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La costruzione e il successo dello sciopero degli scrutini nella provincia di Bologna

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La costruzione e il successo dello sciopero degli scrutini nella provincia di Bologna Empty La costruzione e il successo dello sciopero degli scrutini nella provincia di Bologna

Messaggio Da dodocchi Mer Giu 09, 2010 3:47 pm

Quello che segue è il testo di un comunicato che abbiamo inviato oggi alla stampa per sottolineare l'aspetto più interessante ed efficace dello sciopero degli scrutini (quello che senza ombra di dubbio qui è stato alla base del suo successo): il processo di costruzione.

L'occasione per tornare a parlare nelle scuole dei problemi reali, il coinvolgimento indispensabile dei colleghi di ruolo, la possibilità di fare un fronte comune e trasversale che parte dal basso e si fonda sui contenuti, al di là delle condizioni contrattuali e delle appartenenza o simpatie sindacali.

Non so in che maniera verrà considerato dalla stampa, ma sicuramente può essere utile condividerlo con tutti voi, perchè in qualche modo rappresenta la sintesi della nostra esperienza appena conclusa.



***



I dati relativi alle adesioni allo sciopero degli scrutini che ci giungono dalle varie scuole della provincia di Bologna (oltre 500 docenti coinvolti per più di 130 scrutini bloccati) dimostrano che l’iniziativa ha riscosso un notevole interesse su tutto il personale docente.



Lo sciopero degli scrutini, lanciato a Napoli il 31 gennaio scorso durante l’assemblea nazionale di tutti i movimenti precari, e indetto a partire dal mese di aprile dai Cobas, dalla RdB-CUB, dall’USI-AIT Scuola, dall’Unicobas e dall’Orsa, ha trovato nella nostra regione il fondamentale contributo dei colleghi di ruolo (soprattutto grazie all’azione di sensibilizzazione e coinvolgimento svolta dal coordinamento delle scuole superiori) che dimostra, se ce ne fosse ancora bisogno, come i problemi relativi ai tagli di cui la scuola è da troppo tempo –e mai come adesso- oggetto, riguardino tutte le sue componenti.



L’aspetto più significativo dell’iniziativa consiste, a nostro avviso, proprio in questa trasversalità: la costruzione e l’organizzazione di questo sciopero ha rappresentato un’occasione importantissima per tutti i docenti di fare nuovamente e finalmente fronte comune, al di là delle condizioni contrattuali e delle appartenenze o simpatie sindacali; un’occasione per ritrovare uno slancio e un’unità fondamentali per opporsi in modo compatto ed evidente al procedere inesorabile dello smantellamento della scuola pubblica statale italiana; un’occasione importante per dire tutti insieme il nostro no.



Dove è stato possibile discutere dello sciopero in assemblee scolastiche o di Rsu, la quasi totalità degli insegnanti ha deciso di sostenere l’iniziativa; nella maggior parte di queste situazioni, all’interno di ogni singola scuola, i sostenitori si sono costituiti in Comitati di sciopero, con il fine di sfruttare al massimo le potenzialità dell’iniziativa, con il minimo sforzo economico. Essendo sufficiente, infatti, lo sciopero di un solo insegnante per far slittare uno scrutinio (e considerando che in molti casi lo sciopero di un insegnante coinvolge più classi), ogni Comitato ha individuato quali colleghi far scioperare mentre gli altri si sono dichiarati solidali ed hanno versato un piccolo contribuito per condividere la perdita salariale del docente in sciopero.

E così si sono registrati casi come quello del Liceo Sabin dove a fronte di un Comitato di 30 insegnati è stato sufficiente lo sciopero di soli 4 insegnanti per far slittare tutti i 15 scrutini previsti per il 7 e 8 giugno.



È fondamentale tenere presente questo aspetto dello sciopero degli scrutini, sia per poterne interpretare e i dati (la cifra importante, infatti, sarà quella degli scrutini slittati e non quella delle singole adesioni), sia per poterne capire fino in fondo le dinamiche e le potenzialità. Uno sciopero che ripercorre un forma del passato, ma che torna ad unire, dal basso, in modo nuovo.



Lo sciopero degli scrutini di Bologna e dell'Emilia (anche i dati che arrivano da Modena, ad esempio, sono oltremodo positivi) è solo l'inizio. Nei prossimi giorni, fino a martedì 15 giugno, la protesta si sposterà nelle altre regioni italiane.





Coordinamento dei precari della scuola di Bologna

precariscuola.bologna@gmail.com







Infine, un suggerimento per attirare l'interesse della stampa (cosa che per ovvi motivi non emerge nel comunicato).

Da questo punto di vista, probabilmente, a parte l'iniziativa della torre..., è stato fondamentale aver fornito, immediatamente prima dell'inizio dello sciopero, una serie di dati, non troppo specifici ma abbastanza precisi, sul numero e sul nome delle scuole maggiormente coinvolte, sul numero di docenti sostenitori dell'iniziativa, sul numero degli scrutini che si sarebbero bloccati con certezza e quindi sul numero degli studenti che avrebbero visto slittare la loro valutazione. Questo può servire anche a prevenire l'effetto minimizzante e strumentale del lancio dei dati ufficiali di adesione che per la natura stessa dell'iniziativa sarà esiguo. Abbiamo visto, comunque, che molti gruppi si sono già attrezzati in questo senso o lo stanno facendo e noi crediamo sia una cosa molto positiva.



Un saluto e un in bocca al lupo a tutti!



Edoardo

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Messaggio Da Ospite Mer Giu 09, 2010 8:44 pm

Per Olga:
Andrebbe spostato nella sezione apposita.

Per Edoardo:
Bravi, mi sembra un ottimo comunicato!
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