SCIOPERO Nazionale UNITARIO Giovedì 30 OTTOBRE A ROMA !!!
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i confederali ci stanno fregando CGIL CILS UIL NON TRATTERETE CON LA GELMINI SULLA NOSTRA TESTA!
i confederali ci stanno fregando
dopo avere letto il testo qui di seguito
http://www.retescuole.net/contenuto?id=20081012203415
scarica la piattafroma unitaria dello sciopero e leggi
http://www.flcgil.it/notizie/comunicati_stampa/2008/ottobre/il_30_ottobre_2008_sciopero_generale_della_scuola_per_l_intera_giornata_la_piattaforma_unitaria
penso che stiano preparando una mossa di questo tipo: ci sediamo al tavolo per contrattare solo per il maestro unico... il resto è troppo! dovete capire cari precari che non si può avere tutto...
andrà proprio così ragazzi
se qualcuno va da santoro ad annozero glielo faccia sapere!
non volgio qui dire che chi vuole scioperare non lo deve fare ma dobbiamo dialettizzare criticamente questa situazione per salvarci il c... mi pare fondamentale voi che ne dite?
oppure vi va bene così?
leggete qui
Milano , 12/10/2008
Per cosa si sciopera il 30 ottobre? di Michele Corsi
Il 30 ottobre Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda hanno finalmente proclamato lo sciopero della scuola. L’averlo previsto per una data diversa dal 17, quando sciopereranno i sindacati di base e dopo che, soprattutto, molte scuole vi hanno aderito indipendentemente dall’appartenenza sindacale, non è stata una bella cosa, ma certo sarebbe stato peggio se non avessero fatto nulla. “Peggio” perché il segnale dato alla controparte sarebbe stato di completo via libera. Però.
Sono andato a leggermi la piattaforma unitaria con cui è stato convocato lo sciopero del 30 e … non potevo crederci. Vi si chiede la “revisione del decreto legge 137/2008 con l’abrogazione dell’art.4” quello del maestro unico, e dunque si tralasciano gli articoli sulla “valutazione” in merito alla quale gli studenti stanno scendendo in piazza. Ma questo è nulla, diciamo così.
Come tutti ormai sappiamo il decreto 137 è “figlio” dell’art. 64 della legge 6 agosto 2008 n.133, quello che dispone i 133.000 tagli al personale della scuola. Il decreto 137 si occupa solo di un pezzo di quel disegno, il maestro unico, tema fondamentale, ma i tagli alle elementari e l’eliminazione del tempo pieno possono essere attuati anche senza quella misura, basta portare tutto a 30 ore, ad esempio. Chiunque si muova contro i tagli deve rendersi conto che l’obiettivo del movimento non può che essere uno: l’abrogazione di quell’art.64 dal quale è derivato il piano programmatico e deriveranno tutti i decreti e i regolamenti che disciplineranno i tagli nei vari ordini di scuola, infanzia, medie e superiori comprese.
Bene, che dice al riguardo la piattaforma sindacale unitaria? Auspica “l’apertura di un tavolo negoziale con il governo in merito al piano programmatico e ai regolamenti attuativi di cui all’art.64 per un reale confronto finalizzato ad una vera riqualificazione della spesa, in grado di coniugare la lotta agli sprechi e alle diseconomie con la garanzia del ‘giusto’ tempo scuola per tutti gli ordini e gradi”. Quindi non solo la piattaforma non chiede l’abrogazione secca dell’art.64, ma a partire da quei tagli chiede in pratica di discuterne la distribuzione nei vari ordini di scuola. Non vi è nemmeno una riga che dica nero su bianco che i tagli non ci devono essere, ma, a ben guardare, non vi è nemmeno menzione della richiesta di diminuirli. Non si dice che il tempo scuola “giusto” è quello che già c’è, dato che dirlo significherebbe che di tagli non ve ce ne dovrebbe essere nemmeno uno, e in compenso l’unica cosa scritta in maniera secca e diretta è che tutti questi sindacati sarebbero d’accordo sul fatto che nella scuola ci sono tali sprechi e diseconomie da richiedere una… “lotta”!
