CAMPANIA Resoconto iniziative 2009
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[Rassegna] Campania: Lettera aperta della UIL ai precari
LETTERA APERTA
Carissimi docenti e personale ATA delle scuole di ogni ordine e grado di Napoli e provincia,
viviamo ancora una volta una situazione di grande disagio che ci getta nello sconcerto più profondo perché la riduzione di organico prevista dalla legge 133/08 sarà certamente molto pesante. A questo va aggiunto che, in Campania, la situazione è ancora più grave perché fa da sfondo una crisi occupazionale che è ben nota a tutti con i lavoratori della FIAT, dell’ADITECH e di tante piccole e medie imprese napoletane che vedono ormai i loro posti svanire nel nulla. In base alle proiezioni dello studio Uil il numero di chi non conseguirà alcuna nomina sarà molto elevato, cosa che d’altra parte già è avvenuta quest’anno, ma che sarà ancora più drastica. Nella scuola la percentuale di precari che rischia di perdere il posto di lavoro è notevole. Ma rispetto alle modalità con le quali saranno strutturati i tagli, la Direzione Scolastica regionale non può procedere a tavolino, in quanto
va fatta una fotografia precisa dell’esistente e va garantito il buon funzionamento delle scuole: questi sono due elementi essenziali. E l’esistente a Napoli e provincia è ben noto a tutti: disagio, emarginazione, deprivazione culturale e sociale e tanto altro. Certamente non è così in tutti i luoghi, altrimenti non faremo altro che commiserarci sui mali che ci affliggono da tempo. Esistono anche le eccellenze, tante scuole che hanno un numero di allievi che mostrano particolari talenti e delle intelligenze particolari. Ma anche quello è un problema, perché la differenziazione dei percorsi formativi in base alle caratteristiche individuali degli alunni, necessita di spazi, tempi e risorse adeguati. Come si può parlare di qualità dell’offerta formativa, di personalizzazione dei percorsi per diventare competitivi nei vari settori se non si riesce a dotare le scuole di risorse adeguate ? Bisogna perciò passare dai numeri alle persone per risolvere concretamente i loro problemi.
Per avere un quadro preciso del decremento degli organici, mancano ancora due atti normativi: il decreto interministeriale sugli organici e la direttiva sugli aspetti organizzativi e didattici prevista dalla circolare. In assenza di questo quadro chiaro, crescono naturalmente le nostre preoccupazioni in relazione agli effetti di questo decreto. Preoccupazioni e tensioni fondate e legittime che, nelle scuole si avvertono fortemente. Come UIL Scuola stiamo rivendicando a livello nazionale che “alle scuole una volta attribuito l’organico va data autonomia nell’organizzazione delle quote orario”. Ciò che serve è una scuola che articola il proprio organico e gestisce il tempo scuola. Forte è inoltre la battaglia di mantenere al lavoro i tanti precari che rischiano di non avere più un incarico, attraverso la richiesta di finalizzare tutte le risorse (fondi per la disoccupazione speciale, risorse per le supplenze, fondi per estendere gli ammortizzatori sociali a quanti non hanno disoccupazione speciale) per confermare i contratti per docenti e ATA che hanno per il corrente anno scolastico un contratto annuale.
Il nostro impegno è la tutela del lavoro che è una delle questioni prioritarie e tutte le energie e tutte le risorse devono avere questa finalità. In tal senso occorre attivare un tavolo interistituzionale sui precari a livello regionale, mobilitando tutte le forze politiche, perché la situazione è davvero drammatica, e utilizzare i fondi che hanno in bilancio le Regioni, intervenendo – anche con accordi diretti tra Regione e singole scuole – per consentire al personale di restare in servizio.
