COORDINAMENTO PRECARI SCUOLA
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Messaggio Da antonella vaccaro Dom Dic 05, 2010 8:27 pm

Verbale dell'assemblea dei movimenti attivi per la salvaguardia della Scuola pubblica, convocata e presieduta dal CPS Napoli:



Il giorno 02/12/2010, nei locali del Comitato del quartiere "Materdei", sito in Vico S. Mandato n° 38 (Napoli) , a partire dalle ore 17,00, si è svolta la prima riunione plenaria dei movimenti e delle associazioni cittadine che, consapevoli della imprescindibilità e centralità della scuola per il riscatto della regione e del paese, hanno statuito di profondere il loro concorde impegno nell'organizzazione di azioni e nella costruzione di occasioni devolute allo scopo di recuperare e difendere l'istruzione pubblica, laica, paritetica ed emancipante.



Erano presenti i delegati delle seguenti associazioni e dei seguenti gruppi:



Anpi (Associazione nazionale partigiani italiani)

UdS (Unione degli Studenti)

Sinistra Critica

Insurgencia

Rete "Lotto per..."

Studenti Viola

Giovani Comunisti Italiani

Associazione Napoli Scuola "Zona Franca"

Coordinamento Precari Scuola di Napoli



Era presente anche una docente di ruolo, in rappresentanza di un gruppo che si costituirà a breve



Alle ore 17,15 la Coordinatrice del CPS Napoli, prof. Antonella Vaccaro, ha dichiarato aperta la seduta. Ha chiesto ed ottenuto la parola la prof. Arianna Ussi, del CPS Napoli, che ha operato una ricognizione delle azioni di lotta condotte nelle ultime settimane per scongiurare l’approvazione del DDL Gelmini e della cosiddetta “Legge di stabilità”.

Tali draconiani provvedimenti hanno indotto università e scuole a formare un compatto blocco di resistenza capace di condizionare le scelte ottuse dell’attuale governo in carica, delegittimato e defunzionalizzato ma tuttavia deciso a varare una riforma che invece richiederebbe preventivo confronto, allargato alle componenti del mondo della formazione, e riflessione attenta sulle dinamiche sociali e produttive.

La prof. Ussi ha altresì illustrato i vantaggi procedenti dall’unificazione delle forze e delle vertenze ed ha auspicato, anche in vista del protrarsi invevitabile della protesta oltre l’eventuale caduta del governo, un impegno di tutte le realtà che hanno espresso il loro apprezzamento e fornito il loro appoggio alla grande manifestazione del 30 ottobre scorso.

L’evento di fine ottobre, infatti, ha catalizzato fenomeni di aggregazione e ha contribuito a risvegliare le coscienze degli studenti, che per la Ussi devono restare i referenti privilegiati del CPS e il nucleo pulsante di tutte le iniziative in difesa della scuola pubblica e dei diritti fondamentali dei lavoratori, aggrediti da politiche ultraliberiste supportate o tollerate dal governo, che agita demagogicamente e spregiudicatamente lo spauracchio della crisi economica globale.

Lo sciopero generale lanciato dalla Fiom il 16 ottobre scorso e da più parti invocato anche negli ultimi giorni, ha chiarito la Ussi, dovrebbe costituire un comune obiettivo in ragione del quale potenziare gli sforzi di mobilitazione e sottoscrivere una piattaforma di rivendicazioni che comprenda tutte le istanze più urgenti delle categorie gravitanti attorno alla scuola e interessate alla sua “tenuta”.



Prendendo spunto dal riferimento fatto all’indispensabile partecipazione degli studenti, ha chiesto la parola Andrea Pelliccia, studente rappresentante dell’UdS (Unione degli studenti), che ha fornito una mappa degli istituti secondari occupati o impegnati in autogestioni variamente articolate. Lo studente medio ha ribadito la necessità di mantenere in stato di agitazione le scuole oltre la data del 14 dicembre, sottolineando il differente atteggiamento e la diversa reattività degli istituti di provincia rispetto a quelli del centro di Napoli.

La provincia, infatti, risulta meno vivace e meno coinvolta, anche se presente ai grandi appuntamenti in piazza. Lo studente ha comunque espresso soddisfazione per il livello di consapevolezza raggiunto dagli studenti circa i contenuti dei provvedimenti legislativi contestati e per l’autocoscienza maturata in questi giorni di fervoroso impegno e di lotta, che ha visto protagonisti anche gli universitari.



Barbara Lopis, del Comitato di quartiere “Materdei”, impegnata, come madre di studenti medi, nella sensibilizzazione della componente genitori dei licei napoletani, ha fatto il punto della situazione che si è venuta a determinare al Liceo “Vico” dopo la decisione di occupare permanentemente e indefinitamente l’istituto. E’ stato esecrato unanimemente l’atteggiamento di alcuni presidi, i quali hanno fatto ricorso alla violenza per negare ai ragazzi, mai come quest’anno legittimati a protestare, il diritto ad informarsi e a prender parte alla lotta per la palingenesi del paese e per la delineazione di un possibile futuro, che, peraltro, li vedrà protagonisti.