Alla luce di questa gloriosa piattaforma si capiscono bene le dichiarazioni del ministro ombra dell’istruzione del centrosinistra, Mariapia Garavaglia che ha affermato che l’opposizione invece di 8 miliardi di euro di tagli alla scuola ne avrebbe volentieri sostenuti…6! Berlusconi però, si lamenta la ministra virtuale, non ha voluto… E nel caso avesse voluto cosa avrebbe tagliato la nostra furba opposizione di concerto col governo? Forse avrebbe usato il gioco della torre: buttiamo giù il tempo pieno o la scuola d’infanzia? Le superiori o le medie? Ma finché si tratta di partiti che da sempre ci spiegano come si fa a vincere e che è da 15 anni che perdono, pazienza. Coi sindacati il discorso si fa serio. Nel corso degli ultimi due governi Berlusconi abbiamo salvato la pellaccia perché a forza di spinte i lavoratori sono riusciti a smuovere la Cgil che, facendo leva prima sulle pensioni poi sull’art.18, ha costituito un argine al potere delle destre. Ora però l’impressione che si ha è che anche da quelle parti regni grande la confusione. Di solito quando si formula una piattaforma sindacale si esprimono le proprie richieste per intero, anche sapendo che alla fine forse non si riuscirà ad ottenere tutto. Ma i nostri sindacati sin dalla piattaforma non chiedono quasi nulla!
E’ vero che le piattaforme sindacali tra i lavoratori non le leggono in molti ma la controparte, però, sì. Il messaggio che riceve la Gelmini è di una grande - diciamo così - “duttilità” sindacale. Fossi al posto suo penserei: bah, un gran pericolo da lì non mi viene, tiro dritto.
Per noi popolo della scuola la situazione si fa complessa. C’è lo sciopero del 17. La partecipazione a questa giornata non può prestarsi ad alcun equivoco: i sindacati che l’hanno indetta hanno nella scuola un’influenza ridotta e declinante, e dunque se avrà successo sarà evidente alla controparte che ciò lo si dovrà esclusivamente al fatto che i lavoratori della scuola sono talmente arrabbiati che hanno deciso di far da soli senza le proprie sigle di appartenenza. In particolare a Milano il corteo che partirà da Piazza Missori per raggiungere ed assediare l’Ufficio Regionale per l’Istruzione in via Ripamonti è stato autorganizzato dalle scuole, senza sigle sindacali. Lo sciopero del 30 (se si farà, perché dopo lo sciopero del 17 c’è anche la possibilità che venga revocato, vedi le dichiarazioni di Bonanni) verrà utilizzato da una gran massa di lavoratori indipendentemente dalla piattaforma sindacale, come ulteriore possibilità di espressione del dissenso. Per questo è importante stare in mezzo anche a questa scadenza. Ma sarà fondamentale utilizzarla per spostare le posizioni sindacali, altrimenti rischia di diventare uno sfogatoio equivoco, costruito solo per depotenziare il 17.
Nessuna piattaforma è accettabile se non parte dalla richiesta senza se e senza ma dell'abrogazione dell’articolo 64, l’articolo dei tagli, l'articolo che affossa la scuola pubblica.
siamo tanti e possono tranquillamente... pacatamente... avere paura di noi
cominciamo a discutere del che fare in merito all'ambiguità ipocrita dei confederali
come possono chiedere solo l'abolizione dell'articolo 4! e il resto? la 133? che cosa pensano di poter fare?
non leggete in questa proposta la zampa di quel buffone di bonanni e di quel minus habens di angeletti? e pantaleo? guardate che anche lui ha detto che potrebbe rimandare lo sciopero pur di avere un tavolo di confronto
ma ci rendiamo conto?
non dico di non scioperare ma almeno di essere lì con uno stricione che dica
CGIL CILS UIL NON TRATTERETE CON LA GELMINI SULLA NOSTRA TESTA! :bu: :bu: :bu:
dopo avere letto il testo qui di seguito
http://www.retescuole.net/contenuto?id=20081012203415
scarica la piattafroma unitaria dello sciopero e leggi
http://www.flcgil.it/notizie/comunicati_stampa/2008/ottobre/il_30_ottobre_2008_sciopero_generale_della_scuola_per_l_intera_giornata_la_piattaforma_unitaria
penso che stiano preparando una mossa di questo tipo: ci sediamo al tavolo per contrattare solo per il maestro unico... il resto è troppo! dovete capire cari precari che non si può avere tutto...
andrà proprio così ragazzi
se qualcuno va da santoro ad annozero glielo faccia sapere!