Gli allarmismi inutili del Direttore Scolastico regionale a cui non seguono fatti e azioni concrete volte alla risoluzione di problemi non servono a niente. In un territorio così difficile e complesso, qual è quello napoletano, non si può operare una così forte riduzione degli organici docenti e ATA. Sarebbe opportuno che il Direttore si facesse tramite presso il Ministero delle richieste delle scuole: i genitori hanno bocciato nella primaria il modello a 24 ore ed hanno optato in larga maggioranza per il tempo pieno… ma queste richieste non saranno sicuramente accolte, anche in presenza di strutture idonee. Perché non garantire ai bambini e alle bambine di Napoli e provincia di fruire di pari opportunità di formazione, rispetto a quelli del Nord? Perché limitare il tempo scuola quando le richieste delle famiglie sono a favore di un tempo lungo? È il caso di Pomigliano d’Arco, cittadina già afflitta da tanti problemi legati all’attuale situazione occupazionale, che non vedrà accolta la richiesta di funzionamento di più classi a tempo pieno che consentirebbero di offrire, in un momento così difficile, un diritto sancito dalla Costituzione: il diritto allo studio. E non solo Pomigliano, ma anche tante scuole dei comuni napoletani e dei quartieri dell’hinterland napoletano, afflitti già da numerosi problemi e dove numerose sono le situazioni di disagio e di emarginazione, hanno chiesto il tempo pieno proprio perché rappresentano il baluardo della legalità e testimoniano la vicinanza dello Stato al cittadino. E poi parliamo di osservatorio regionale sul bullismo… ma di che parliamo? Se all’osservazione non seguono fatti concreti e investimenti di risorse, è inutile osservare perché sono chiacchiere e le chiacchiere non servono, in quanto servono risorse da investire: risorse finanziarie e risorse umane. E che cosa dire dei pochi investimenti erogati alle scuole a rischio e a forte processo immigratorio? È possibile che in un territorio, qual è quello di San Giuseppe Vesuviano, che registra un’alta percentuale di immigrati, una scuola, dove vi sono ben 40 alunni cinesi, sia stata esclusa dai finanziamenti perché le risorse erano troppo esigue? Bisogna passare ai fatti e il Direttore sia concreto nelle sue azioni a sostegno della scuola napoletana. La nostra proposta, conclude Luigi Panacea, che ci vedrà impegnati il prossimo 26 marzo in una grande manifestazione a sostegno dei precari è quella di adottare modelli di sostegno all'occupazione che comporta anche accordi diretti tra Regione e singole scuole per consentire la salvaguardia del personale ma soprattutto la piena fruizione del diritto allo studio.
Vi aspettiamo in tanti perché è una battaglia che si vince insieme, dirigenti, docenti, personale ATA a tempo indeterminato e non …
Grazie
Luigi Panacea
Carissimi docenti e personale ATA delle scuole di ogni ordine e grado di Napoli e provincia,
viviamo ancora una volta una situazione di grande disagio che ci getta nello sconcerto più profondo perché la riduzione di organico prevista dalla legge 133/08 sarà certamente molto pesante. A questo va aggiunto che, in Campania, la situazione è ancora più grave perché fa da sfondo una crisi occupazionale che è ben nota a tutti con i lavoratori della FIAT, dell’ADITECH e di tante piccole e medie imprese napoletane che vedono ormai i loro posti svanire nel nulla. In base alle proiezioni dello studio Uil il numero di chi non conseguirà alcuna nomina sarà molto elevato, cosa che d’altra parte già è avvenuta quest’anno, ma che sarà ancora più drastica. Nella scuola la percentuale di precari che rischia di perdere il posto di lavoro è notevole. Ma rispetto alle modalità con le quali saranno strutturati i tagli, la Direzione Scolastica regionale non può procedere a tavolino, in quanto
va fatta una fotografia precisa dell’esistente e va garantito il buon funzionamento delle scuole: questi sono due elementi essenziali. E l’esistente a Napoli e provincia è ben noto a tutti: disagio, emarginazione, deprivazione culturale e sociale e tanto altro. Certamente non è così in tutti i luoghi, altrimenti non faremo altro che commiserarci sui mali che ci affliggono da tempo. Esistono anche le eccellenze, tante scuole che hanno un numero di allievi che mostrano particolari talenti e delle intelligenze particolari. Ma anche quello è un problema, perché la differenziazione dei percorsi formativi in base alle caratteristiche individuali degli alunni, necessita di spazi, tempi e risorse adeguati. Come si può parlare di qualità dell’offerta formativa, di personalizzazione dei percorsi per diventare competitivi nei vari settori se non si riesce a dotare le scuole di risorse adeguate ? Bisogna perciò passare dai numeri alle persone per risolvere concretamente i loro problemi.
