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Venezia: report assemblea provinciale 1 settembre

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Messaggio Da Stefano Micheletti Mar Set 02, 2008 5:29 pm

VENEZIA: REPORT DELL’ASSEMBLEA PROVINCIALE DEI PRECARI DELLA SCUOLA

Si è tenuta ieri a Mestre, presso il centro civico di Via Sernaglia, l’assemblea provinciale dei precari della scuola.
Positiva la partecipazione numerica (una settantina di persone) e proficuo il dibattito per elaborare una strategia di mobilitazione per bloccare i pesanti tagli alla scuola previsti dalla manovra economica del governo.

Tra l’altro il trio Tremonti/Gelmini/Brunetta sta proseguendo come un carroarmato, anche smentendo quanto dichiarato qualche ora prima, nell’attuare il progetto di smantellamento della scuola pubblica. A sorpresa, sulla Gazzetta Ufficiale del 1 settembre è stato pubblicato il Decreto Legge n. 137, quello sul ripristino del voto di condotta ed altro, con anche, all’art. 4, il ritorno al maestro unico e un previsto premio per i docenti che si presteranno al cottimo, accettando ore in più dell’orario d’obbligo.

Presenti all’assemblea colleghi di Padova (domani alle 16.00 assemblea provinciale al Ruzza), una collega della provincia di Udine (anche in Friuli si sta costituendo una Rete Organizzata di precari della scuola) e di Treviso.

Presenti rappresentanti della FLC-CGIL, della Gilda e dei Cobas; questi ultimi hanno distribuito l’appello ai collegi docenti di inizio d’anno per la non accettazione dello straordinario fino alle 24 ore.

E’ stato deciso di propagandare ed attuare il VADEMECUM della non collaborazione.
Segnalata l’importanza di intervenire, con i colleghi di ruolo e non e nei collegi docenti di inizio d’anno, nella campagna STRAORDINARIO NO GRAZIE!, per evitare che gli spezzoni orario inferiori alle sette ore rimasti ai presidi vengano accettati da docenti già in servizio, con la promessa, tra l’altro - nell’ultimo decreto legge - di un maxi premio per il vero e proprio lavoro a cottimo che questo rappresenta.
Chi fa straordinario non solo letteralmente ruba il lavoro ai precari, ma anche si presta, in cambio di 40 danari, a questa operazione di smantellamento della scuola pubblica: chi fa 24 ore (classi, allievi in più) non può fare seriamente il lavoro docente, ma solo accudienza ed intrattenimento e forse questo è l’obiettivo finale del governo.

E’ stato assunto come impegno per tutti, nelle scuole e nelle piazze con banchetti e gazebo, la raccolta di firme contro il maestro unico elaborata dal CESP- Coordinamento Nazionale in difesa del Tempo Pieno e Prolungato.

Si è ribadita l’importanza di trovare momenti di mobilitazione anche esterni, con grande rilevanza mediatica, da attuare nelle prossime settimane.

Si è ribadito l’importanza di coinvolgere tutto il mondo della scuola, docenti, non docenti, studenti, famiglie nella battaglia di difesa della scuola pubblica.
Da segnalare la presenza e l’intervento all’assemblea di colleghe neo-laureate in Scienze della Formazione Primaria, corso di laurea che, a questo punto, di fronte all’introduzione del maestro unico, è destinato a chiudere, che invitavano a coinvolgere anche gli studenti della facoltà padovana; a questo proposito, nell’assemblea padovana di domani sarà proposto ed elaborato un testo da volantinare agli studenti nei prossimi giorni.

E’ stato deciso che la RETE ORGANIZZATA DOCENTI ED ATA PRECARI della provincia di Venezia elabori un appello da mandare alle RAPPRESENTANZE SINDACALI UNITARIE (RSU) di tutte le istituzioni scolastiche della provincia per invitarle ad una grande ASSEMBLEA PUBBLICA, da tenersi MARTEDI’ 30 SETTEMBRE ALLE ORE 17.00 IN AULA MAGNA DEL ITIS PACINOTTI a Mestre.
Una sorta di STATI GENERALI DELLA SCUOLA VENEZIANA, in cui invitare le associazioni dei genitori, gli studenti, la società civile.
Una assemblea che proponga un intero anno scolastico di conflitto sociale per il diritto all’istruzione, per il diritto al lavoro dei precari, minacciati entrambi dalla manovra economica del governo.
Conflittualità che dovrà passare per momenti di sciopero (uno sciopero generale contro la manovra economica del governo è stato indetto dal sindacalismo di base – COBAS- RdB CUB – per il 17 ottobre), ma che si dovrà articolare anche in altri momenti che coinvolgano la società nel suo complesso.