non volgio qui dire che chi vuole scioperare non lo deve fare ma dobbiamo dialettizzare criticamente questa situazione per salvarci il c... mi pare fondamentale voi che ne dite?
oppure vi va bene così?
leggete qui
Milano , 12/10/2008
Per cosa si sciopera il 30 ottobre? di Michele Corsi
Il 30 ottobre Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda hanno finalmente proclamato lo sciopero della scuola. L’averlo previsto per una data diversa dal 17, quando sciopereranno i sindacati di base e dopo che, soprattutto, molte scuole vi hanno aderito indipendentemente dall’appartenenza sindacale, non è stata una bella cosa, ma certo sarebbe stato peggio se non avessero fatto nulla. “Peggio” perché il segnale dato alla controparte sarebbe stato di completo via libera. Però.
Sono andato a leggermi la piattaforma unitaria con cui è stato convocato lo sciopero del 30 e … non potevo crederci. Vi si chiede la “revisione del decreto legge 137/2008 con l’abrogazione dell’art.4” quello del maestro unico, e dunque si tralasciano gli articoli sulla “valutazione” in merito alla quale gli studenti stanno scendendo in piazza. Ma questo è nulla, diciamo così.
Come tutti ormai sappiamo il decreto 137 è “figlio” dell’art. 64 della legge 6 agosto 2008 n.133, quello che dispone i 133.000 tagli al personale della scuola. Il decreto 137 si occupa solo di un pezzo di quel disegno, il maestro unico, tema fondamentale, ma i tagli alle elementari e l’eliminazione del tempo pieno possono essere attuati anche senza quella misura, basta portare tutto a 30 ore, ad esempio. Chiunque si muova contro i tagli deve rendersi conto che l’obiettivo del movimento non può che essere uno: l’abrogazione di quell’art.64 dal quale è derivato il piano programmatico e deriveranno tutti i decreti e i regolamenti che disciplineranno i tagli nei vari ordini di scuola, infanzia, medie e superiori comprese.
Bene, che dice al riguardo la piattaforma sindacale unitaria? Auspica “l’apertura di un tavolo negoziale con il governo in merito al piano programmatico e ai regolamenti attuativi di cui all’art.64 per un reale confronto finalizzato ad una vera riqualificazione della spesa, in grado di coniugare la lotta agli sprechi e alle diseconomie con la garanzia del ‘giusto’ tempo scuola per tutti gli ordini e gradi”. Quindi non solo la piattaforma non chiede l’abrogazione secca dell’art.64, ma a partire da quei tagli chiede in pratica di discuterne la distribuzione nei vari ordini di scuola. Non vi è nemmeno una riga che dica nero su bianco che i tagli non ci devono essere, ma, a ben guardare, non vi è nemmeno menzione della richiesta di diminuirli. Non si dice che il tempo scuola “giusto” è quello che già c’è, dato che dirlo significherebbe che di tagli non ve ce ne dovrebbe essere nemmeno uno, e in compenso l’unica cosa scritta in maniera secca e diretta è che tutti questi sindacati sarebbero d’accordo sul fatto che nella scuola ci sono tali sprechi e diseconomie da richiedere una… “lotta”!
Alla luce di questa gloriosa piattaforma si capiscono bene le dichiarazioni del ministro ombra dell’istruzione del centrosinistra, Mariapia Garavaglia che ha affermato che l’opposizione invece di 8 miliardi di euro di tagli alla scuola ne avrebbe volentieri sostenuti…6! Berlusconi però, si lamenta la ministra virtuale, non ha voluto… E nel caso avesse voluto cosa avrebbe tagliato la nostra furba opposizione di concerto col governo? Forse avrebbe usato il gioco della torre: buttiamo giù il tempo pieno o la scuola d’infanzia? Le superiori o le medie? Ma finché si tratta di partiti che da sempre ci spiegano come si fa a vincere e che è da 15 anni che perdono, pazienza. Coi sindacati il discorso si fa serio. Nel corso degli ultimi due governi Berlusconi abbiamo salvato la pellaccia perché a forza di spinte i lavoratori sono riusciti a smuovere la Cgil che, facendo leva prima sulle pensioni poi sull’art.18, ha costituito un argine al potere delle destre. Ora però l’impressione che si ha è che anche da quelle parti regni grande la confusione. Di solito quando si formula una piattaforma sindacale si esprimono le proprie richieste per intero, anche sapendo che alla fine forse non si riuscirà ad ottenere tutto. Ma i nostri sindacati sin dalla piattaforma non chiedono quasi nulla!