Per avere un quadro preciso del decremento degli organici, mancano ancora due atti normativi: il decreto interministeriale sugli organici e la direttiva sugli aspetti organizzativi e didattici prevista dalla circolare. In assenza di questo quadro chiaro, crescono naturalmente le nostre preoccupazioni in relazione agli effetti di questo decreto. Preoccupazioni e tensioni fondate e legittime che, nelle scuole si avvertono fortemente. Come UIL Scuola stiamo rivendicando a livello nazionale che “alle scuole una volta attribuito l’organico va data autonomia nell’organizzazione delle quote orario”. Ciò che serve è una scuola che articola il proprio organico e gestisce il tempo scuola. Forte è inoltre la battaglia di mantenere al lavoro i tanti precari che rischiano di non avere più un incarico, attraverso la richiesta di finalizzare tutte le risorse (fondi per la disoccupazione speciale, risorse per le supplenze, fondi per estendere gli ammortizzatori sociali a quanti non hanno disoccupazione speciale) per confermare i contratti per docenti e ATA che hanno per il corrente anno scolastico un contratto annuale.
Il nostro impegno è la tutela del lavoro che è una delle questioni prioritarie e tutte le energie e tutte le risorse devono avere questa finalità. In tal senso occorre attivare un tavolo interistituzionale sui precari a livello regionale, mobilitando tutte le forze politiche, perché la situazione è davvero drammatica, e utilizzare i fondi che hanno in bilancio le Regioni, intervenendo – anche con accordi diretti tra Regione e singole scuole – per consentire al personale di restare in servizio.
Gli allarmismi inutili del Direttore Scolastico regionale a cui non seguono fatti e azioni concrete volte alla risoluzione di problemi non servono a niente. In un territorio così difficile e complesso, qual è quello napoletano, non si può operare una così forte riduzione degli organici docenti e ATA. Sarebbe opportuno che il Direttore si facesse tramite presso il Ministero delle richieste delle scuole: i genitori hanno bocciato nella primaria il modello a 24 ore ed hanno optato in larga maggioranza per il tempo pieno… ma queste richieste non saranno sicuramente accolte, anche in presenza di strutture idonee. Perché non garantire ai bambini e alle bambine di Napoli e provincia di fruire di pari opportunità di formazione, rispetto a quelli del Nord? Perché limitare il tempo scuola quando le richieste delle famiglie sono a favore di un tempo lungo? È il caso di Pomigliano d’Arco, cittadina già afflitta da tanti problemi legati all’attuale situazione occupazionale, che non vedrà accolta la richiesta di funzionamento di più classi a tempo pieno che consentirebbero di offrire, in un momento così difficile, un diritto sancito dalla Costituzione: il diritto allo studio. E non solo Pomigliano, ma anche tante scuole dei comuni napoletani e dei quartieri dell’hinterland napoletano, afflitti già da numerosi problemi e dove numerose sono le situazioni di disagio e di emarginazione, hanno chiesto il tempo pieno proprio perché rappresentano il baluardo della legalità e testimoniano la vicinanza dello Stato al cittadino. E poi parliamo di osservatorio regionale sul bullismo… ma di che parliamo? Se all’osservazione non seguono fatti concreti e investimenti di risorse, è inutile osservare perché sono chiacchiere e le chiacchiere non servono, in quanto servono risorse da investire: risorse finanziarie e risorse umane. E che cosa dire dei pochi investimenti erogati alle scuole a rischio e a forte processo immigratorio? È possibile che in un territorio, qual è quello di San Giuseppe Vesuviano, che registra un’alta percentuale di immigrati, una scuola, dove vi sono ben 40 alunni cinesi, sia stata esclusa dai finanziamenti perché le risorse erano troppo esigue? Bisogna passare ai fatti e il Direttore sia concreto nelle sue azioni a sostegno della scuola napoletana. La nostra proposta, conclude Luigi Panacea, che ci vedrà impegnati il prossimo 26 marzo in una grande manifestazione a sostegno dei precari è quella di adottare modelli di sostegno all'occupazione che comporta anche accordi diretti tra Regione e singole scuole per consentire la salvaguardia del personale ma soprattutto la piena fruizione del diritto allo studio.
