Volantinaggio del comitato difesa scuola pubblica Parma davanti al mercatino di via Verdi, storico luogo di incontro delle famiglie parmigiane il sabato mattina. Si stanno muovendo ance alcuni colleghi delle scuole superiori cittadine, soprattutto contro i tagli ai fondi di istituto. E'un pò poco, ma meglio di niente.
stenkarazin1670- Esperto/a
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mozione Alberghiero Cervia (Ravenna) e appello alle scuole
Ecco la mozione che ho fatto approvare nella mia scuola
Il Collegio Docenti dell’IPSSAR di Cervia, riunitosi nella seduta del 14/12/2009, esprime forte preoccupazione per i Regolamenti di riordino della Scuola Secondaria di Secondo Grado e in particolare per quello degli Istituti Professionali. Secondo i docenti:
· la soppressione della qualifica triennale muta l’identità degli istituti professionali, nati come corsi di studio con la possibilità di una rapida uscita nel mondo del lavoro, e li rende assimilabili agli istituti tecnici dai quali non li distingue quasi più nulla;
· si lamenta il silenzio delle Associazioni di Categoria del mondo del lavoro nel dibattito sulla riforma che modifica i percorsi formativi degli Istituti Alberghieri;
· la riduzione oraria (da 36 a 32 ore settimanali) viene introdotta senza alcun bilanciamento né sugli organici, né sui saperi (ad esempio le ore di laboratorio perdono la metà delle ore di lezione, con il risultato che le strutture ricettive del nostro territorio avranno personale molto meno qualificato);
· l’applicazione anche al secondo anno del regolamento significherebbe un gigantesco danno alle famiglie per l’evidente incongruenza di un percorso iniziato con una prospettiva e concluso con un'altra del tutto diversa;
· la riduzione a due indirizzi (sala e cucina vengono accorpati) genericamente definiti cancella l’identità degli istituti senza sostituirla con un curriculum adeguatamente connotato;
· l’accorpamento nel biennio iniziale delle discipline di sala bar e cucina e nel triennio di specializzazione delle discipline di sala bar, cucina e ricevimento, in un unico insegnamento danneggia le competenze in uscita degli alunni rendendoli impreparati ad affrontare il mondo del lavoro;
· le quote di curriculum assegnate alle scuole invece di produrre una razionalizzazione dei percorsi rischia di produrre una polverizzazione dell’offerta formativa e l’estinzione di un curriculum nazionale;
· il previsto maggior numero di alunni per classe è a discapito del processo educativo e della sicurezza degli studenti;
· i tagli costringono ad inserire più alunni diversamente abili nella stessa classe e in classi numericamente elevate;
· la riduzione oraria produrrà la cancellazione di 23.800 posti di lavoro per docenti (5.963 solo nei professionali) con effetti sull’occupazione sia del personale precario sia di quello a tempo indeterminato;
· la cancellazione di migliaia di posti di lavoro di personale Ata renderà molto più difficile esercitare la vigilanza ed il controllo sugli alunni;
· è facile immaginare che i docenti che possono, fuggiranno dagli istituti professionali con grave danno del patrimonio culturale di tali istituti.
Per questi motivi chiediamo che il Regolamento già approvato sia rivisto alla luce dei dubbi espressi dal Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione, del parere negativo espresso dalle Regioni e dal Consiglio di Stato e che venga avviato un dialogo vero e costruttivo con i sindacati, con i rappresentanti degli studenti, delle famiglie e dei docenti precari e di ruolo. Inoltre, vista l’importanza che il turismo riveste per l’economia del nostro territorio, cioè per l’effettivo inserimento nel mondo del lavoro, e per la necessità intrinseca di valorizzare un’offerta turistica di qualità, che purtroppo già da anni perde colpi rispetto agli altri paesi concorrenti, il Collegio Docenti, dopo aver approvato il presente documento, delibera che venga trasmesso alle famiglie, ai Comuni della Provincia, alla Provincia stessa, a tutte le Associazioni di Albergatori presenti sul nostro territorio, al MIUR, al Direttore Scolastico Regionale, al Direttore Scolastico Provinciale, alle Associazioni dei Diversamente Abili, alle Organizzazioni Sindacali e inviato ai principali quotidiani locali affinché la riforma degli IPSAAR coinvolga tutti coloro hanno a cuore il bene dell’istruzione e del turismo nel nostro paese.