E’ vero che le piattaforme sindacali tra i lavoratori non le leggono in molti ma la controparte, però, sì. Il messaggio che riceve la Gelmini è di una grande - diciamo così - “duttilità” sindacale. Fossi al posto suo penserei: bah, un gran pericolo da lì non mi viene, tiro dritto.
Per noi popolo della scuola la situazione si fa complessa. C’è lo sciopero del 17. La partecipazione a questa giornata non può prestarsi ad alcun equivoco: i sindacati che l’hanno indetta hanno nella scuola un’influenza ridotta e declinante, e dunque se avrà successo sarà evidente alla controparte che ciò lo si dovrà esclusivamente al fatto che i lavoratori della scuola sono talmente arrabbiati che hanno deciso di far da soli senza le proprie sigle di appartenenza. In particolare a Milano il corteo che partirà da Piazza Missori per raggiungere ed assediare l’Ufficio Regionale per l’Istruzione in via Ripamonti è stato autorganizzato dalle scuole, senza sigle sindacali. Lo sciopero del 30 (se si farà, perché dopo lo sciopero del 17 c’è anche la possibilità che venga revocato, vedi le dichiarazioni di Bonanni) verrà utilizzato da una gran massa di lavoratori indipendentemente dalla piattaforma sindacale, come ulteriore possibilità di espressione del dissenso. Per questo è importante stare in mezzo anche a questa scadenza. Ma sarà fondamentale utilizzarla per spostare le posizioni sindacali, altrimenti rischia di diventare uno sfogatoio equivoco, costruito solo per depotenziare il 17.
Nessuna piattaforma è accettabile se non parte dalla richiesta senza se e senza ma dell'abrogazione dell’articolo 64, l’articolo dei tagli, l'articolo che affossa la scuola pubblica.
siamo tanti e possono tranquillamente... pacatamente... avere paura di noi
cominciamo a discutere del che fare in merito all'ambiguità ipocrita dei confederali
come possono chiedere solo l'abolizione dell'articolo 4! e il resto? la 133? che cosa pensano di poter fare?
non leggete in questa proposta la zampa di quel buffone di bonanni e di quel minus habens di angeletti? e pantaleo? guardate che anche lui ha detto che potrebbe rimandare lo sciopero pur di avere un tavolo di confronto
ma ci rendiamo conto?
non dico di non scioperare ma almeno di essere lì con uno stricione che dica
CGIL CILS UIL NON TRATTERETE CON LA GELMINI SULLA NOSTRA TESTA! :bu: :bu: :bu:
manuel- Esperto/a
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sciopero 30 ottobre
Abito in un paese vecchio e conservatore.
Tutto quello che viene fatto, progettato è la difesa di alcuni ceti, di alcuni privilegi di stampo medievale, di alcuni redditi e del solito clientelismo all’italiana.
Sui giovani non è stato investito non è stato programmato nulla e per il futuro il piano di investimento è di difesa del reddito (di chi ce l’ha) o di risparmio (l’ici e compagnia bella). La solita mentalità che a prescindere dal governo di turno ha messo il paese in una stagnazione che dura da 8 anni e che non vede via d’uscita.
I giovani? Sono stati usati come carne da cannone del dopo tangentopoli, tanto per pagare i debiti.
In 12 anni i diritti dei neoassunti sono stati sbriciolati in nome della flessibilità e del rilancio. Rilancio mai arrivato. Ma nel frattempo i lavoratori flessibile erano diventati precari a vita. E l’economia del paese sempre più vecchia, così come lo scenario politico.
Ma noi stiamo stati zitti. Molti pensavano a come pararsi il culo, altri non credevano ad alcuna forma di protesta, altri non sapevano come fare.
Adesso?
Il paese sta pagando il prezzo della corruzione, dell’indifferenza, della stupidità, ma anche della mancanza di idee ed energie che forse una generazione giovane avrebbe trasfuso.
E mentre in Cina ogni famiglia si costruisce il suo business e mentre l’Irlanda rilancia il paese detassando il lavoro, il nostro liberismo toglie l’ici e federalizza le tasse sperando che l’economia riparta.
Il prezzo del disastro chi lo paga?
I giovani, ovvio. A chi serve la scuola, l’istruzione?