Alcuni esponenti della rete dei precari, sono poi, in serata, intervenuti al dibattito sulla scuola all’interno della FESTA del PD di Marghera, con l’assessore provinciale alla P.I. A. Ferrazzi, l’assessore comunale all’Educazione A. Miraglia, un esponente sindacale e Manuel Cecchinato della Rete Precari.
Scarsa la presenza numerica in un dibattito animato dagli interventi dei precari.
Rivolto ai due assessori e al consigliere comunale del PD che moderava il dibattito, l’invito a promuovere, nei rispettivi consigli provinciali e comunali, il dibattito sulla scuola, con l’approvazione di ordini del giorno contro i tagli all’istruzione previsti dalla manovra economica del governo.

E’ stato proposto di organizzare anche un blog locale, oltre a quello nazionale della Rete Docenti Precari 11 luglio http://retedocentiprecari.blogspot.com.

Sono state effettuate oltre quattro ore di riprese ed interviste video, durante la presenza alle scuole polo nei giorni delle nomine, per produrre un video-documentario sulla condizione dei precari della scuola, da far girare nelle scuole e da mandare alle trasmissioni TV più seguite in ambito locale e nazionale.

Buon lavoro
Stefano Micheletti

Venezia, 2 settembre 2008
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Messaggio Da Stefano Micheletti Mar Set 02, 2008 5:56 pm

dal gazzettino di Venezia del 2 settembre 2008

Una sorta di stati generali del precariato della scuola, e ...


Una sorta di stati generali del precariato della scuola, e non solo. Questa la prossima, cruciale, tappa delle iniziative organizzate dalla Rete dei Precari veneziana, che ieri al centro civico di via Sernaglia ha fatto il punto sulla linea da tenere per dire no alla riforma Gelmini-Tremonti. Nello spazio municipale si sono riunite una cinquantina di persone, una piccola fetta degli insegnanti e del personale Ata delle scuole veneziane, ma tutti animati da un pensiero comune: che la Gelmini-Tremonti sia l'ultimo attacco alla scuola come servizio pubblico. Per questo gli insegnati puntano a far fronte comune, sia all'interno delle scuole, che fuori. "A fine settembre dobbiamo trovarci tutti in assemblea al Pacinotti, e puntare ad unire le forze, estendendo l'invito anche ai genitori degli studenti, alle associazioni dei disabili, ai rappresentanti del mondo sindacale" annuncia Stefano Micheletto dei Cobas. Ma la Rete dei Precari apre le porte anche agli altri settori del mondo del lavoro, annunciando che l'invito a partecipare andrà anche ai rappresentati dei sindacati delle industrie veneziane, e alle realtà parallele di altre regioni (in via Sernaglia sono intervenuti rappresentanti della Rete Precari di Udine). Il no del mondo della scuola va alla reintroduzione del maestro unico nelle scuole elementari (per cui la Rete dei Precari ha avviato una raccolta firme), all'accorpamento delle classi di concorso, alla riduzione delle ore di lezione, alla sostituzione delle supplenze con straordinari dei professori di ruolo e l'aumento del numero di studenti nelle classi, ma soprattutto al taglio, nel prossimo triennio, di 70 mila posti di lavoro fra gli insegnanti (a cui se ne aggiungono 47 mila previsti dal precedente governo) e di 43 mila nel personale Ata. "Oltre alla qualità del servizio è in gioco un principio costituzionale come la pubblicità dell'istruzione" dicono i precari, che stanno pensando di raccogliere fondi per un ricorso alla Corte Costituzionale e uno alla Corte Europea. E promettono azioni quotidiane, come il rifiutarsi di eseguire compiti non previsti dai contratti o il verificare le metrature di sicurezza in classi troppo numerose. Intanto ieri Manuel Cecchinato e Alessandra Michieletto della Rete dei Precari sono intervenuti alla festa del Pd a Zelarino: "Il Pd non ha fatto vera opposizione alla Gelmini-Tremonti rimarca Michieletto di fatto è stata fatta una politica bipartisan".
Giulia Da Lio
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