Vi aspettiamo in tanti perché è una battaglia che si vince insieme, dirigenti, docenti, personale ATA a tempo indeterminato e non …
Grazie
Luigi Panacea
Vincenzo- Coordinatore
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Re: CAMPANIA Resoconto iniziative 2009
però che faccia tosta che hanno a fare sti comunicati!!!!!!!!!!!!!!
secondo me domani ce ne saranno delle belle
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antonella vaccaro- Amministratore
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Re: CAMPANIA Resoconto iniziative 2009
manimani ha scritto:però che faccia tosta che hanno a fare sti comunicati!!!!!!!!!!!!!!
secondo me domani ce ne saranno delle belle
Hanno la faccia tosta perchè adesso devono mostrare ai lavoratori precari che loro si sono impegnati ma che il governo non ha voluto sentire ragioni e bla bla bala... c'è la crisi....il debito pubblico, lo spreco del denaro pubblico ecc, ecc....
A Napoli diciamo "so cart cunusciut" ( sono conosciute)....
Vincenzo- Coordinatore
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Resoconto sit in precari usp di Benevento
Alle 15:00 ha avuto luogo presso l’U.S.P. di Benevento il sit-in di protesta dei Precari della scuola Sannita contro i tagli incondizionati che il Governo sta attuando nei confronti dell’Istruzione Pubblica che si ridurrà ad un fruitore di servizi di pessima qualità , contro il licenziamento dei precari della scuola che dopo 15/20 anni di servizio per lo Stato non avranno altre prospettive se non l’emigrazione, contro il DDL Aprea in discussione in Parlamento che trasformerà le scuole in Fondazioni gestite da Consigli di Amministrazioni e da aziende private. Alle 15:30 il Provveditore Pedicini ha incontrato i precari ed ascoltato le richieste presentategli dalla delegata Daniela Basile. Purtroppo l’ istanza avanzatagli concernente l’assegnazione degli spezzoni inferiori alle 6 ore non può essere attuata perche purtroppo obbligato ad attenersi ai decreti ministeriali. Si impegnerà a comunicare tempestivamente quante cattedre con relative discipline non saranno assegnate il prossimo anno scolastico al personale precario e a diffondere ad enti e istituzioni scolastiche la circolare inerente il rispetto della legge ex 626 riguardante la sicurezza dei luoghi di lavoro . A sostegno della causa dei lavoratori a tempo determinato della scuola hanno risposto all’appello Raffaele Salomone Megna e Colomba Donnarumma della Gilda degli Insegnanti, Piero Mancini dell’ Rdb , Vincenzo Del Veneri della Cgil, Pasquale Basile, Giuseppe Addabbo e Mario Cusano di Rfondazione Comunista. Assenti gli esponenti del Pdl che erano stati invitati per un confronto pacifico e chiarificatore. I sindacati hanno ribadito la necessità di mobilitarsi tutti per il bene della categoria , di continuare ad agire in maniera compatta per il perseguimento degli obiettivi principali il ritiro della legge 133 della finanziaria Tremonti e l’assunzione del personale precario su tutti i posti vacanti. Pasquale Basile ha sottolineato l’urgenza della mobilitazione come forma di dissenso ad una legge e ad un Governo che senza remore mette al lastrico lavoratori,ed intere famiglie, che da anni prestano servizio per lo Stato e l’esigenza di agire in prima persona senza più delegare nessuno. Ha inoltre precisato , vista la grave crisi che sta colpendo le classi più deboli della società, che è giunto il momento di creare una cassa di resistenza, una raccolta di fondi , che permetta di sostenere economicamente chi si troverà in difficoltà. Quest’ultimo invito è stato accolto con entusiasmo da tutti i presenti