Quindi si taglia la spesa della scuola pubblica e ci si para il culo per qualche anno, così da sistemare i figli e chi se ne frega del futuro.
Siamo stati zitti tutti questi anni lasciando che ci togliessero tutti i diritti ad un futuro decente,ora non lasciamo passare anche questo disastro in silenzio.
Se non avete ancora scioperato fatelo ora.
L’unico errore è il silenzio.
Maury
Tutto quello che viene fatto, progettato è la difesa di alcuni ceti, di alcuni privilegi di stampo medievale, di alcuni redditi e del solito clientelismo all’italiana.
Sui giovani non è stato investito non è stato programmato nulla e per il futuro il piano di investimento è di difesa del reddito (di chi ce l’ha) o di risparmio (l’ici e compagnia bella). La solita mentalità che a prescindere dal governo di turno ha messo il paese in una stagnazione che dura da 8 anni e che non vede via d’uscita.
I giovani? Sono stati usati come carne da cannone del dopo tangentopoli, tanto per pagare i debiti.
In 12 anni i diritti dei neoassunti sono stati sbriciolati in nome della flessibilità e del rilancio. Rilancio mai arrivato. Ma nel frattempo i lavoratori flessibile erano diventati precari a vita. E l’economia del paese sempre più vecchia, così come lo scenario politico.
Ma noi stiamo stati zitti. Molti pensavano a come pararsi il culo, altri non credevano ad alcuna forma di protesta, altri non sapevano come fare.
Adesso?
Il paese sta pagando il prezzo della corruzione, dell’indifferenza, della stupidità, ma anche della mancanza di idee ed energie che forse una generazione giovane avrebbe trasfuso.
E mentre in Cina ogni famiglia si costruisce il suo business e mentre l’Irlanda rilancia il paese detassando il lavoro, il nostro liberismo toglie l’ici e federalizza le tasse sperando che l’economia riparta.
Il prezzo del disastro chi lo paga?
I giovani, ovvio. A chi serve la scuola, l’istruzione?
Quindi si taglia la spesa della scuola pubblica e ci si para il culo per qualche anno, così da sistemare i figli e chi se ne frega del futuro.
Siamo stati zitti tutti questi anni lasciando che ci togliessero tutti i diritti ad un futuro decente,ora non lasciamo passare anche questo disastro in silenzio.
Se non avete ancora scioperato fatelo ora.
L’unico errore è il silenzio.
Maury
Maury SV- Novizio/a
- Numero di messaggi : 1
Località : ghigheiga
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Data d'iscrizione : 24.09.08
Re: SCIOPERO Nazionale UNITARIO Giovedì 30 OTTOBRE A ROMA !!!
basta, ragazzi!
Una cosa è, tra due scioperi, sceglierne uno e fare quello o entrambi, motivando le proprie ragioni, un'altra cosa, ed in questo i dirigenti Cobas si stanno dimostrando delle pessime persone, denigrare le proteste degli altri e addirittura invitare a non aderire. Non mi sembra che da parte degli altri sindacati vi sia stato questo stesso tipo di atteggiamento, nei confronti dei Cobas.
Quindi ora basta, polemiche, per favore: chi ha scelto di aderire allo sciopero del 30 ha tutto il diritto di farlo, come chi ha scelto di aderire a quello del 17, e tutti qui dentro dobbiamo rispettare i nostri colleghi, comunque la pensino.
Vi pregherei di non intervenire più in questo topic se l'unico argomento è quello volto alla divisione e alla polemica tra noi lavoratori precari.
Vi pregherei di intervenire, qualora al contrario vogliate aggiungere elementi al dibattito e vogliate costruire una discussione che parta dal rispetto di tutte le posizioni.
Grazie per la vostra attenzione.
Gianluca
Una cosa è, tra due scioperi, sceglierne uno e fare quello o entrambi, motivando le proprie ragioni, un'altra cosa, ed in questo i dirigenti Cobas si stanno dimostrando delle pessime persone, denigrare le proteste degli altri e addirittura invitare a non aderire. Non mi sembra che da parte degli altri sindacati vi sia stato questo stesso tipo di atteggiamento, nei confronti dei Cobas.
Quindi ora basta, polemiche, per favore: chi ha scelto di aderire allo sciopero del 30 ha tutto il diritto di farlo, come chi ha scelto di aderire a quello del 17, e tutti qui dentro dobbiamo rispettare i nostri colleghi, comunque la pensino.