Cervia il 14/12/2009
MOZIONE APPROVATA CON NESSUN VOTO CONTRARIO E 4 ASTENUTI
Appello a tutte le scuole di Ravenna e provincia (Coordinamento Precari Scuola Ravenna)
In questi giorni, gli Istituti Secondari di Secondo Grado della provincia di Ravenna si trovano, come quelli di tutta Italia, nella condizione di non poter svolgere nessuna seria attività di orientamento per gli alunni delle terze medie, che dovranno scegliere nei prossimi due mesi dove iscriversi per proseguire gli studi. Il MIUR ha avuto un anno di tempo per formalizzare la legge, ma a metà dicembre ancora non sappiamo nulla di preciso su orari, piani di studio, specializzazioni. La necessità di prepararsi a presentare la propria offerta formativa ai futuri potenziali iscritti ha costretto i docenti delle scuole superiori a prendere coscienza di quanto a fondo incideranno gli 8 miliardi di tagli alla Scuola Pubblica Italiana sul personale e sulla qualità dei percorsi educativi e formativi finora proposti agli studenti, se le bozze di “riforma” che circolano verranno definitivamente approvate e pubblicate in Gazzetta Ufficiale.
Da alcuni mesi il Coordinamento Precari Scuola denuncia lo stato di grave impoverimento della Scuola Pubblica Italiana in seguito ai tagli e alle scelte operati dal Governo.
Centinaia di docenti dell’IPSSAR di Cervia hanno approvato e sottoscritto un documento nel quale si denuncia la grave difficoltà in cui si trovano ad operare i docenti e le prospettive di impoverimento dell’offerta formativa degli Istituti Alberghieri in caso di approvazione della “riforma” delle superiori. Invitiamo tutti, in ogni scuola di Ravenna e Provincia, a far sottoscrivere o votare documenti simili, a contattare colleghi e diffondere l’iniziativa nei diversi istituti superiori. BISOGNA FARLO SUBITO.
Denunciano gli effetti devastanti sulle condizioni di lavoro e soprattutto sulla qualità della didattica e la garanzia del diritto allo studio.
CHIEDIAMO AD UNA MOZIONE PER IL MIUR DA OGNI SCUOLA DELLA CITTA’!
CHIEDIAMO UN MOZIONE ANCHE DALLE SCUOLE PRIMARIE (Elementari) E SECONDARIE DI PRIMO GRADO (Medie)! Queste scuole, a cui inviamo la nostra solidarietà, già subiscono gli effetti dei primi 456 milioni di euro di tagli della Riforma (ne sono previsti 8 miliardi in tre anni).
Effetti:
Riduzione delle ore di scuola, ed orari non consoni ai tempi di apprendimento dei bambini e dei ragazzi.
Aumento degli alunni per classe, fino a 29 alla scuola elementare e 30-33 alle medie, con gravi ripercussioni sulla qualità didattica e sulla sicurezza.
Sempre più spesso quando un insegnante è assente gli alunnidelle elementari e delle medie vengono suddivisi nelle altre classi, con il risultato che le classi sono ancora più affollate con problemi anche per la sicurezza e la responsabilità per l’insegnante che riceve gli alunni nella sua classe.
Troppe figure e per poche ore, magari marginali, lavorano disorganizzate sulle classi della scuola primaria (altro che "maestro unico"!).
Enormi difficoltà nel funzionamento del settore amministrativo e dell’assistenza e della sicurezza nella Scuola (sorveglianza ai ragazzi, assistenza agli alunni disabili e non, etc. ... ) in conseguenza della riduzione dei segretari, dei tecnici di laboratorio e dei bidelli.
Cancellazione delle compresenze: molto più difficili le attività di recupero e di laboratorio, le uscite didattiche, il sostegno ai disabili e agli stranieri.
Non ci sono soldi (le scuole italiane hanno avuto zero finanziamenti) per sussidi didattici, sussidi per alunni diversamente abili, carta per fotocopie, computer, fotocopiatrici, carta igienica, con richiesta alle famiglie di contributi sempre più onerosi.
I finanziamenti per le supplenze sono stai ridotti del 50%.
Quando un insegnante è assente gli studenti delle superiori vengono mandati a casaprima o arrivano a scuola più tardi.
Per tutti è una grave perdita di ore di scuola.
Metteteci e mettetevi in contatto: almeno UNO PER OGNI SCUOLA.
Coordinamento Precari Scuola Ravenna eddiefebbrari@hotmail.com
eddie- Coordinatore
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Re: EMILIA ROMAGNA Iniziative 2009
Ottima, Eddie! La (contro)riforma danneggia tutti i tipi di scuola secondaria di secondo grado, bisogna reagire ovunque e bloccarla!
Antonino Buonamico- Moderatore
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Re: EMILIA ROMAGNA Iniziative 2009
Ho girato la mozione dell'alberghiero di Ravenna in varie mailing-list.
Ecco come è intervenuto un collega.