Sull’opportunità di costituire un fronte compatto permanente per respingere l’inusitato tentativo governativo di azzerare conquiste sindacali irrinunciabili e di riportare la società a divisioni castali, in un’ottica classista e discriminatoriamente esclusiva, ha insistito anche Daniele Maffione, esponente dell’ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia), che ha prospettato, per il dopo-Berlusconi, equilibri politici non dissimili, nella sostanza, da quelli che al momento appaiono oltremodo interessati a demolire la scuola e l’università italiane.

Ha poi evocato il ’68 e gli anni ’70 per trovare un termine di paragone adeguato alla sollevazione studentesca degli ultimi giorni, rimarcando, infine, la necessità di non dissipare siffatto patrimonio di fiducia nel cambiamento e di concentrazione sugli obiettivi da conseguire (nonostante la brutale repressione in atto nelle città), prima e dopo il fatidico 14 dicembre, che purtroppo aprirà la strada, nel migliore dei casi, ad un trasformistico e gattopardesco progetto di restaurazione, più o meno abilmente camuffata da rinnovamento istituzionale.



La studentessa universitaria Marianna Micciarelli ha illustrato brevemente il programma del neonato movimento “Lotto per…”, diffuso in parecchi istituti e facoltà universitarie, mostrando entusiasmo e spirito critico nell’individuare gli errori compiuti dagli studenti nello scegliere modalità e tempistica della reazione alle politiche del governo.

Dagli interventi del rappresentante di “Sinistra critica”, Fabio … (?), che ha postulato l’esigenza di prestare attenzione all’efficacia della comunicazione, suggerendo che la denominazione del nuovo coordinamento misto e plurivoco non si richiami all’idea della “difesa” dell’attuale scuola pubblica ma a quella della sua “ricostruzione” dalle fondamenta, e del delegato dei “Giovani Comunisti”, Alessandro … (?), che ha effettuato una lucida analisi delle alternative che si pongono agli studenti, ai precari e al parlamento, loro antagonista, è emersa, poi, la volontà di operare nelle scuole in modo più profondo e paideuticamente incisivo, trascendendo la battaglia contingente per estirpare, dalla mente dei molti giovani imbevuti di berlusconismo e rampantismo, l’idea della “naturalità” e “fatalità” della discriminazione su base economica e per instillare nelle nuove generazioni il dubbio che la selezione realizzata a partire dalla condizione familiare e finanziaria dello studente non sia il precipuo dovere della scuola ma, anzi, il problema sociale cui essa deve porre rimedio, mettendo a disposizione di ciascuno gli strumenti per favorire la mobilità sociale più ampia e più accreditante per un paese che voglia dirsi civile.



Si è aperto un fecondo dibattito su tale riflessione, che ha trovato tutti concordi nella necessità di procedere in tale direzione.

Laura … (?), presente alla riunione come portavoce dell’Associazione “Insurgencia” ha offerto nuovi spunti di discussione sulla peculiare situazione napoletana ed ha invitato le componenti del gruppo allargato a partecipare alla manifestazione del giorno 4 dicembre in difesa dell’acqua pubblica.

Come “bene comune” non mercificabile, infatti, l’acqua, a rischio di privatizzazione, si può agevolmente assimilare alla conoscenza e ai saperi, parimenti sottoposti alla torsione valoriale prodotta dall’estensione, a tali beni, di logiche legate a una mentalità tesa esclusivamente a ricavare il massimo profitto dal minimo investimento.



La portavoce del CPS Napoli, Antonella Vaccaro ha poi presentato la manifestazione del 7 dicembre prossimo, cui il CPS ha compattamente e convintamente aderito, organizzata dai lavoratori del settore dello spettacolo e del teatro in particolare, a loro volta intervenuti il 30 ottobre scorso al corteo del CPS nazionale per la scuola, contro la riforma Gelmini-Tremonti. E’ stato esibito il “logo” creato per la manifestazione, intitolata “Sveglitaliani” e ne sono state distribuite fotocopie.

Marcella Raiola, del CPS, ha avanzato la proposta di organizzare una simbolica occupazione, accompagnata da una lettura di classici opportunamente prescelti, all’interno dell’area dei martoriati scavi di Pompei, che con scandalo e orrore del mondo intero stanno crollando. Le modalità di quest’azione dimostrativa saranno poi studiate successivamente, dal momento che si è ritenuto opportuno (Antonella Vaccaro) differirlo ad una data posteriore al 14 dicembre.



L’assemblea ha infine deliberato di redigere un testo agile e onnivalente da condividere e adottare come piattaforma del nuovo Coordinamento misto e permanente per la salvaguardia della scuola pubblica. Il testo potrebbe essere approvato definitivamente, con le eventuali rettifiche, nel corso della riunione, del giorno 10 dicembre, fissata concordemente dal gruppo alla fine della seduta.

Il documento conterrà le parole-chiave imprescindibili per tutte le componenti del gruppo, con specifico richiamo alle urgenze e priorità elette da ciascuna di esse, che getta sulla scuola uno sguardo ovviamente differente a seconda del ruolo svolto e delle aspettative maturate in relazione ai processi di istruzione, formazione ed educazione.



Dopo aver raccolto le adesioni alle singole manifestazioni fissate per la settimana di lotta e dopo aver calendarizzato una serie di incontri da svolgersi nelle scuole attualmente occupate, onde illustrare ai ragazzi i guasti e la farraginosità della riforma contro cui il paese è insorto, l’assemblea si è sciolta alle ore 19,20.





Il Segretario verbalizzatore

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