Vi pregherei di non intervenire più in questo topic se l'unico argomento è quello volto alla divisione e alla polemica tra noi lavoratori precari.
Vi pregherei di intervenire, qualora al contrario vogliate aggiungere elementi al dibattito e vogliate costruire una discussione che parta dal rispetto di tutte le posizioni.
Grazie per la vostra attenzione.
Gianluca
Ultima modifica di gialov il Lun Ott 20, 2008 5:39 pm - modificato 1 volta.
Ospite- Ospite
Re: SCIOPERO Nazionale UNITARIO Giovedì 30 OTTOBRE A ROMA !!!
Maury SV ha scritto:Abito in un paese vecchio e conservatore.
Tutto quello che viene fatto, progettato è la difesa di alcuni ceti, di alcuni privilegi di stampo medievale, di alcuni redditi e del solito clientelismo all’italiana.
Sui giovani non è stato investito non è stato programmato nulla e per il futuro il piano di investimento è di difesa del reddito (di chi ce l’ha) o di risparmio (l’ici e compagnia bella). La solita mentalità che a prescindere dal governo di turno ha messo il paese in una stagnazione che dura da 8 anni e che non vede via d’uscita.
I giovani? Sono stati usati come carne da cannone del dopo tangentopoli, tanto per pagare i debiti.
In 12 anni i diritti dei neoassunti sono stati sbriciolati in nome della flessibilità e del rilancio. Rilancio mai arrivato. Ma nel frattempo i lavoratori flessibile erano diventati precari a vita. E l’economia del paese sempre più vecchia, così come lo scenario politico.
Ma noi stiamo stati zitti. Molti pensavano a come pararsi il culo, altri non credevano ad alcuna forma di protesta, altri non sapevano come fare.
Adesso?
Il paese sta pagando il prezzo della corruzione, dell’indifferenza, della stupidità, ma anche della mancanza di idee ed energie che forse una generazione giovane avrebbe trasfuso.
E mentre in Cina ogni famiglia si costruisce il suo business e mentre l’Irlanda rilancia il paese detassando il lavoro, il nostro liberismo toglie l’ici e federalizza le tasse sperando che l’economia riparta.
Il prezzo del disastro chi lo paga?
I giovani, ovvio. A chi serve la scuola, l’istruzione?
Quindi si taglia la spesa della scuola pubblica e ci si para il culo per qualche anno, così da sistemare i figli e chi se ne frega del futuro.
Siamo stati zitti tutti questi anni lasciando che ci togliessero tutti i diritti ad un futuro decente,ora non lasciamo passare anche questo disastro in silenzio.
Se non avete ancora scioperato fatelo ora.
L’unico errore è il silenzio.
Maury
Condivido pienamente!!!!!
subprecario MARCOS- Esperto/a
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Re: SCIOPERO Nazionale UNITARIO Giovedì 30 OTTOBRE A ROMA !!!
mi piace l'idea di Manuel di partecipare allo sciopero del 30 con uno striscione polemico in difesa dei diritti dei precari! e mi piace l'idea (che ho letto in un'altra discussione) di guadagnarsi anche "a gomitate" lo spazio per un intervento dal palco!
certo, dovremmo essere in tanti...
e organizzati.
certo, dovremmo essere in tanti...
e organizzati.
tina coppola- Esperto/a
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Re: SCIOPERO Nazionale UNITARIO Giovedì 30 OTTOBRE A ROMA !!!
tina coppola ha scritto:mi piace l'idea di Manuel di partecipare allo sciopero del 30 con uno striscione polemico in difesa dei diritti dei precari! e mi piace l'idea (che ho letto in un'altra discussione) di guadagnarsi anche "a gomitate" lo spazio per un intervento dal palco!
certo, dovremmo essere in tanti...
e organizzati.
Già, lo spirito deve essere questo: propositivo e non distruttivo. Approvo.
Ospite- Ospite
intervento sul palco sul pericolo di essere merce di scambio come precari
gialov ha scritto:tina coppola ha scritto:mi piace l'idea di Manuel di partecipare allo sciopero del 30 con uno striscione polemico in difesa dei diritti dei precari! e mi piace l'idea (che ho letto in un'altra discussione) di guadagnarsi anche "a gomitate" lo spazio per un intervento dal palco!
certo, dovremmo essere in tanti...
e organizzati.