Non sarebbe male che i colleghi delle professionali intervenissero.
ciao
stefano micheletti venezia
sono rimasto molto sorpreso da questo primo punto della mozione approvata dal Collegio dei docenti dell’Istituto Professionale di Ravenna:
Forse esporvi le ragioni del mio stupore può forse servire ad aggiornare le nostre scelte e argomentazioni.
- Da anni andiamo sostenendo che il nostro obiettivo e le nostre argomentazioni vanno tutte nel senso del raggiungimento dell’obbligo fino a 18 anni.
- Da anni difendiamo il carattere terminale e professionalizzante del percorso di studi degli istituti tecnici e degli istituti professionali, ma contemporaneamente ne abbiamo difeso il processo di progressiva “liceizzazione” nel senso che questi ordini di scuola dovessero impegnarsi a dare agli studenti una formazione di base e una cultura fondante e generativa non inferiore a quella dei licei.
- Più volte è emerso che uno dei capisaldi della riforma da noi auspicata dovesse essere il recupero di una liberalizzazione degli accessi universitari, contro tutte le forme di segregazione e finta meritocrazia.
- In più circostanze abbiamo espresso valutazioni positive rispetto al percorso evolutivo che l’Istruzione professionale statale aveva compiuto dal dopoguerra ad aggi, anche se sempre abbiamo espresso critiche circostanziate al modo frammentario e sommativo con cui il processo si andato configurando.
- Dagli obiettivi e dalle considerazioni precedenti avevamo anche chiesto che sia l’istruzione tecnica che quella professionale fossero messe al centro di una ampia e partecipata discussione e riflessione perché il processo di disordinata evoluzione fosse riordinato a partire dall’individuazione di assi culturali specifici ben definiti che consentissero una conciliazione ed una azione formativa sinergica tra saperi umanistici, scientifici e tecnologici.
- Non per niente sin dai tempi di Berliguer, che progettava il taglio di un anno alle superiori, avevamo rifiutato ogni taglio ai percorsi scolastici, e rifiutiamo gli attuali tentativi di riduzione del “tempo scuola” indicando come alternativa all’affaticamento scolastico attuale, una diversa vivibilità degli edifici e degli spazi scolastici, un modifica della didattica in senso più partecipativo, più di ricerca, più interdisciplinare e laboratoriale.
Ora a me sembra che la difesa delle qualifiche e di un accesso precoce e prematuro al mondo del lavoro non solo non sia coerente con i nostri obiettivi e con le riflessioni che le accompagnavano, ma proprio li contraddicono alla radice.
Io continuo a sentire l’esigenza, diventata impellente, di approfondire e far maturare gli obiettivi e la riflessione appena cominciata.
In particolare credo che una delle sfide più interessanti per noi e per tutto il mondo della scuola sia proprio quello di fa convivere e far diventare concorrenti e sinergiche delle apparenti antinomie: liceizzazione e professionalizzazione, cultura umanistica e cultura scientifica, trasmissione culturale e ricerca/elaborazione culturale…e via dicendo.
Forse il punto nella mozione è stato messo per necessità locali o per opportunità dialettiche… in ogni caso sarà stato l’occasione almeno per una messa a punto dell’argomento.
Aspetto risposte/interlocuzioni da tutti gli interessati e nel frattempo auguri a tutti…che ne abbiamo bisogno!
Ecco come è intervenuto un collega.
Non sarebbe male che i colleghi delle professionali intervenissero.
ciao
stefano micheletti venezia
A proposito della mozione dell’alberghiero di Cervia
sono rimasto molto sorpreso da questo primo punto della mozione approvata dal Collegio dei docenti dell’Istituto Professionale di Ravenna:
"· la soppressione della qualifica triennale muta l’identità degli istituti professionali, nati come corsi di studio con la possibilità di una rapida uscita nel mondo del lavoro, e li rende assimilabili agli istituti tecnici dai quali non li distingue quasi più nulla;”
Forse esporvi le ragioni del mio stupore può forse servire ad aggiornare le nostre scelte e argomentazioni.
- Da anni andiamo sostenendo che il nostro obiettivo e le nostre argomentazioni vanno tutte nel senso del raggiungimento dell’obbligo fino a 18 anni.
- Da anni difendiamo il carattere terminale e professionalizzante del percorso di studi degli istituti tecnici e degli istituti professionali, ma contemporaneamente ne abbiamo difeso il processo di progressiva “liceizzazione” nel senso che questi ordini di scuola dovessero impegnarsi a dare agli studenti una formazione di base e una cultura fondante e generativa non inferiore a quella dei licei.
- Più volte è emerso che uno dei capisaldi della riforma da noi auspicata dovesse essere il recupero di una liberalizzazione degli accessi universitari, contro tutte le forme di segregazione e finta meritocrazia.