i quali nonostante la precarietà lavorativa si sono mostrati ben disposti a cedere una piccola somma di denaro per l’istituzione di un deposito comune. Quest’ultima prospettiva è stata in seguito sottoposta al Sindaco Fausto Pepe che ha incontrato una delegazione di Precari a Palazzo Mosti. Il Primo Cittadino è molto preoccupato per la sorte dei 400 precari che a settembre si ritroveranno senza lavoro e si è detto ben disposto ad accogliere le richieste che il Comitato Precari scuola Sannita gli ha avanzato. Come prima cosa si impegnerà a far si che la legge ex 626 sulla sicurezza venga rispettata e successivamente si renderà disponibile a investire nella scuola e a migliorarne la qualità finanziando dei progetti integrativi che verranno affidati al personale perdente cattedra. A questo si aggiunge un comunicato dell’assessore regionale di Rifondazione Comunista Corrado Gabriele che è disposto ad incontrare nuovamente i rappresentanti del Comitato per sviluppare e mettere a punto dei nuovi percorsi formativi. Daniela Basile, Maria Lina Scarinzi, Silvana Catalano, Claudia Marsiglia, Patrizia Lepore sono soddisfatte del riscontro ottenuto, ringraziano caldamente le centinaia di precari che aiutano e sostengono il Comitato, i precari Scuola nazionale tutte le Istituzioni, i sindacati i rappresentanti politici che appoggiano le loro iniziative. I precari della scuola continueranno nella loro battaglia pacifica non demorderanno e dimostreranno a questo Governo sordo e cieco che un’istruzione di qualità è un investimento sicuro che darà frutti a lungo termine .
Daniela Basile.
Daniela Basile.
Vincenzo- Coordinatore
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Re: CAMPANIA Resoconto iniziative 2009
IL SAPERE CAMBIA
Intervengono:
Claudio Fava
Docenti, studenti, sindacalisti
Collegamenti video con: L'Aquila, Roma, Novara e Modena
Diretta web tv su www.sinistraeliberta.it
mercoledì 29 aprile 2009
Ora:
16.30 - 19.30
Luogo:
Hotel Ramada - Napoli
Indirizzo:
Via Galileo Ferraris 40
https://www.facebook.com/event.php?eid=92176663412
_________________
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Claudio Fava
Docenti, studenti, sindacalisti
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Giuseppe.- Esperto/a
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Ordine scuola : ancora da inserire
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Re: CAMPANIA Resoconto iniziative 2009
COMUNICATO STAMPA 25/05/2009
Come preannunciato dai COBAS, dopo la scuola elementare, la mannaia colpisce le cattedre/organici delle Scuole superiori ed a seguire colpirà le Scuole medie.
Molti docenti pensavano che le Superiori si sarebbero "salvate" per quest'anno in virtù dello spostamento della "riforma" al 2010-2011.
Oltre al taglio delle ore di lezione (- 20% negli istituti professionali) anche la riconduzione delle cattedre a 18 ore sta determinando un vero e proprio massacro di posti.
Il software predisposto dal Ministero non ha accettato la formazione delle cattedre con meno di 18 ore. Il Miur, con la nota del 21 maggio 2009, chiarisce che ove le cattedre non siano matematicamente riconducibili alle 18 ore dovranno essere formate anche con 19 ore ed oltre e tutto ciò –incredibile, ma vero- al fine di “salvaguardare il personale soprannumerario o nei casi di esubero provinciale” (!!!).
Ancora una volta il Miur, attraverso circolari, annulla la normativa vigente e procede senza nessuna base giuridica visto che il nostro contratto prevede che gli obblighi di lavoro dei docenti delle secondarie, per attività di insegnamento, siano di 18 ore settimanali.