Già, lo spirito deve essere questo: propositivo e non distruttivo. Approvo.
intervento sul palco sul pericolo di essere merce di scambio come precari! idem con striscioni!
ne ho parlato con framncesco!
vedete voi romani cosa riuscite a fare!
manuel- Esperto/a
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Re: SCIOPERO Nazionale UNITARIO Giovedì 30 OTTOBRE A ROMA !!!
e allora diamoci da fare! visto che la mia mobilità è (anche quella )precaria...datemi lavoro da fare a casa (consegne!?) e, come diligente alunna, eseguirò.
deb
deb
DeboraMiano- Esperto/a
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SCIOPERIAMO IL 30 - Si vuole fare cassa
Si sta sfasciando senza costrutto Scuola, Università e Ricerca con conseguenze inimmaginabili sul destino di questo paese. Questo governo, anziché riformare e migliorare, taglia per fare cassa; deve trovare anche denari per i mancati introiti dell' ICI.
Le vere vittime: il paese, i genitori gli studenti
Le vittime designate dei tagli sono innanzitutto le famiglie e gli alunni che avranno ambienti dapprendimento impossibili. I fatti: bambini di 2 - 3 - 4 - 5 anni nella stessa sezione di scuola dellinfanzia; classi con anche più di 30 alunni (si sdoppia al 33 esimo); discipline smembrate, senza criterio, per raggiungere le 18 ore d'insegnamento alle superiori. Si è giustamente focalizzata lattenzione sul maestro unico e sulla scomparsa del tempo pieno (alla faccia peraltro del sostegno alle famiglie), non si è invece ragionato sulla disarticolazione della scuola superiore, che viene semplicemente banalizzata. Negli istituti tecnici e professionali si taglia a caso senza nessun progetto sul loro ruolo: bisogna fare cassa e tanto basta.
Condizioni di lavoro impossibili e 30/32 alunni per classe
In questo contesto la professionalità di chi opera nella scuola viene non solo messa in discussione, ma totalmente mortificata. Provate voi a fare gli insegnanti in questo modo e troverete la differenza tra lavorare e fare della demagogia.
Costituzione smarrita e sminuita
Nel Decreto Gelmini l'ora di Costituzione, sbandierata e scritta nella bozza d'agosto (utile per la propaganda?), non c'è. E' rimasto un generico invito a studiare la Costituzione ed anche gli statuti regionali. La Costituzione ridotta al rango di un qualsiasi statuto regionale! Triste poi che l'ordine del giorno presentato in Parlamento per diffondere una copia della Costituzione a tutti gli studenti abbia visto l'abbandono dell'aula da parte della Lega Nord.
Ingerenza nelle competenze degli enti locali
Normare, con decretazioni d'urgenza, cose tuttaltro che urgenti e, per giunta, di competenza delle Regioni, imponendo tempi impraticabili sotto la minaccia dellimmediata nomina di commissari ad acta per svolgere i poteri sostitutivi, è un intollerabile atto di ingerenza e un vero e proprio strappo istituzionale.
La buona educazione: fate come vi dico, non come faccio
Il ministro Gelmini, assieme ai suoi colleghi, vuole il grembiulino, ma non sa che in molte scuole è in uso da sempre; ritiene che il Sessantotto sia la causa di base della mancanza di rispetto delle nuove generazioni. Linguaggio simile a quello dei codini della restaurazione del 1814, ma almeno loro ci tenevano alla forma. Il Ministro, però, offende gli insegnanti meridionali accusandoli, ingiustamente, di essere ignoranti; Bossi fa gestacci alla bandiera italiana; Brunetta sostiene che gli insegnanti, per quello che fanno, prendono pure troppo; Sacconi dichiara che la scuola è un luogo di sessantottini che - pur di non lavorare - hanno trovato rifugio nel lavoro di insegnante. Chiediamo all'Onorevole Ministro dell'Istruzione di praticare, la buona educazione e di esigerla anche dai suoi colleghi (anch'essi sessantottini e/o maleducati nonostante che a scuola abbiano avuto il maestro unico?).
Scioperiamo il 30 ottobre
L'esecutivo nazionale di Proteo fare Sapere invita tutti i colleghi dirigenti scolastici, docenti ed ATA a partecipare allo sciopero indetto insieme, fatto storico che dimostra il livello di pericolosità della situazione, da Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda.