- In più circostanze abbiamo espresso valutazioni positive rispetto al percorso evolutivo che l’Istruzione professionale statale aveva compiuto dal dopoguerra ad aggi, anche se sempre abbiamo espresso critiche circostanziate al modo frammentario e sommativo con cui il processo si andato configurando.
- Dagli obiettivi e dalle considerazioni precedenti avevamo anche chiesto che sia l’istruzione tecnica che quella professionale fossero messe al centro di una ampia e partecipata discussione e riflessione perché il processo di disordinata evoluzione fosse riordinato a partire dall’individuazione di assi culturali specifici ben definiti che consentissero una conciliazione ed una azione formativa sinergica tra saperi umanistici, scientifici e tecnologici.
- Non per niente sin dai tempi di Berliguer, che progettava il taglio di un anno alle superiori, avevamo rifiutato ogni taglio ai percorsi scolastici, e rifiutiamo gli attuali tentativi di riduzione del “tempo scuola” indicando come alternativa all’affaticamento scolastico attuale, una diversa vivibilità degli edifici e degli spazi scolastici, un modifica della didattica in senso più partecipativo, più di ricerca, più interdisciplinare e laboratoriale.
Ora a me sembra che la difesa delle qualifiche e di un accesso precoce e prematuro al mondo del lavoro non solo non sia coerente con i nostri obiettivi e con le riflessioni che le accompagnavano, ma proprio li contraddicono alla radice.
Io continuo a sentire l’esigenza, diventata impellente, di approfondire e far maturare gli obiettivi e la riflessione appena cominciata.
In particolare credo che una delle sfide più interessanti per noi e per tutto il mondo della scuola sia proprio quello di fa convivere e far diventare concorrenti e sinergiche delle apparenti antinomie: liceizzazione e professionalizzazione, cultura umanistica e cultura scientifica, trasmissione culturale e ricerca/elaborazione culturale…e via dicendo.
Forse il punto nella mozione è stato messo per necessità locali o per opportunità dialettiche… in ogni caso sarà stato l’occasione almeno per una messa a punto dell’argomento.
Aspetto risposte/interlocuzioni da tutti gli interessati e nel frattempo auguri a tutti…che ne abbiamo bisogno!
Piero c.
Stefano Micheletti- Esperto/a
- Numero di messaggi : 225
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Contributo al forum : 6164
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Re: EMILIA ROMAGNA Iniziative 2009
Comunque non ha senso ridurre le ore professionalizzanti, di attività pratiche. La maggior parte degli iscritti ai professionali come l'alberghiero studia in genere per cinque anni, ma comunque bisogna concedere a chi ha la qualifica di essere appunto qualificato per il lavoro. Quando ho insegnato io all'alberghiero nel sostegno ho visto che i colleghi delle varie discipline si sforzavano comunque, in tutti e cinque gli anni, di collegare nei programmi e nei progetti le discipline teoriche a quelle pratiche. Il fine poi della Gelmini si sa che è quello di risparmiare e basta, dunque i cambiamenti che propone sono indifendibili.
Antonino Buonamico- Moderatore
- Numero di messaggi : 2317
Età : 64
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Organizzazione : Rete Docenti Precari Bari
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Re: EMILIA ROMAGNA Iniziative 2009
alcuni ragazzi non hanno voglia di studiare e frequentano un professionale perchè possono interrompere gli studi dopo 3 anni con una qualifica spendibile nel mondo del lavoro. Ora, se si toglie la qualifica triennale ai professionali statali per darla agli enti di formazione professionale gestiti dalla regione, questi ragazzi saranno lontani anni luce dalla formazione tipo liceale che tu auspichi. Tutto quì.Ora a me sembra che la difesa delle qualifiche e di un accesso precoce e prematuro al mondo del lavoro non solo non sia coerente con i nostri obiettivi e con le riflessioni che le accompagnavano, ma proprio li contraddicono alla radice.
Senza la qualifica il professionale viene snaturato e rischia di sparire, schiacciato tra tecnici ed enti di formazione. I primi gli soffiano gli indirizzi in comune, i secondi, invece, quegli studenti che ritengono di interrompere gli studi al raggiungimento della qualifica.
eddie- Coordinatore
- Numero di messaggi : 590
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Data d'iscrizione : 15.03.09
Re: EMILIA ROMAGNA Iniziative 2009
Ho girato i vostri commenti nella mailing-list in cui c'è Pietro C.
vediamo cosa dice ...
ciao
stefano micheletti venezia
vediamo cosa dice ...
ciao
stefano micheletti venezia
Stefano Micheletti- Esperto/a
- Numero di messaggi : 225
Località : Venezia
Ordine scuola : Secondaria II gr. (Liceo Artistico)
Organizzazione : Rete Organizzata Docenti e Ata precari del Veneto
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Data d'iscrizione : 16.07.08
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