Non esiste alcuna norma che consente di assegnare cattedre oltre 18 ore se non a settembre, come ore eccedenti, solo dopo avere assegnato gli spezzoni residui ai docenti precari in servizio nella scuola e aventi diritto al completamento orario, solo alla fine -se disponibili- vengono assegnati alle/agli insegnanti di ruolo (disponibilità che noi COBAS abbiamo sempre combattuto perchè ruba ore/posti alle/ai precarie/i).
Gli effetti dei tagli si stanno materializzando in tutte le Scuole: mentre i docenti di ruolo risultano perdenti posto, la prospettiva di lavoro per i docenti precari si allontana sempre più.
NON COLLABORIAMO, RIFIUTIAMO LE CATTEDRE SUPERIORI ALLE 18 ORE
FERMIAMO LA DEQUALIFICAZIONE DELLA SCUOLA PUBBLICA STATALE
DIFENDIAMO IL DIRITTO ALLO STUDIO E I POSTI DI LAVORO
MERCOLEDI’ 27 maggio alle ORE 15
Presidio con occupazione (simbolica) dell'USP di Salerno
Lanciata dai precari di Milano quest'iniziativa si svolgerà contemporaneamente in molte altre province della penisola.
Comitato Insegnanti Precari Salerno
Cobas Scuola Salerno
Info: 349 2344625 - 328 8449831
http://precarisalerno.forumup.it/
Come preannunciato dai COBAS, dopo la scuola elementare, la mannaia colpisce le cattedre/organici delle Scuole superiori ed a seguire colpirà le Scuole medie.
Molti docenti pensavano che le Superiori si sarebbero "salvate" per quest'anno in virtù dello spostamento della "riforma" al 2010-2011.
Oltre al taglio delle ore di lezione (- 20% negli istituti professionali) anche la riconduzione delle cattedre a 18 ore sta determinando un vero e proprio massacro di posti.
Il software predisposto dal Ministero non ha accettato la formazione delle cattedre con meno di 18 ore. Il Miur, con la nota del 21 maggio 2009, chiarisce che ove le cattedre non siano matematicamente riconducibili alle 18 ore dovranno essere formate anche con 19 ore ed oltre e tutto ciò –incredibile, ma vero- al fine di “salvaguardare il personale soprannumerario o nei casi di esubero provinciale” (!!!).
Ancora una volta il Miur, attraverso circolari, annulla la normativa vigente e procede senza nessuna base giuridica visto che il nostro contratto prevede che gli obblighi di lavoro dei docenti delle secondarie, per attività di insegnamento, siano di 18 ore settimanali.
Non esiste alcuna norma che consente di assegnare cattedre oltre 18 ore se non a settembre, come ore eccedenti, solo dopo avere assegnato gli spezzoni residui ai docenti precari in servizio nella scuola e aventi diritto al completamento orario, solo alla fine -se disponibili- vengono assegnati alle/agli insegnanti di ruolo (disponibilità che noi COBAS abbiamo sempre combattuto perchè ruba ore/posti alle/ai precarie/i).
Gli effetti dei tagli si stanno materializzando in tutte le Scuole: mentre i docenti di ruolo risultano perdenti posto, la prospettiva di lavoro per i docenti precari si allontana sempre più.
NON COLLABORIAMO, RIFIUTIAMO LE CATTEDRE SUPERIORI ALLE 18 ORE
FERMIAMO LA DEQUALIFICAZIONE DELLA SCUOLA PUBBLICA STATALE
DIFENDIAMO IL DIRITTO ALLO STUDIO E I POSTI DI LAVORO
MERCOLEDI’ 27 maggio alle ORE 15
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Lanciata dai precari di Milano quest'iniziativa si svolgerà contemporaneamente in molte altre province della penisola.
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Giuseppe.- Esperto/a
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Re: CAMPANIA Resoconto iniziative 2009
Vincenzo,già c'erano!
Emma Giannì- Amministratore
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