Esecutivo Nazionale di Proteo Fare Sapere
Le vere vittime: il paese, i genitori gli studenti
Le vittime designate dei tagli sono innanzitutto le famiglie e gli alunni che avranno ambienti dapprendimento impossibili. I fatti: bambini di 2 - 3 - 4 - 5 anni nella stessa sezione di scuola dellinfanzia; classi con anche più di 30 alunni (si sdoppia al 33 esimo); discipline smembrate, senza criterio, per raggiungere le 18 ore d'insegnamento alle superiori. Si è giustamente focalizzata lattenzione sul maestro unico e sulla scomparsa del tempo pieno (alla faccia peraltro del sostegno alle famiglie), non si è invece ragionato sulla disarticolazione della scuola superiore, che viene semplicemente banalizzata. Negli istituti tecnici e professionali si taglia a caso senza nessun progetto sul loro ruolo: bisogna fare cassa e tanto basta.
Condizioni di lavoro impossibili e 30/32 alunni per classe
In questo contesto la professionalità di chi opera nella scuola viene non solo messa in discussione, ma totalmente mortificata. Provate voi a fare gli insegnanti in questo modo e troverete la differenza tra lavorare e fare della demagogia.
Costituzione smarrita e sminuita
Nel Decreto Gelmini l'ora di Costituzione, sbandierata e scritta nella bozza d'agosto (utile per la propaganda?), non c'è. E' rimasto un generico invito a studiare la Costituzione ed anche gli statuti regionali. La Costituzione ridotta al rango di un qualsiasi statuto regionale! Triste poi che l'ordine del giorno presentato in Parlamento per diffondere una copia della Costituzione a tutti gli studenti abbia visto l'abbandono dell'aula da parte della Lega Nord.
Ingerenza nelle competenze degli enti locali
Normare, con decretazioni d'urgenza, cose tuttaltro che urgenti e, per giunta, di competenza delle Regioni, imponendo tempi impraticabili sotto la minaccia dellimmediata nomina di commissari ad acta per svolgere i poteri sostitutivi, è un intollerabile atto di ingerenza e un vero e proprio strappo istituzionale.
La buona educazione: fate come vi dico, non come faccio
Il ministro Gelmini, assieme ai suoi colleghi, vuole il grembiulino, ma non sa che in molte scuole è in uso da sempre; ritiene che il Sessantotto sia la causa di base della mancanza di rispetto delle nuove generazioni. Linguaggio simile a quello dei codini della restaurazione del 1814, ma almeno loro ci tenevano alla forma. Il Ministro, però, offende gli insegnanti meridionali accusandoli, ingiustamente, di essere ignoranti; Bossi fa gestacci alla bandiera italiana; Brunetta sostiene che gli insegnanti, per quello che fanno, prendono pure troppo; Sacconi dichiara che la scuola è un luogo di sessantottini che - pur di non lavorare - hanno trovato rifugio nel lavoro di insegnante. Chiediamo all'Onorevole Ministro dell'Istruzione di praticare, la buona educazione e di esigerla anche dai suoi colleghi (anch'essi sessantottini e/o maleducati nonostante che a scuola abbiano avuto il maestro unico?).
Scioperiamo il 30 ottobre
L'esecutivo nazionale di Proteo fare Sapere invita tutti i colleghi dirigenti scolastici, docenti ed ATA a partecipare allo sciopero indetto insieme, fatto storico che dimostra il livello di pericolosità della situazione, da Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda.
Esecutivo Nazionale di Proteo Fare Sapere
VINCENZO1960- Novizio/a
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VITTIME ANCHE I DOCENTI O NO?
VINCENZO1960 ha scritto:Si sta sfasciando senza costrutto Scuola, Università e Ricerca con conseguenze inimmaginabili sul destino di questo paese. Questo governo, anziché riformare e migliorare, taglia per fare cassa; deve trovare anche denari per i mancati introiti dell' ICI.
Le vere vittime: il paese, i genitori gli studenti
i docenti vittime no? az! io ceredevo di avere dei problemi con questa "riforma!" stai a vedere che mi sono sbagliato
anche la tv e giornali dei precari non parlano mai! e anche prote fare sapere non sa forse che esistono e portano avanti la carretta della scuola da decenni e decenni sti schifosi precari... ma ce li vogliamo ricordare!!!!!!!!!!!!!!!!
manuel- Esperto/a
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